La biosicurezza rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per ridurre il rischio di ingresso e diffusione delle malattie infettive negli allevamenti suini, in particolare della Peste Suina Africana (PSA) e di altre patologie ad alto impatto epidemiologico. In questa tesi la biosicurezza viene analizzata non solo come una misura sanitaria, ma anche come componente della gestione aziendale e della sostenibilità economica per garantire la sostenibilità e la competitività del settore. Vengono approfonditi i principi generali, distinguendo le differenze tra biosicurezza esterna e interna e le principali applicazioni pratiche, dal controllo degli accessi alla movimentazione degli animali, ai protocolli di pulizia e disinfezione, alla gestione dei rifiuti, al monitoraggio sanitario e alla profilassi vaccinale. Inoltre, si sottolinea come l’efficacia di queste misure non dipenda solo dalla loro presenza formale, ma dalla costanza nell’applicazione quotidiana e dalla consapevolezza degli operatori. Dal punto di vista economico, vengono analizzati i costi strutturali e gestionali, oltre ai benefici indiretti evidenziati e supportati da progetti nazionali ed europei come il miglioramento delle performance produttive, la riduzione dell’uso di antimicrobici, la maggiore resilienza aziendale e minore vulnerabilità ai blocchi commerciali. In conclusione, la biosicurezza dovrebbe essere considerata non come un semplice obbligo normativo, ma come un investimento strategico e duraturo. Solo attraverso un’applicazione rigorosa e consapevole delle misure sarà possibile unire la tutela sanitaria con la competitività e la sostenibilità, rafforzando il ruolo del settore suinicolo italiano nel panorama europeo e globale.
Il ruolo strategico della biosicurezza nella gestione degli allevamenti suinicoli
PERONI, DAVIDE
2024/2025
Abstract
La biosicurezza rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per ridurre il rischio di ingresso e diffusione delle malattie infettive negli allevamenti suini, in particolare della Peste Suina Africana (PSA) e di altre patologie ad alto impatto epidemiologico. In questa tesi la biosicurezza viene analizzata non solo come una misura sanitaria, ma anche come componente della gestione aziendale e della sostenibilità economica per garantire la sostenibilità e la competitività del settore. Vengono approfonditi i principi generali, distinguendo le differenze tra biosicurezza esterna e interna e le principali applicazioni pratiche, dal controllo degli accessi alla movimentazione degli animali, ai protocolli di pulizia e disinfezione, alla gestione dei rifiuti, al monitoraggio sanitario e alla profilassi vaccinale. Inoltre, si sottolinea come l’efficacia di queste misure non dipenda solo dalla loro presenza formale, ma dalla costanza nell’applicazione quotidiana e dalla consapevolezza degli operatori. Dal punto di vista economico, vengono analizzati i costi strutturali e gestionali, oltre ai benefici indiretti evidenziati e supportati da progetti nazionali ed europei come il miglioramento delle performance produttive, la riduzione dell’uso di antimicrobici, la maggiore resilienza aziendale e minore vulnerabilità ai blocchi commerciali. In conclusione, la biosicurezza dovrebbe essere considerata non come un semplice obbligo normativo, ma come un investimento strategico e duraturo. Solo attraverso un’applicazione rigorosa e consapevole delle misure sarà possibile unire la tutela sanitaria con la competitività e la sostenibilità, rafforzando il ruolo del settore suinicolo italiano nel panorama europeo e globale.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
PERONI_DAVIDE.pdf
Accesso riservato
Dimensione
534 kB
Formato
Adobe PDF
|
534 kB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/93950