La presente tesi analizza le somiglianze e le differenze tra l’acquisizione della lingua vocale e della Lingua Italiana dei Segni (LIS) nei bambini da 0 a 6 anni, approfondendo le implicazioni educative e cognitive dell’uso della LIS nei contesti familiari e scolastici. Dopo una panoramica sulla natura linguistica della LIS, equiparata alle lingue vocali per struttura grammaticale e attivazione cerebrale, si esplorano i processi di apprendimento e sviluppo linguistico nei primi anni di vita. Particolare attenzione è dedicata ai metodi di insegnamento bimodale (0-2 anni) e bilingue (3-6 anni), con un focus sul programma Baby Signs e sulle esperienze inclusive in alcune scuole dell’infanzia. La ricerca evidenzia come l’uso precoce della LIS favorisca lo sviluppo comunicativo, cognitivo ed emotivo del bambino, migliorando l’interazione sociale e l’inclusione. Infine, si riflette sull’importanza di promuovere ulteriori studi italiani in un ambito ancora poco esplorato ma di crescente interesse, alla luce del recente riconoscimento ufficiale della LIS in Italia.
Comunicare oltre la voce: Potenzialità educative della LIS nei bambini dai 0 ai 6 anni
FRIZZIERO, GLORIA
2024/2025
Abstract
La presente tesi analizza le somiglianze e le differenze tra l’acquisizione della lingua vocale e della Lingua Italiana dei Segni (LIS) nei bambini da 0 a 6 anni, approfondendo le implicazioni educative e cognitive dell’uso della LIS nei contesti familiari e scolastici. Dopo una panoramica sulla natura linguistica della LIS, equiparata alle lingue vocali per struttura grammaticale e attivazione cerebrale, si esplorano i processi di apprendimento e sviluppo linguistico nei primi anni di vita. Particolare attenzione è dedicata ai metodi di insegnamento bimodale (0-2 anni) e bilingue (3-6 anni), con un focus sul programma Baby Signs e sulle esperienze inclusive in alcune scuole dell’infanzia. La ricerca evidenzia come l’uso precoce della LIS favorisca lo sviluppo comunicativo, cognitivo ed emotivo del bambino, migliorando l’interazione sociale e l’inclusione. Infine, si riflette sull’importanza di promuovere ulteriori studi italiani in un ambito ancora poco esplorato ma di crescente interesse, alla luce del recente riconoscimento ufficiale della LIS in Italia.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/94605