Il processo di securitizzazione della questione climatica: analisi e implicazioni del fenomeno

This thesis analyzes the securitization of climate change, understood as the framing of this global issue in terms of a security threat. The aim is to understand how political and institutional discourse contributes to transforming climate change into a matter of security, and what the implications of this process are, with a particular focus on the European Union. The study is grounded in the theory of securitization developed by the Copenhagen School (Buzan, Wæver, and de Wilde), which centers on the concept of the speech act: a linguistic act through which a political actor declares an issue as a threat and seeks the audience’s approval to adopt extraordinary measures. The first part of the thesis outlines the theoretical framework and examines the factors that have fostered the securitization of climate change, including the increasing frequency and intensity of extreme weather events. The analysis then focuses on the case of the European Union, exploring how it has incorporated the security dimension into its climate policy. Key institutional actors are identified, and major strategic documents—such as the European Green Deal, the Paris Agreement, and the EU Global Strategy—are analyzed to uncover rhetorical and strategic elements linked to the securitization process. The audience’s reaction, including that of the public and other social and political actors, is also evaluated. Finally, the thesis discusses the effects and implications of this process: on the one hand, its effectiveness in mobilizing resources and political attention; on the other, the risks associated with limiting democratic debate and the potential militarization of climate responses. The thesis concludes by highlighting the need for a balanced approach that reconciles urgency with democratic legitimacy.

La tesi analizza il processo di securitizzazione del cambiamento climatico, inteso come l'inquadramento di questa problematica globale nei termini di una minaccia alla sicurezza. L’obiettivo è comprendere in che modo il linguaggio politico e istituzionale contribuisca a trasformare il cambiamento climatico in una questione di sicurezza e quali siano le implicazioni di tale processo, con un focus particolare sul contesto dell’Unione Europea. Il lavoro si fonda sulla teoria della securitizzazione sviluppata dalla Scuola di Copenaghen (Buzan, Wæver e de Wilde), che pone al centro il concetto di speech act: un atto linguistico attraverso il quale un attore politico può dichiarare una minaccia e ottenere l’approvazione dell’audience per l’adozione di misure straordinarie. Nella prima parte della tesi si definisce il quadro teorico e si esaminano i fattori che hanno favorito la securitizzazione del cambiamento climatico, tra cui l’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi climatici estremi. Successivamente, l’analisi si concentra sul caso dell’Unione Europea, osservando come essa abbia incorporato la dimensione di sicurezza nella sua politica climatica. Vengono esaminati i principali attori istituzionali coinvolti, nonché documenti chiave quali il Green Deal Europeo, l’Accordo di Parigi e l’EU Global Strategy, al fine di individuare elementi retorici e strategici riconducibili al processo di securitizzazione. Si valuta anche la reazione dell’audience, intesa come l’opinione pubblica e altri attori sociali e politici. Infine, si discutono gli effetti e le implicazioni di tale processo: da un lato, l’efficacia nel mobilitare risorse e attenzione politica; dall’altro, i rischi legati alla limitazione del dibattito democratico e alla possibile militarizzazione della risposta climatica. La tesi conclude evidenziando la complessità della securitizzazione del clima e la necessità di un approccio equilibrato tra urgenza e legittimità democratica.