Lo scopo della seguente trattazione è l’esposizione, e successivamente la problematizzazione, della teoria della governamentalità algoritmica, come teorizzata dall’autrice Antoinette Rouvroy. La governamentalità algoritmica si propone di mostrare come l’algoritmo si evolva e agisca nel presente e in che modo riesca a influenzare e controllare gli ambienti in cui vive l’uomo. Per esporre tale teoria sarà prima necessario un riferimento al pensiero di Michel Foucault, al fine di caratterizzare il concetto di «governamentalità», e di conseguenza inserire la proposta di Rouvroy in un quadro teorico più completo. Una volta inserita la governamentalità algoritmica in un preciso spazio teorico, sarà possibile analizzarla nel dettaglio, e ne conseguirà la scoperta di limiti intrinseci alla sua struttura; il limite più evidente, che verrà preso in considerazione, è il potere dell’algoritmo di creare e controllare la realtà, riuscendo così ad annullare la soggettivazione, e di conseguenza il momento della decisione politica. Si svilupperà allora il problema della relazione tra politica e tecnica, che all’interno della governamentalità algoritmica sembrano destinate a una relazione di assoggettamento di una all’altra. Per evitare un simile effetto, si proverà a pensare una modalità per concepire l’oggetto tecnico come oggetto politico. Verrà inoltre recuperata la riflessione del filosofo Gilbert Simondon riguardante la genesi degli oggetti tecnici e il loro rapporto con l'uomo e la realtà. Il pensiero di Simondon si presenta come una possibile soluzione che permette di considerare un rapporto bidirezionale ed equilibrato tra politica e tecnica.
Governamentalità algoritmica: come pensare un possibile ritorno alla politica nell'era degli algoritmi
D'ALESSANDRO, GIULIA
2024/2025
Abstract
Lo scopo della seguente trattazione è l’esposizione, e successivamente la problematizzazione, della teoria della governamentalità algoritmica, come teorizzata dall’autrice Antoinette Rouvroy. La governamentalità algoritmica si propone di mostrare come l’algoritmo si evolva e agisca nel presente e in che modo riesca a influenzare e controllare gli ambienti in cui vive l’uomo. Per esporre tale teoria sarà prima necessario un riferimento al pensiero di Michel Foucault, al fine di caratterizzare il concetto di «governamentalità», e di conseguenza inserire la proposta di Rouvroy in un quadro teorico più completo. Una volta inserita la governamentalità algoritmica in un preciso spazio teorico, sarà possibile analizzarla nel dettaglio, e ne conseguirà la scoperta di limiti intrinseci alla sua struttura; il limite più evidente, che verrà preso in considerazione, è il potere dell’algoritmo di creare e controllare la realtà, riuscendo così ad annullare la soggettivazione, e di conseguenza il momento della decisione politica. Si svilupperà allora il problema della relazione tra politica e tecnica, che all’interno della governamentalità algoritmica sembrano destinate a una relazione di assoggettamento di una all’altra. Per evitare un simile effetto, si proverà a pensare una modalità per concepire l’oggetto tecnico come oggetto politico. Verrà inoltre recuperata la riflessione del filosofo Gilbert Simondon riguardante la genesi degli oggetti tecnici e il loro rapporto con l'uomo e la realtà. Il pensiero di Simondon si presenta come una possibile soluzione che permette di considerare un rapporto bidirezionale ed equilibrato tra politica e tecnica.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90572