Ad oggi pressoché metà globo parla almeno due lingue e in un’era all’insegna della globalizzazione, è decisamente importante approfondire questa tematica. Considerando poi che anche l’autismo è costantemente in aumento da anni tra la popolazione mondiale, non è scontato ma molto interessante osservare cosa risulta dall’associazione di questi due macroargomenti sempre più salienti. L’intento è dunque quello di trattare questi argomenti che sono stati a lungo trascurati e diffondere informazioni corrette, evidence-based che possano condurre le persone coinvolte a compiere scelte ragionate e consapevoli, abbandonando i pregiudizi e i bias che gravano tanto su questi temi. Con il seguente elaborato, verrà inizialmente presentata una panoramica generale su entrambi i temi considerati in modo autonomo, per poi approfondire la loro interazione, evidenziando i benefici e gli svantaggi che tale connessione può offrire. In particolare, si analizzeranno gli effetti sul piano cognitivo spiegati dal potenziamento principale delle funzioni esecutive, sul piano linguistico toccando punti specifici in grado di debellare le principali convinzioni infondate sul tema, su quello sociale e comunicativo con un focus particolare sulle conseguenze familiari e sociali principali, includendo l’impatto sulla Teoria della Mente e infine verranno indagati gli effetti sul piano emotivo, in particolare relativamente all’inclusione, all’autoefficacia e alla sicurezza in se stessi. La chiave interpretativa di questa tesi mira dunque a considerare da una prospettiva diversa il bilinguismo, ritenuto tipicamente una difficoltà aggiuntiva per i soggetti neurodivergenti, evidenziando invece come possa essere un fattore protettivo più che un potenziale ostacolo e mettendo in luce le sua potenzialità positive nell’influenzare le traiettorie di sviluppo nei disturbi dello spettro autistico.
Il contributo del bilinguismo nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico
TIMON, ANDRA
2024/2025
Abstract
Ad oggi pressoché metà globo parla almeno due lingue e in un’era all’insegna della globalizzazione, è decisamente importante approfondire questa tematica. Considerando poi che anche l’autismo è costantemente in aumento da anni tra la popolazione mondiale, non è scontato ma molto interessante osservare cosa risulta dall’associazione di questi due macroargomenti sempre più salienti. L’intento è dunque quello di trattare questi argomenti che sono stati a lungo trascurati e diffondere informazioni corrette, evidence-based che possano condurre le persone coinvolte a compiere scelte ragionate e consapevoli, abbandonando i pregiudizi e i bias che gravano tanto su questi temi. Con il seguente elaborato, verrà inizialmente presentata una panoramica generale su entrambi i temi considerati in modo autonomo, per poi approfondire la loro interazione, evidenziando i benefici e gli svantaggi che tale connessione può offrire. In particolare, si analizzeranno gli effetti sul piano cognitivo spiegati dal potenziamento principale delle funzioni esecutive, sul piano linguistico toccando punti specifici in grado di debellare le principali convinzioni infondate sul tema, su quello sociale e comunicativo con un focus particolare sulle conseguenze familiari e sociali principali, includendo l’impatto sulla Teoria della Mente e infine verranno indagati gli effetti sul piano emotivo, in particolare relativamente all’inclusione, all’autoefficacia e alla sicurezza in se stessi. La chiave interpretativa di questa tesi mira dunque a considerare da una prospettiva diversa il bilinguismo, ritenuto tipicamente una difficoltà aggiuntiva per i soggetti neurodivergenti, evidenziando invece come possa essere un fattore protettivo più che un potenziale ostacolo e mettendo in luce le sua potenzialità positive nell’influenzare le traiettorie di sviluppo nei disturbi dello spettro autistico.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/90957