L’utilizzo dell’elettroencefalogramma (EEG) per la sua applicazione nella tecnica del neurofeedback è un ambito di ricerca in rapida espansione, con potenziali applicazioni trasversali tra pratica clinica e ricerca neuroscientifica. L’elaborazione del tracciato EEG rappresenta il nucleo centrale di questo elaborato, in quanto costituisce la base tecnica e teorica della metodologia del neurofeedback. L’obiettivo del lavoro è stato descrivere l’origine fisiologica del segnale EEG per poi illustrarne le principali tecniche di acquisizione e analisi attraverso cui sono stati estratti i parametri di interesse. Sono stati poi messi in evidenza i principi neurologici su cui si fonda il neurofeedback, insieme ai suoi punti di forza e le criticità ancora presenti. L’attenzione si è rivolta in particolare all’utilizzo del neurofeedback nel trattamento del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Attraverso la revisione di diversi studi condotti su soggetti con ADHD, sono stati discussi i risultati ottenuti, dai quali è emersa la necessità di proseguire la ricerca con protocolli più standardizzati, al fine di garantire maggiore affidabilità e confrontabilità. Infine, sono stati sottolineati due aspetti chiave di questa tecnica: la personalizzazione dell’intervento e l’assenza di effetti collaterali, che ne fanno una promettente alternativa all’uso di farmaci nel trattamento di alcuni disturbi neuropsichiatrici.
Analisi dell'elettroencefalogramma per l'applicazione nel neurofeedback in soggetti con ADHD
MAZZANTI, ANNA
2024/2025
Abstract
L’utilizzo dell’elettroencefalogramma (EEG) per la sua applicazione nella tecnica del neurofeedback è un ambito di ricerca in rapida espansione, con potenziali applicazioni trasversali tra pratica clinica e ricerca neuroscientifica. L’elaborazione del tracciato EEG rappresenta il nucleo centrale di questo elaborato, in quanto costituisce la base tecnica e teorica della metodologia del neurofeedback. L’obiettivo del lavoro è stato descrivere l’origine fisiologica del segnale EEG per poi illustrarne le principali tecniche di acquisizione e analisi attraverso cui sono stati estratti i parametri di interesse. Sono stati poi messi in evidenza i principi neurologici su cui si fonda il neurofeedback, insieme ai suoi punti di forza e le criticità ancora presenti. L’attenzione si è rivolta in particolare all’utilizzo del neurofeedback nel trattamento del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Attraverso la revisione di diversi studi condotti su soggetti con ADHD, sono stati discussi i risultati ottenuti, dai quali è emersa la necessità di proseguire la ricerca con protocolli più standardizzati, al fine di garantire maggiore affidabilità e confrontabilità. Infine, sono stati sottolineati due aspetti chiave di questa tecnica: la personalizzazione dell’intervento e l’assenza di effetti collaterali, che ne fanno una promettente alternativa all’uso di farmaci nel trattamento di alcuni disturbi neuropsichiatrici.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/89668