Il presente elaborato si propone di esaminare il complesso “territorio” della poesia e della sua relazione con il mondo dell’infanzia, approfondendo in particolar modo il lavoro poetico nonsense di Toti Scialoja. Inizialmente si ripercorrerà lo sviluppo storico della poesia per l’infanzia all’interno del panorama letterario italiano e nei documenti scolastici, per poi evidenziare il rapporto privilegiato tra i bambini e la poesia. Come un poeta, infatti, il bambino con i suoi iniziali tentativi linguistici si approccia alle parole-suoni come elementi nuovi, sorprendenti, originali, la cui forza vitale scaturisce ogni volta che vengono pronunciati. Successivamente, si indagheranno le caratteristiche principali della poesia nonsense e la sua evoluzione nel tempo, da Burchiello fino a Toti Scialoja. Il nonsense si dimostra la modalità attraverso cui la parola, privata del vincolo del significato, diventa “sonorità germinante” perché viene messa in luce nelle proprie qualità fonico-ritmiche. A ciò seguirà un approfondimento su Toti Scialoja (1914-1998), che Calvino ha definito “l’esempio italiano di un divertimento poetico congeniale alla straordinaria tradizione inglese del nonsense e del limerick”. Affascinato dal nonsense inglese di Lear e Carrol, Scialoja si è approcciato alla poesia dopo un fiorente successo come pittore e ha espresso la propria concezione di poesia per l’infanzia come forma esclusivamente accompagnata dalle illustrazioni e caratterizzata dalla “smemoratezza di senso”. È a partire dalle sue produzioni “del senso perso” che si proporrà un percorso didattico alla scuola dell’infanzia e si rifletterà sul valore della poesia nonsense per i bambini di 4 e 5 anni. Dall’analisi condotta nell’elaborato risulta che le produzioni di Scialoja siano particolarmente funzionali al miglioramento della consapevolezza fonologica e lessicale, ma anche alla sperimentazione dell’uso ludico e creativo della lingua. Questi aspetti sono fondamentali se, come insegnanti, si desidera che i bambini si approccino alla poesia d’autore con un atteggiamento positivo.
Poesia, nonsense e infanzia. Un percorso didattico sulla poesia nonsense di Toti Scialoja alla scuola dell’infanzia.
CAMPIGOTTO, LAURA
2024/2025
Abstract
Il presente elaborato si propone di esaminare il complesso “territorio” della poesia e della sua relazione con il mondo dell’infanzia, approfondendo in particolar modo il lavoro poetico nonsense di Toti Scialoja. Inizialmente si ripercorrerà lo sviluppo storico della poesia per l’infanzia all’interno del panorama letterario italiano e nei documenti scolastici, per poi evidenziare il rapporto privilegiato tra i bambini e la poesia. Come un poeta, infatti, il bambino con i suoi iniziali tentativi linguistici si approccia alle parole-suoni come elementi nuovi, sorprendenti, originali, la cui forza vitale scaturisce ogni volta che vengono pronunciati. Successivamente, si indagheranno le caratteristiche principali della poesia nonsense e la sua evoluzione nel tempo, da Burchiello fino a Toti Scialoja. Il nonsense si dimostra la modalità attraverso cui la parola, privata del vincolo del significato, diventa “sonorità germinante” perché viene messa in luce nelle proprie qualità fonico-ritmiche. A ciò seguirà un approfondimento su Toti Scialoja (1914-1998), che Calvino ha definito “l’esempio italiano di un divertimento poetico congeniale alla straordinaria tradizione inglese del nonsense e del limerick”. Affascinato dal nonsense inglese di Lear e Carrol, Scialoja si è approcciato alla poesia dopo un fiorente successo come pittore e ha espresso la propria concezione di poesia per l’infanzia come forma esclusivamente accompagnata dalle illustrazioni e caratterizzata dalla “smemoratezza di senso”. È a partire dalle sue produzioni “del senso perso” che si proporrà un percorso didattico alla scuola dell’infanzia e si rifletterà sul valore della poesia nonsense per i bambini di 4 e 5 anni. Dall’analisi condotta nell’elaborato risulta che le produzioni di Scialoja siano particolarmente funzionali al miglioramento della consapevolezza fonologica e lessicale, ma anche alla sperimentazione dell’uso ludico e creativo della lingua. Questi aspetti sono fondamentali se, come insegnanti, si desidera che i bambini si approccino alla poesia d’autore con un atteggiamento positivo.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/87319