Il presente lavoro esplora i pensieri filosofici di Andrea Emo, e si concentra sul nesso profondo tra l’individuo e l’altro, letto alla luce del concetto centrale di negazione. In Emo, l’Io non è un principio stabile né una soggettività fondante, ma una configurazione transitoria, sempre minacciata e attraversata dal nulla. L’identità individuale, lungi dall’essere una struttura definita, si manifesta come negazione continua di sé, costantemente esposta al divenire e alla metamorfosi. L’alterità non rappresenta l’incontro con un altro da sé esterno, ma è la dinamica ontologica che abita il cuore stesso dell’essere: ogni cosa è altro da sé, e solo in quanto tale può esistere. La tesi articola questo paradigma in tre direzioni: l’individuo come struttura instabile e creativa; l’alterità come principio di distruzione e rigenerazione; e infine l’etica come assunzione radicale del nulla, non come negazione della vita, ma come apertura alla sua necessaria trasformazione. Il confronto con figure come Sartre, Nietzsche e Levinas aiuta a situare Emo in un contesto più ampio, pur conservandone l’originalità irriducibile. Ciò che emerge è una visione drammatica e al tempo stesso rigorosa dell’esistenza: un pensiero della negazione che non rinuncia alla profondità etica, ma la reinventa nell’esperienza solitaria dell’essere.
L'Io e Negazione: Individuo e Alterità tra i pensieri di Andrea Emo
BOVE, BRYAN
2024/2025
Abstract
Il presente lavoro esplora i pensieri filosofici di Andrea Emo, e si concentra sul nesso profondo tra l’individuo e l’altro, letto alla luce del concetto centrale di negazione. In Emo, l’Io non è un principio stabile né una soggettività fondante, ma una configurazione transitoria, sempre minacciata e attraversata dal nulla. L’identità individuale, lungi dall’essere una struttura definita, si manifesta come negazione continua di sé, costantemente esposta al divenire e alla metamorfosi. L’alterità non rappresenta l’incontro con un altro da sé esterno, ma è la dinamica ontologica che abita il cuore stesso dell’essere: ogni cosa è altro da sé, e solo in quanto tale può esistere. La tesi articola questo paradigma in tre direzioni: l’individuo come struttura instabile e creativa; l’alterità come principio di distruzione e rigenerazione; e infine l’etica come assunzione radicale del nulla, non come negazione della vita, ma come apertura alla sua necessaria trasformazione. Il confronto con figure come Sartre, Nietzsche e Levinas aiuta a situare Emo in un contesto più ampio, pur conservandone l’originalità irriducibile. Ciò che emerge è una visione drammatica e al tempo stesso rigorosa dell’esistenza: un pensiero della negazione che non rinuncia alla profondità etica, ma la reinventa nell’esperienza solitaria dell’essere.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90567