Il presente studio vuole indagare il fenomeno delle ”Haidinger’s Brushes”, ovvero un fenomeno entoptico che nasce dall’interazione tra le strutture anatomiche dell’occhio e la luce polarizzata. In particolare ritroviamo il coinvolgimento della macula e dei suoi pigmenti, che sono necessari affinchè il percetto sia visibile. Le principali ipotesi sperimentali prevedevano di confrontare i risultati ottenuti da questo studio con il lavoro precedente svolto da Mottes e colleghi nel 2022, di verificare l’impatto di lesioni/alterazioni retiniche o del nervo ottico sulla percezione del fenome- no e infine di osservare gli effetti della degenerazione walleriana in pazienti con lesioni occipitali e corticali. Il campione coinvolto è composto da una parte di persone normovedenti e una di pazienti con lesioni retiniche, lesioni al nervo ottico, albinismo, emianopsia ed ambliopia. Per testare le varie ipotesi è stato utilizzato uno strumento costruito ad hoc che è com- posto da due sorgenti luminose, di cui solo una è polarizzata tramite un filtro polarizzatore lineare situato su un supporto rotante. Era possibile regolare la velocità del rotore e la percentuale di luce polarizzata sul totale, tramite delle manopole. Sono stati applicati due protocolli, uno relativo alla misurazione della soglia della percentuale di luce polarizzata e uno relativo alla velocità del rotore. I protocolli erano ripetuti in sequenza sul singolo occhio. I risultati ottenuti hanno portato all’osservazione di soglie differenti rispetto allo studio precedente, a confermare che persone con patologie/alterazioni retiniche non percepiscono il fenomeno e che la degenerazione walleriana non ha un particolare impatto sulla visione del fenomeno.
Esplorazione del fenomeno delle Haidinger's Brushes
ZAMBON, SARA
2024/2025
Abstract
Il presente studio vuole indagare il fenomeno delle ”Haidinger’s Brushes”, ovvero un fenomeno entoptico che nasce dall’interazione tra le strutture anatomiche dell’occhio e la luce polarizzata. In particolare ritroviamo il coinvolgimento della macula e dei suoi pigmenti, che sono necessari affinchè il percetto sia visibile. Le principali ipotesi sperimentali prevedevano di confrontare i risultati ottenuti da questo studio con il lavoro precedente svolto da Mottes e colleghi nel 2022, di verificare l’impatto di lesioni/alterazioni retiniche o del nervo ottico sulla percezione del fenome- no e infine di osservare gli effetti della degenerazione walleriana in pazienti con lesioni occipitali e corticali. Il campione coinvolto è composto da una parte di persone normovedenti e una di pazienti con lesioni retiniche, lesioni al nervo ottico, albinismo, emianopsia ed ambliopia. Per testare le varie ipotesi è stato utilizzato uno strumento costruito ad hoc che è com- posto da due sorgenti luminose, di cui solo una è polarizzata tramite un filtro polarizzatore lineare situato su un supporto rotante. Era possibile regolare la velocità del rotore e la percentuale di luce polarizzata sul totale, tramite delle manopole. Sono stati applicati due protocolli, uno relativo alla misurazione della soglia della percentuale di luce polarizzata e uno relativo alla velocità del rotore. I protocolli erano ripetuti in sequenza sul singolo occhio. I risultati ottenuti hanno portato all’osservazione di soglie differenti rispetto allo studio precedente, a confermare che persone con patologie/alterazioni retiniche non percepiscono il fenomeno e che la degenerazione walleriana non ha un particolare impatto sulla visione del fenomeno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/86809