Every year, millions of people are affected by strokes, between 8% and 31% of those involve the occipital lobe, leading to partially or completely compromised visual functioning. In addition to strokes, other health issues such as brain tumors, trauma, encephalitis, or cortical atrophies could compromise the functioning of the occipital cortex, resulting in visual deficits. Since the number of patients with a loss of visual functioning is so high, it would be optimal to increase the scientific research aimed at treating or compensating such deficits. Vision is the sense that we use most when interacting with the world around us and its loss is an extremely significant event that compromises a person’s functioning, independence and quality of life. In this thesis, I will concentrate on investigating the effects of a rehabilitative neurovisual training that capitalizes on the brain plasticity of patients diagnosed with homonymous hemianopia. Furthermore, I will examine whether initiating this treatment in the acute or subacute phase of the brain damage could bring greater benefits compared to starting the treatment in the chronic stage, with the aim of maximizing potential improvements in the patient’s visual functioning.

Ogni anno, milioni di persone sono colpite da ictus e tra l’8% e il 31% di questi interessano le aree occipitali del sistema nervoso centrale, compromettendo parzialmente o totalmente la visione. Oltre agli ictus, anche altre problematiche come tumori cerebrali, traumi, encefaliti o atrofie corticali possono compromettere il funzionamento della corteccia occipitale, portando a deficit visivi. A causa dell’elevato numero di pazienti con perdita di funzionalità visiva, sarebbe opportuno un incremento delle ricerche scientifiche mirate a trattare o compensare tale deficit. Infatti, la visione è il senso che si utilizza maggiormente per interagire con il mondo e la sua perdita è un evento di enorme portata, che compromette il funzionamento e l’indipendenza della persona, incidendo negativamente sulla qualità della vita. Nel presente elaborato, mi concentrerò sull’investigare gli effetti di un training riabilitativo neurovisivo che sfrutta la plasticità cerebrale in pazienti con emianopsia. Inoltre, esaminerò se iniziare il trattamento nella fase acuta o subacuta del danno cerebrale possa portare benefici maggiori rispetto a cominciarlo in una fase cronica, allo scopo di massimizzare gli eventuali miglioramenti della funzionalità visiva del paziente.

Riabilitazione neurovisiva e plasticità cerebrale in fase subacuta: uno studio sul caso singolo

RADU, DIANA ANDREEA
2024/2025

Abstract

Every year, millions of people are affected by strokes, between 8% and 31% of those involve the occipital lobe, leading to partially or completely compromised visual functioning. In addition to strokes, other health issues such as brain tumors, trauma, encephalitis, or cortical atrophies could compromise the functioning of the occipital cortex, resulting in visual deficits. Since the number of patients with a loss of visual functioning is so high, it would be optimal to increase the scientific research aimed at treating or compensating such deficits. Vision is the sense that we use most when interacting with the world around us and its loss is an extremely significant event that compromises a person’s functioning, independence and quality of life. In this thesis, I will concentrate on investigating the effects of a rehabilitative neurovisual training that capitalizes on the brain plasticity of patients diagnosed with homonymous hemianopia. Furthermore, I will examine whether initiating this treatment in the acute or subacute phase of the brain damage could bring greater benefits compared to starting the treatment in the chronic stage, with the aim of maximizing potential improvements in the patient’s visual functioning.
2024
Neurovisual rehabilitation and brain plasticity in the subacute phase: a single-case study
Ogni anno, milioni di persone sono colpite da ictus e tra l’8% e il 31% di questi interessano le aree occipitali del sistema nervoso centrale, compromettendo parzialmente o totalmente la visione. Oltre agli ictus, anche altre problematiche come tumori cerebrali, traumi, encefaliti o atrofie corticali possono compromettere il funzionamento della corteccia occipitale, portando a deficit visivi. A causa dell’elevato numero di pazienti con perdita di funzionalità visiva, sarebbe opportuno un incremento delle ricerche scientifiche mirate a trattare o compensare tale deficit. Infatti, la visione è il senso che si utilizza maggiormente per interagire con il mondo e la sua perdita è un evento di enorme portata, che compromette il funzionamento e l’indipendenza della persona, incidendo negativamente sulla qualità della vita. Nel presente elaborato, mi concentrerò sull’investigare gli effetti di un training riabilitativo neurovisivo che sfrutta la plasticità cerebrale in pazienti con emianopsia. Inoltre, esaminerò se iniziare il trattamento nella fase acuta o subacuta del danno cerebrale possa portare benefici maggiori rispetto a cominciarlo in una fase cronica, allo scopo di massimizzare gli eventuali miglioramenti della funzionalità visiva del paziente.
Neurovisione
Emianopsia omonima
Fase subacuta
Riabilitazione
Neuroplasticità
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