Qual è il vero peso delle parole? Il linguaggio è in grado di influenzare il modo in cui percepiamo e valutiamo le altre persone? In questo elaborato, dopo alcuni accenni teorici sul cospirazionismo, sulla formazione degli atteggiamenti e sulle etichette linguistiche, andremmo ad analizzare i risultati di un questionario condotto tramite la piattaforma Qualtrics, che ha coinvolto 175 partecipanti mediante un campionamento a valanga. Ai partecipanti, divisi randomicamente in tre gruppi, venivano presentate la descrizione di un individuo etichettato esplicitamente come "complottista", la descrizione di un individuo complottista senza esplicitare l'etichetta ma descrivendo i suoi sentimenti nei confronti delle cospirazioni e, infine, la stessa descrizione generica degli individui precedenti ma senza alcun riferimento al cospirazionismo. Attraverso alcune scale di misura, il compito dei partecipanti era quello di esprimere i loro sentimenti e il loro grado di vicinanza verso l’individuo presentato, oltre a fornirne una breve descrizione, scegliendo da una lista una serie di aggettivi. È stata poi misurata la tendenza al pensiero cospirazionista dei partecipanti attraverso la GCBS. Dai risultati emergono delle differenze tra la condizione di controllo e le due condizioni che fanno riferimento al complottismo, sia nei sentimenti provati verso l’individuo presentato, che nella scelta degli aggettivi usati per descriverlo. Si nota anche una correlazione tra un alto punteggio nella GCBS e una valutazione più positiva di individui descritti come cospirazionisti.
Il peso delle parole: l'influenza del linguaggio nella formazione di atteggiamenti e pregiudizi
MOCELLIN, TOMMASO
2024/2025
Abstract
Qual è il vero peso delle parole? Il linguaggio è in grado di influenzare il modo in cui percepiamo e valutiamo le altre persone? In questo elaborato, dopo alcuni accenni teorici sul cospirazionismo, sulla formazione degli atteggiamenti e sulle etichette linguistiche, andremmo ad analizzare i risultati di un questionario condotto tramite la piattaforma Qualtrics, che ha coinvolto 175 partecipanti mediante un campionamento a valanga. Ai partecipanti, divisi randomicamente in tre gruppi, venivano presentate la descrizione di un individuo etichettato esplicitamente come "complottista", la descrizione di un individuo complottista senza esplicitare l'etichetta ma descrivendo i suoi sentimenti nei confronti delle cospirazioni e, infine, la stessa descrizione generica degli individui precedenti ma senza alcun riferimento al cospirazionismo. Attraverso alcune scale di misura, il compito dei partecipanti era quello di esprimere i loro sentimenti e il loro grado di vicinanza verso l’individuo presentato, oltre a fornirne una breve descrizione, scegliendo da una lista una serie di aggettivi. È stata poi misurata la tendenza al pensiero cospirazionista dei partecipanti attraverso la GCBS. Dai risultati emergono delle differenze tra la condizione di controllo e le due condizioni che fanno riferimento al complottismo, sia nei sentimenti provati verso l’individuo presentato, che nella scelta degli aggettivi usati per descriverlo. Si nota anche una correlazione tra un alto punteggio nella GCBS e una valutazione più positiva di individui descritti come cospirazionisti.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/91370