This paper analyses the phenomenon of collective dismissal in the context of the European Union, placing it in the broader context of socio-economic transformations linked to globalisation, delocalisation and the pressure exerted by consumerism. Although often treated as a merely technical-legal issue, collective dismissal has profound effects on the lives of thousands of workers and their families, raising ethical and social questions that go beyond the economic dimension. Starting from a historical and regulatory reconstruction of the concept of work and its evolution, the study focuses on the analysis of Directive 98/59/EC and the main European provisions on the subject, focusing on procedural obligations, worker selection criteria and the consequences deriving from any violations. The investigation is limited to the private sector, excluding public employment. Particular attention is paid to the economic and social impact of corporate restructuring decisions, with a critical focus on the role of multinationals and the gap between declared principles and protections actually guaranteed to workers, especially in times of crisis. The thesis also integrates an interdisciplinary reflection on the psycho-social effects of collective dismissals. The aim is to question the current role of European law: can it still represent a tool for balancing market needs and the protection of fundamental rights, or has it now succumbed to the dominant logic of economic competitiveness? The research aims to bring the idea of ​​decent work, based on the person, back to the center of the debate, within a Europe that is not only an economic union, but also a social community.

Il presente elaborato analizza il fenomeno del licenziamento collettivo nel contesto dell’Unione Europea, inserendolo nel più ampio quadro delle trasformazioni socio-economiche legate alla globalizzazione, alla delocalizzazione e alla pressione esercitata dal consumismo. Pur essendo spesso trattato come un tema meramente tecnico-giuridico, il licenziamento collettivo ha effetti profondi sulla vita di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, ponendo interrogativi etici e sociali che travalicano la dimensione economica. A partire da una ricostruzione storica e normativa del concetto di lavoro e della sua evoluzione, lo studio si concentra sull’analisi della direttiva 98/59/CE e delle principali disposizioni europee in materia, soffermandosi sugli obblighi procedurali, sui criteri di selezione dei lavoratori e sulle conseguenze derivanti da eventuali violazioni. L'indagine si limita al settore privato, escludendo l’impiego pubblico. Particolare attenzione è dedicata all’impatto economico e sociale delle decisioni di ristrutturazione aziendale, con un focus critico sul ruolo delle multinazionali e sul divario esistente tra principi dichiarati e tutele effettivamente garantite ai lavoratori, specialmente in momenti di crisi. L’elaborato integra anche una riflessione interdisciplinare sugli effetti psico-sociali dei licenziamenti collettivi. L’obiettivo è interrogarsi sul ruolo attuale del diritto europeo: può ancora rappresentare uno strumento di equilibrio tra esigenze di mercato e tutela dei diritti fondamentali, o ha ormai ceduto alla logica dominante della competitività economica? La ricerca mira a riportare al centro del dibattito l’idea di un lavoro dignitoso, fondato sulla persona, all’interno di un’Europa che sia non solo unione economica, ma anche comunità sociale.

Il licenziamento collettivo nel cuore dell'Europa economica

BOTTIN, FRANCESCO
2024/2025

Abstract

This paper analyses the phenomenon of collective dismissal in the context of the European Union, placing it in the broader context of socio-economic transformations linked to globalisation, delocalisation and the pressure exerted by consumerism. Although often treated as a merely technical-legal issue, collective dismissal has profound effects on the lives of thousands of workers and their families, raising ethical and social questions that go beyond the economic dimension. Starting from a historical and regulatory reconstruction of the concept of work and its evolution, the study focuses on the analysis of Directive 98/59/EC and the main European provisions on the subject, focusing on procedural obligations, worker selection criteria and the consequences deriving from any violations. The investigation is limited to the private sector, excluding public employment. Particular attention is paid to the economic and social impact of corporate restructuring decisions, with a critical focus on the role of multinationals and the gap between declared principles and protections actually guaranteed to workers, especially in times of crisis. The thesis also integrates an interdisciplinary reflection on the psycho-social effects of collective dismissals. The aim is to question the current role of European law: can it still represent a tool for balancing market needs and the protection of fundamental rights, or has it now succumbed to the dominant logic of economic competitiveness? The research aims to bring the idea of ​​decent work, based on the person, back to the center of the debate, within a Europe that is not only an economic union, but also a social community.
2024
Collective dismissal in the heart of economic Europe
Il presente elaborato analizza il fenomeno del licenziamento collettivo nel contesto dell’Unione Europea, inserendolo nel più ampio quadro delle trasformazioni socio-economiche legate alla globalizzazione, alla delocalizzazione e alla pressione esercitata dal consumismo. Pur essendo spesso trattato come un tema meramente tecnico-giuridico, il licenziamento collettivo ha effetti profondi sulla vita di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, ponendo interrogativi etici e sociali che travalicano la dimensione economica. A partire da una ricostruzione storica e normativa del concetto di lavoro e della sua evoluzione, lo studio si concentra sull’analisi della direttiva 98/59/CE e delle principali disposizioni europee in materia, soffermandosi sugli obblighi procedurali, sui criteri di selezione dei lavoratori e sulle conseguenze derivanti da eventuali violazioni. L'indagine si limita al settore privato, escludendo l’impiego pubblico. Particolare attenzione è dedicata all’impatto economico e sociale delle decisioni di ristrutturazione aziendale, con un focus critico sul ruolo delle multinazionali e sul divario esistente tra principi dichiarati e tutele effettivamente garantite ai lavoratori, specialmente in momenti di crisi. L’elaborato integra anche una riflessione interdisciplinare sugli effetti psico-sociali dei licenziamenti collettivi. L’obiettivo è interrogarsi sul ruolo attuale del diritto europeo: può ancora rappresentare uno strumento di equilibrio tra esigenze di mercato e tutela dei diritti fondamentali, o ha ormai ceduto alla logica dominante della competitività economica? La ricerca mira a riportare al centro del dibattito l’idea di un lavoro dignitoso, fondato sulla persona, all’interno di un’Europa che sia non solo unione economica, ma anche comunità sociale.
licenziamento
CEE
lavoratori
industrializzazione
globalizzazione
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