Introduzione: Il morbo di Osgood-Schlatter (OSD) è una delle cause più frequenti di dolore anteriore di ginocchio negli adolescenti sportivi. Pur essendo una condizione autolimitante, può determinare dolore persistente, riduzione della performance e impatto negativo sulla qualità della vita. L’assenza di un gold standard terapeutico e la varietà delle presentazioni cliniche rendono la gestione complessa e richiedono un approccio globale che consideri gli aspetti fisici, psicologici e sociali del giovane atleta. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione narrativa della letteratura secondo il modello PICO, includendo studi pubblicati tra il 2020 e il 2025 sui database PubMed e Cochrane Library. Sono stati selezionati nove articoli che rispettavano i criteri di inclusione: popolazione adolescenziale con diagnosi clinica di OSD, trattamenti conservativi o infiltrativi, e outcome relativi a dolore, funzione, qualità della vita o aspetti psicologici. I dati sono stati analizzati in forma descrittiva e sintetizzati secondo i principali ambiti di intervento fisioterapico. Risultati: I programmi basati su esercizio terapeutico, autogestione e educazione al carico si sono dimostrati gli interventi più efficaci nel ridurre il dolore e migliorare la funzione. Le infiltrazioni con destrosio e PRP, così come la terapia con onde d’urto, hanno mostrato risultati promettenti, ma con evidenze ancora limitate e follow-up brevi. Studi trasversali hanno inoltre evidenziato una ridotta qualità della vita e la presenza di meccanismi di dolore nociplastico negli adolescenti con OSD cronico. Discussione: Dall’analisi emerge un’evoluzione concettuale dal modello biomedico, centrato sul riposo e sul trattamento del tessuto, al modello biopsicosociale, che riconosce il ruolo delle emozioni, delle credenze e del contesto nella percezione del dolore e nei processi di guarigione. L’intervento fisioterapico si configura quindi come percorso educativo e riabilitativo integrato, in cui il movimento, la comunicazione e la relazione terapeutica assumono la stessa importanza delle tecniche tradizionali. Conclusione: Il morbo di Osgood-Schlatter rappresenta oggi un paradigma per la fisioterapia moderna: una condizione che richiede competenza scientifica ma anche sensibilità clinica. L’approccio più efficace è quello che combina esercizio, educazione e supporto motivazionale, favorendo l’autonomia e la consapevolezza del paziente. Il fisioterapista, attraverso la relazione e la conoscenza, diventa il punto di riferimento per guidare l’adolescente non solo verso la guarigione fisica, ma verso un rinnovato equilibrio tra corpo, movimento e benessere personale.
Il morbo di Osgood-Schlatter: implicazioni cliniche, biopsicosociali e trattamenti fisioterapici conservativi negli adolescenti. Analisi della letteratura
DE CHECCHI, EDOARDO
2024/2025
Abstract
Introduzione: Il morbo di Osgood-Schlatter (OSD) è una delle cause più frequenti di dolore anteriore di ginocchio negli adolescenti sportivi. Pur essendo una condizione autolimitante, può determinare dolore persistente, riduzione della performance e impatto negativo sulla qualità della vita. L’assenza di un gold standard terapeutico e la varietà delle presentazioni cliniche rendono la gestione complessa e richiedono un approccio globale che consideri gli aspetti fisici, psicologici e sociali del giovane atleta. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione narrativa della letteratura secondo il modello PICO, includendo studi pubblicati tra il 2020 e il 2025 sui database PubMed e Cochrane Library. Sono stati selezionati nove articoli che rispettavano i criteri di inclusione: popolazione adolescenziale con diagnosi clinica di OSD, trattamenti conservativi o infiltrativi, e outcome relativi a dolore, funzione, qualità della vita o aspetti psicologici. I dati sono stati analizzati in forma descrittiva e sintetizzati secondo i principali ambiti di intervento fisioterapico. Risultati: I programmi basati su esercizio terapeutico, autogestione e educazione al carico si sono dimostrati gli interventi più efficaci nel ridurre il dolore e migliorare la funzione. Le infiltrazioni con destrosio e PRP, così come la terapia con onde d’urto, hanno mostrato risultati promettenti, ma con evidenze ancora limitate e follow-up brevi. Studi trasversali hanno inoltre evidenziato una ridotta qualità della vita e la presenza di meccanismi di dolore nociplastico negli adolescenti con OSD cronico. Discussione: Dall’analisi emerge un’evoluzione concettuale dal modello biomedico, centrato sul riposo e sul trattamento del tessuto, al modello biopsicosociale, che riconosce il ruolo delle emozioni, delle credenze e del contesto nella percezione del dolore e nei processi di guarigione. L’intervento fisioterapico si configura quindi come percorso educativo e riabilitativo integrato, in cui il movimento, la comunicazione e la relazione terapeutica assumono la stessa importanza delle tecniche tradizionali. Conclusione: Il morbo di Osgood-Schlatter rappresenta oggi un paradigma per la fisioterapia moderna: una condizione che richiede competenza scientifica ma anche sensibilità clinica. L’approccio più efficace è quello che combina esercizio, educazione e supporto motivazionale, favorendo l’autonomia e la consapevolezza del paziente. Il fisioterapista, attraverso la relazione e la conoscenza, diventa il punto di riferimento per guidare l’adolescente non solo verso la guarigione fisica, ma verso un rinnovato equilibrio tra corpo, movimento e benessere personale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/97137