Introduzione. La Food and Alcohol Disturbance (FAD) è un comportamento alimentare disfunzionale caratterizzato dall’intreccio tra condotte tipiche dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) e del Disturbo da Uso di Alcol (DUA), come la restrizione calorica o l’eccessiva attività fisica messe in atto per ridurre l’impatto calorico delle bevande alcoliche o amplificarne gli effetti inebrianti. Nonostante la crescente attenzione rivolta a questo fenomeno, la letteratura scientifica ha indagato ancora poco i fattori psicologici che ne favoriscono l’insorgenza e il mantenimento. Obiettivo. Il presente studio si è proposto di indagare se due fattori di rischio già noti nei DNA e nel DUA – le esperienze traumatiche infantili e il weight concern – possano costituire predittori significativi anche nello sviluppo della FAD. Metodo. Hanno partecipato 217 soggetti adulti (M = 23.37 anni, DS = 3.88), che hanno compilato un questionario online contenente strumenti self-report validati: il Childhood Trauma Questionnaire – Short Form (CTQ-SF), la Weight Concern Scale (WCS), l’Eating Disorder Examination Questionnaire v6 (EDE-Q) e la Drunkorexia Motives and Behaviors Scale (DMBS). Sono state condotte correlazioni di Pearson e regressioni lineari multiple tramite il software JASP. Risultati. Le analisi hanno evidenziato correlazioni positive e significative tra FAD, traumi infantili, weight concern e abitudini alimentari disfunzionali. Dalle regressioni è emerso che il trauma infantile e i comportamenti alimentari disfunzionali (EDE-Q) predicono significativamente le motivazioni alla base della FAD (DMBS Motives), mentre i comportamenti tipici della FAD (DMBS Behaviors) risultano predetti dal weight concern e dalle motivazioni stesse. Conclusioni. I risultati suggeriscono che le motivazioni legate alla FAD fungano da mediatore tra fattori di rischio quali trauma e weight concern e l’attuazione dei comportamenti disfunzionali. Alla luce della cornice teorica del trauma evolutivo, il lavoro conferma il ruolo cruciale delle esperienze precoci nel rendere l’individuo vulnerabile allo sviluppo di strategie compensatorie maladattive. In termini clinici, intervenire sulla gestione delle conseguenze traumatiche e sulle distorsioni legate al peso appare fondamentale per la prevenzione e il trattamento della FAD.
Il peso del presente e del passato: analisi di possibili fattori coinvolti nella Food and Alcohol Disturbance
GRANDIN, GAIA
2024/2025
Abstract
Introduzione. La Food and Alcohol Disturbance (FAD) è un comportamento alimentare disfunzionale caratterizzato dall’intreccio tra condotte tipiche dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) e del Disturbo da Uso di Alcol (DUA), come la restrizione calorica o l’eccessiva attività fisica messe in atto per ridurre l’impatto calorico delle bevande alcoliche o amplificarne gli effetti inebrianti. Nonostante la crescente attenzione rivolta a questo fenomeno, la letteratura scientifica ha indagato ancora poco i fattori psicologici che ne favoriscono l’insorgenza e il mantenimento. Obiettivo. Il presente studio si è proposto di indagare se due fattori di rischio già noti nei DNA e nel DUA – le esperienze traumatiche infantili e il weight concern – possano costituire predittori significativi anche nello sviluppo della FAD. Metodo. Hanno partecipato 217 soggetti adulti (M = 23.37 anni, DS = 3.88), che hanno compilato un questionario online contenente strumenti self-report validati: il Childhood Trauma Questionnaire – Short Form (CTQ-SF), la Weight Concern Scale (WCS), l’Eating Disorder Examination Questionnaire v6 (EDE-Q) e la Drunkorexia Motives and Behaviors Scale (DMBS). Sono state condotte correlazioni di Pearson e regressioni lineari multiple tramite il software JASP. Risultati. Le analisi hanno evidenziato correlazioni positive e significative tra FAD, traumi infantili, weight concern e abitudini alimentari disfunzionali. Dalle regressioni è emerso che il trauma infantile e i comportamenti alimentari disfunzionali (EDE-Q) predicono significativamente le motivazioni alla base della FAD (DMBS Motives), mentre i comportamenti tipici della FAD (DMBS Behaviors) risultano predetti dal weight concern e dalle motivazioni stesse. Conclusioni. I risultati suggeriscono che le motivazioni legate alla FAD fungano da mediatore tra fattori di rischio quali trauma e weight concern e l’attuazione dei comportamenti disfunzionali. Alla luce della cornice teorica del trauma evolutivo, il lavoro conferma il ruolo cruciale delle esperienze precoci nel rendere l’individuo vulnerabile allo sviluppo di strategie compensatorie maladattive. In termini clinici, intervenire sulla gestione delle conseguenze traumatiche e sulle distorsioni legate al peso appare fondamentale per la prevenzione e il trattamento della FAD.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Grandin_Gaia.pdf
Accesso riservato
Dimensione
857.88 kB
Formato
Adobe PDF
|
857.88 kB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/90889