Una ragnatela affettiva. Immagini e dinamiche in un gruppo Photolangage con adulti emergenti: un'analisi qualitativa del processo.

This thesis explores the therapeutic process within a mediated clinical group for emerging adults. The method used is Photolangage, a device that employs photography as a mediating object. The group, composed of five university students, was held at SCUP (Servizio Clinico Universitario Psicologico) of the University of Padua. The aim of the study was to analyze the frequency and evolution of negative affective themes that emerged over twelve sessions, through a qualitative adaptation of the Affect in Play Scale (APS), an observational tool originally designed for childhood, applied to memory, based session reports. Interest in this age group stems from the need to recognize emerging adulthood as a specific developmental phase, characterized by affective vulnerabilities and complex identity tasks. Photolangage, through the use of images as mediating objects, facilitated the activation of symbolic processes related to experiences that are difficult to mentalize. The results highlight a progressive increase in the quality and variety of affective themes over the course of the sessions, with negative expressiveness mainly centered on sadness, frustration, and aggressiveness, and a positive component primarily focused on happiness, affection, and care. The work concludes with a reflection on the potential of this tool in clinical settings aimed at emerging adults, as well as on the methodological limitations of the research.

La tesi esplora il processo terapeutico all’interno di un gruppo clinico a mediazione rivolto ad adulti emergenti. Il metodo utilizzato è il Photolangage, dispositivo che utilizza la fotografia come oggetto mediatore. Il gruppo, composto da cinque studenti universitari, si è svolto presso lo SCUP (Servizio Clinico Universitario Psicologico) dell’Università di Padova. L’obiettivo del lavoro è stato analizzare la frequenza e l’evoluzione dei temi affettivi emersi nelle dodici sedute, attraverso un adattamento qualitativo dell’Affect in Play Scale, strumento osservativo originariamente pensato per l’età evolutiva, applicato ai report redatti a memoria delle sedute. L’interesse per questa fascia di età nasce dalla necessità di riconoscere l’adultità emergente come una fase evolutiva specifica, caratterizzata da vulnerabilità affettive e compiti identitari complessi. Il Photolangage, attraverso l’uso dell’immagine come oggetto mediatore, ha facilitato nei partecipanti l’attivazione di processi simbolici legati a vissuti difficili da mentalizzare. I risultati evidenziano un progressivo incremento della qualità e varietà dei temi affettivi nel corso delle sedute, con un’espressività negativa prevalentemente centrata su tristezza, frustrazione e aggressività, e una componente positiva focalizzata soprattutto su felicità, affetto e cura. Il lavoro si conclude con una riflessione sulle potenzialità di questo dispositivo nei contesti clinici rivolti ad adulti emergenti e sui limiti metodologici della ricerca.