L'arte che cura: integrazione dell'arteterapia nei percorsi di cura di bambini con patologie oncologiche ​

L’arte ha da sempre rappresentato un forte mezzo espressivo, capace di veicolare le emozioni e i pensieri più profondi di chi la usa. Negli ultimi anni, in ambito medico e psicologico, si sta affermando una nuova disciplina, in grado di supportare le persone nei loro percorsi di cura: l’arteterapia. I bambini affetti da patologie oncologiche si trovano ad affrontare delle situazioni più grandi di loro, caratterizzate da lunghi ricoveri e trattamenti invasivi, causando un forte impatto sia a livello fisico che psicologico. In questo contesto l’arteterapia vuole essere un’importante risorsa, complementare alle cure mediche, in grado di aiutare questi piccoli pazienti ad esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti, riducendo ansia e stress e migliorando la loro qualità di vita. La presente ricerca bibliografica vuole andare ad evidenziare come l’arteterapia possa essere inserita all’interno dei programmi tradizionali di cura dei bambini malati oncologici, analizzando le sue applicazioni pratiche, benefici comprovati e testimonianze. Nel primo capitolo viene offerta una panoramica generale sui tumori infantili, con particolare attenzione all'impatto psicologico ed emotivo della malattia sui piccoli pazienti e sulle loro famiglie. Il secondo capitolo introduce l'arteterapia, esplorandone i fondamenti teorici, i principali approcci e le tecniche utilizzate, mettendo in luce come l'espressione creativa possa diventare un canale terapeutico efficace. Il terzo capitolo è dedicato all'analisi dei benefici concreti dell'arteterapia nei contesti oncologici pediatrici, attraverso dati scientifici, testimonianze di operatori, famiglie e bambini, nonché la descrizione di progetti esistenti e prospettive future di integrazione strutturata di questa disciplina nei percorsi di cura. La tesi intende evidenziare il valore umano e terapeutico dell'arte, sottolineando l'importanza di un approccio olistico alla malattia che metta al centro il benessere emotivo del bambino.