Il funzionamento dell’attenzione visuospaziale è stato associato al coinvolgimento di specifiche popolazioni neuronali localizzate nel campo oculare frontale destro (rFEF) e nella corteccia prefrontale dorsolaterale destra (rDLPFC), in particolare per quanto riguarda la loro componente inibitoria. Queste aree sembrano avere un ruolo fondamentale nell’inibizione delle informazioni irrilevanti, permettendo al sistema attentivo di concentrarsi sugli stimoli più rilevanti presenti nell’ambiente. Lo scopo di questo studio è indagare i meccanismi di inibizione dell’attenzione attraverso due compiti cognitivi: il multi-item localization task (MILO), che misura la ricerca visiva, e il Go/No-go, che valuta il controllo inibitorio volontario. Entrambi i compiti sono stati somministrati prima e dopo l’erogazione della stimolazione magnetica transcranica (TMS), questa è stata applicata offline, a bassa frequenza (1 Hz) per 20 minuti, su tre aree diverse (rFEF, rDLPFC, CZ), con l’obiettivo di inibire temporaneamente l’attività neuronale della zona stimolata. Ci aspettiamo che, a seguito della stimolazione inibitoria sulle aree rFEF e rDLPFC, le prestazioni nei due compiti peggiorino, in particolare ipotizziamo che la stimolazione del rFEF abbia un impatto maggiore sul compito MILO, dato il coinvolgimento di quest’area nell’orientamento volontario dell’attenzione e nella ricerca visiva, mentre la stimolazione del rDLPFC dovrebbe influire più significativamente sul compito Go/No- go, per via del suo ruolo nel controllo esecutivo e nell’inibizione delle risposte automatiche. Al contrario, non ci attendiamo variazioni significative dopo la stimolazione dell’area di controllo CZ, che dovrebbe fungere da baseline neutra. I risultati di questo studio potrebbero contribuire a chiarire meccanismi neurali alla base dell’attenzione visuospaziale.
Effetti della stimolazione magnetica transcranica sui campi oculari frontali e sulla corteccia prefrontale dorsolaterale nei processi di inibizione automatica e volontaria
PRETE, MATTIA
2024/2025
Abstract
Il funzionamento dell’attenzione visuospaziale è stato associato al coinvolgimento di specifiche popolazioni neuronali localizzate nel campo oculare frontale destro (rFEF) e nella corteccia prefrontale dorsolaterale destra (rDLPFC), in particolare per quanto riguarda la loro componente inibitoria. Queste aree sembrano avere un ruolo fondamentale nell’inibizione delle informazioni irrilevanti, permettendo al sistema attentivo di concentrarsi sugli stimoli più rilevanti presenti nell’ambiente. Lo scopo di questo studio è indagare i meccanismi di inibizione dell’attenzione attraverso due compiti cognitivi: il multi-item localization task (MILO), che misura la ricerca visiva, e il Go/No-go, che valuta il controllo inibitorio volontario. Entrambi i compiti sono stati somministrati prima e dopo l’erogazione della stimolazione magnetica transcranica (TMS), questa è stata applicata offline, a bassa frequenza (1 Hz) per 20 minuti, su tre aree diverse (rFEF, rDLPFC, CZ), con l’obiettivo di inibire temporaneamente l’attività neuronale della zona stimolata. Ci aspettiamo che, a seguito della stimolazione inibitoria sulle aree rFEF e rDLPFC, le prestazioni nei due compiti peggiorino, in particolare ipotizziamo che la stimolazione del rFEF abbia un impatto maggiore sul compito MILO, dato il coinvolgimento di quest’area nell’orientamento volontario dell’attenzione e nella ricerca visiva, mentre la stimolazione del rDLPFC dovrebbe influire più significativamente sul compito Go/No- go, per via del suo ruolo nel controllo esecutivo e nell’inibizione delle risposte automatiche. Al contrario, non ci attendiamo variazioni significative dopo la stimolazione dell’area di controllo CZ, che dovrebbe fungere da baseline neutra. I risultati di questo studio potrebbero contribuire a chiarire meccanismi neurali alla base dell’attenzione visuospaziale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/86739