I neonati utilizzano diversi segnali evolutivi per richiamare l’attenzione su di sé. Hanno cioè, una serie di caratteristiche strutturali e funzionali volte ad elicitare la vicinanza e la cura del genitore. Il pianto è il principale strumento di comunicazione del neonato; trasmette infatti informazioni sulle condizioni di salute del bambino e svolge un ruolo fondamentale nell’attivare comportamenti di parenting. I comportamenti di accudimento in risposta al pianto sembrano condizionati da specifici parametri acustici, quali: la frequenza del suono, la durata delle pause e i picchi che scandiscono l’intensità del pianto. Le caratteristiche individuali della madre, le esperienze di cura passate con le proprie figure genitoriali, ma anche alloparentali, sono fattori che modulano altresì la funzione genitoriale e di conseguenza, la percezione e la risposta di cura elicitata dal pianto. In particolare, depressione materna, stress e ansia sono tra i fattori di rischio principali che influenzano la sensibilità materna, compromettendo la capacità della madre di percepire correttamente i segnali infantili e la risposta di cura. Madri con tali caratteristiche sono inclini a comportamenti di accudimento intrusivi, ostili o di ritiro. L’obiettivo di questa tesi è comprendere come varia il senso di cura elicitato dal livello di stress percepito ed espresso dal pianto infantile di durata crescente nelle madri, con livelli variabili di ansia e depressione e con passate esperienze di cura alloparentale.
L'impatto dello stress, dell'ansia e della depressione sulla funzione genitoriale: analisi della percezione del pianto infantile.
RONCAGALLI, ANNA
2024/2025
Abstract
I neonati utilizzano diversi segnali evolutivi per richiamare l’attenzione su di sé. Hanno cioè, una serie di caratteristiche strutturali e funzionali volte ad elicitare la vicinanza e la cura del genitore. Il pianto è il principale strumento di comunicazione del neonato; trasmette infatti informazioni sulle condizioni di salute del bambino e svolge un ruolo fondamentale nell’attivare comportamenti di parenting. I comportamenti di accudimento in risposta al pianto sembrano condizionati da specifici parametri acustici, quali: la frequenza del suono, la durata delle pause e i picchi che scandiscono l’intensità del pianto. Le caratteristiche individuali della madre, le esperienze di cura passate con le proprie figure genitoriali, ma anche alloparentali, sono fattori che modulano altresì la funzione genitoriale e di conseguenza, la percezione e la risposta di cura elicitata dal pianto. In particolare, depressione materna, stress e ansia sono tra i fattori di rischio principali che influenzano la sensibilità materna, compromettendo la capacità della madre di percepire correttamente i segnali infantili e la risposta di cura. Madri con tali caratteristiche sono inclini a comportamenti di accudimento intrusivi, ostili o di ritiro. L’obiettivo di questa tesi è comprendere come varia il senso di cura elicitato dal livello di stress percepito ed espresso dal pianto infantile di durata crescente nelle madri, con livelli variabili di ansia e depressione e con passate esperienze di cura alloparentale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/88855