La presente tesi ha lo scopo di indagare sul tema dell’ergastolo nell’ambito del femminicidio non solo come strumento giuridico, ma anche come oggetto di riflessione filosofica ed etico-sociale. Lo studio si basa sulla funzione della pena e il senso delle “punizioni esemplari” dinanzi a crimini di questa portata, ponendo l’attenzione sui sistemi alternativi all’ergastolo. L’elaborato, inoltre, evolve attraverso l’analisi del fenomeno del femminicidio mediante dati statistici, culturali e normativi. Mentre nel secondo capitolo si esplorano le teorie principali della pena che hanno plasmato il nostro modo di percepire la giustizia e le condanne, spostandosi anche sui fallimenti recenti del sistema penitenziario, in modo da introdurre sul piano filosofico la questione della pena. Il terzo capitolo rappresenta il nucleo teorico della tesi analizzando in primo luogo l’evoluzione storica e giuridica dell’ergastolo in Italia, per poi successivamente esaminarlo all’interno dell’ambito del femminicidio, intrecciando sempre la questione giuridica a quella filosofica. Oltre alla realtà italiana, sono stati forniti anche altri esempi di esperienze internazionali, evidenziandone gli aspetti positivi e negativi nell’introduzione della pena più severa per combattere il fenomeno del femminicidio. Tale discussione trova un’applicazione concreta nell’ultimo capitolo attraverso lo studio della Fondazione Cecchettin Ets, che si presenta come modello in grado di conciliare memoria, educazione e trasformazione sociale. Questa tesi intraprende un discorso multidisciplinare avendo l’obiettivo di superare la visone della pena come unica risposta possibile e soluzione finale. Propone, invece, una riflessione critica che includa una giustizia di tipo trasformativo, tenendo conto delle dimensioni simboliche, politiche e culturali intrinseche al femminicidio.
“Oltre alla pena: Il dibattito filosofico e giuridico sull'ergastolo per femminicidio attraverso un caso studio".
ROCCATO, MARTA
2024/2025
Abstract
La presente tesi ha lo scopo di indagare sul tema dell’ergastolo nell’ambito del femminicidio non solo come strumento giuridico, ma anche come oggetto di riflessione filosofica ed etico-sociale. Lo studio si basa sulla funzione della pena e il senso delle “punizioni esemplari” dinanzi a crimini di questa portata, ponendo l’attenzione sui sistemi alternativi all’ergastolo. L’elaborato, inoltre, evolve attraverso l’analisi del fenomeno del femminicidio mediante dati statistici, culturali e normativi. Mentre nel secondo capitolo si esplorano le teorie principali della pena che hanno plasmato il nostro modo di percepire la giustizia e le condanne, spostandosi anche sui fallimenti recenti del sistema penitenziario, in modo da introdurre sul piano filosofico la questione della pena. Il terzo capitolo rappresenta il nucleo teorico della tesi analizzando in primo luogo l’evoluzione storica e giuridica dell’ergastolo in Italia, per poi successivamente esaminarlo all’interno dell’ambito del femminicidio, intrecciando sempre la questione giuridica a quella filosofica. Oltre alla realtà italiana, sono stati forniti anche altri esempi di esperienze internazionali, evidenziandone gli aspetti positivi e negativi nell’introduzione della pena più severa per combattere il fenomeno del femminicidio. Tale discussione trova un’applicazione concreta nell’ultimo capitolo attraverso lo studio della Fondazione Cecchettin Ets, che si presenta come modello in grado di conciliare memoria, educazione e trasformazione sociale. Questa tesi intraprende un discorso multidisciplinare avendo l’obiettivo di superare la visone della pena come unica risposta possibile e soluzione finale. Propone, invece, una riflessione critica che includa una giustizia di tipo trasformativo, tenendo conto delle dimensioni simboliche, politiche e culturali intrinseche al femminicidio.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/95961