This thesis aims to explore the clinical configuration of anorexia nervosa in light of classical psychoanalytic categories, with particular attention to the possibility of framing it as an expression of narcissistic perversion. Beginning with an examination of the main nosographic and theoretical descriptions — from Freud to Klein, from Lacan to Recalcati — the research analyzes the disorder not only in its clinical phenomenology but also as a symbolic and structural manifestation of the subject in relation to desire, sexuality, and the Other. The work is structured around a distinction between symptom and syndrome, considering anorexia as a psychic device that may emerge within the frameworks of neurosis, psychosis, or borderline states, depending on how the refusal of food is inscribed within the dynamics of the drive. The analysis delves into the link between fixation at the oral stage, the denial of sexuality, and narcissistic investment, highlighting how the anorexic body becomes the site of an autarchic jouissance that escapes both the law of desire and the dimension of lack. Through a critical re-reading of Lacan’s concept of jouissance and Recalcati’s theory of the “clinic of emptiness,” the thesis argues that anorexia, in certain structural configurations, constitutes a form of perverse jouissance, in which the subject alienates itself through the denial of the Other and the superegoic affirmation of deprivation. The thesis concludes by proposing a view of anorexia that cannot be reduced to mere symptomatic categories, but can instead, in specific subjective constellations, be interpreted as a narcissistic perversion that radicalizes the rejection of relationality and recognition.

Il presente elaborato intende esplorare la configurazione clinica dell’anoressia nervosa alla luce delle categorie psicoanalitiche classiche, con particolare attenzione alla possibilità di inquadrarla come espressione di una perversione narcisistica. Muovendo da una disamina delle principali descrizioni nosografiche e teoriche — da Freud a Klein, da Lacan a Recalcati — la ricerca analizza il disturbo non soltanto nella sua fenomenologia clinica, ma anche come manifestazione simbolica e strutturale del soggetto in relazione al desiderio, alla sessualità e all’Altro. Questo lavoro si articola a partire da una distinzione tra sintomo e sindrome, considerando l’anoressia quale dispositivo psichico che può emergere nell’ambito delle nevrosi, delle psicosi o degli stati limite, a seconda delle modalità in cui il rifiuto del cibo si inscrive nella dinamica pulsionale. Il lavoro approfondisce il nesso tra fissazione alla fase orale, negazione della sessualità e investimento narcisistico, evidenziando come il corpo anoressico divenga il luogo di un godimento autarchico che si sottrae tanto alla legge del desiderio quanto alla dimensione della mancanza. Attraverso una rilettura critica del concetto di jouissance lacaniana e delle formulazioni di Recalcati sulla “clinica del vuoto”, si sostiene che l’anoressia, in alcuni assetti strutturali, configuri un quadro di godimento perverso, in cui il soggetto si aliena nella negazione dell’Altro e nell’affermazione superegoica della privazione. La tesi si conclude proponendo una visione dell’anoressia non riducibile alle sole categorie sintomatiche, ma interpretabile, in specifiche costellazioni soggettive, come una perversione narcisistica che radicalizza il rifiuto del legame e del riconoscimento.

ANORESSIA, UNA PERVERSIONE NARCISISTICA

MALATESTA, NICOLÒ
2024/2025

Abstract

This thesis aims to explore the clinical configuration of anorexia nervosa in light of classical psychoanalytic categories, with particular attention to the possibility of framing it as an expression of narcissistic perversion. Beginning with an examination of the main nosographic and theoretical descriptions — from Freud to Klein, from Lacan to Recalcati — the research analyzes the disorder not only in its clinical phenomenology but also as a symbolic and structural manifestation of the subject in relation to desire, sexuality, and the Other. The work is structured around a distinction between symptom and syndrome, considering anorexia as a psychic device that may emerge within the frameworks of neurosis, psychosis, or borderline states, depending on how the refusal of food is inscribed within the dynamics of the drive. The analysis delves into the link between fixation at the oral stage, the denial of sexuality, and narcissistic investment, highlighting how the anorexic body becomes the site of an autarchic jouissance that escapes both the law of desire and the dimension of lack. Through a critical re-reading of Lacan’s concept of jouissance and Recalcati’s theory of the “clinic of emptiness,” the thesis argues that anorexia, in certain structural configurations, constitutes a form of perverse jouissance, in which the subject alienates itself through the denial of the Other and the superegoic affirmation of deprivation. The thesis concludes by proposing a view of anorexia that cannot be reduced to mere symptomatic categories, but can instead, in specific subjective constellations, be interpreted as a narcissistic perversion that radicalizes the rejection of relationality and recognition.
2024
Anorexia as an Expression of Narcissistic Perversion
Il presente elaborato intende esplorare la configurazione clinica dell’anoressia nervosa alla luce delle categorie psicoanalitiche classiche, con particolare attenzione alla possibilità di inquadrarla come espressione di una perversione narcisistica. Muovendo da una disamina delle principali descrizioni nosografiche e teoriche — da Freud a Klein, da Lacan a Recalcati — la ricerca analizza il disturbo non soltanto nella sua fenomenologia clinica, ma anche come manifestazione simbolica e strutturale del soggetto in relazione al desiderio, alla sessualità e all’Altro. Questo lavoro si articola a partire da una distinzione tra sintomo e sindrome, considerando l’anoressia quale dispositivo psichico che può emergere nell’ambito delle nevrosi, delle psicosi o degli stati limite, a seconda delle modalità in cui il rifiuto del cibo si inscrive nella dinamica pulsionale. Il lavoro approfondisce il nesso tra fissazione alla fase orale, negazione della sessualità e investimento narcisistico, evidenziando come il corpo anoressico divenga il luogo di un godimento autarchico che si sottrae tanto alla legge del desiderio quanto alla dimensione della mancanza. Attraverso una rilettura critica del concetto di jouissance lacaniana e delle formulazioni di Recalcati sulla “clinica del vuoto”, si sostiene che l’anoressia, in alcuni assetti strutturali, configuri un quadro di godimento perverso, in cui il soggetto si aliena nella negazione dell’Altro e nell’affermazione superegoica della privazione. La tesi si conclude proponendo una visione dell’anoressia non riducibile alle sole categorie sintomatiche, ma interpretabile, in specifiche costellazioni soggettive, come una perversione narcisistica che radicalizza il rifiuto del legame e del riconoscimento.
Anoressia
Perversione
Narcisismo
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