La Fisioterapia Ecoguidata: aspetti medico-legali

Introduction: In the last twenty years, the ultrasound device has distinguished itself among other imaging techniques for its safety of use, due to the absence of ionizing radiation and its non-invasive nature. Originally a medical instrument, it could now become a support in physiotherapeutic assessments and treatments. The scientific foundations of ultrasound trace back to Spallanzani’s studies in 1794 and the piezoelectric phenomenon discovered by P. and J. Curie in 1880. Initially used for battlefield aims through SONAR, K.T. Dussik applied those discoveries in medicine in 1941, and in the 1960s Donald and Brown designed the first “diasonograph”. In 1968, ultrasound was used for structural muscle analyses by physiotherapist colleagues. Only in 2006 ultrasound-physical therapy define itself with the acronym “RUSI” (Rehabilitative Ultrasound Imaging) at the University of San Antonio (Texas), consolidating the role of ultrasound study in rehabilitation. In Italy, a recent court ruling (294/2024 of 07/03/2024, Criminal Court of Udine) has recognized the absolute legality of the ultrasound device's use by physiotherapists. Objectives: This paper aims to investigate the use of ultrasound devices by physiotherapists registered with the Orders of Venice, Padua, Rovigo, and the interprovincial Order of Belluno, Treviso, Vicenza, and Verona. Materials and methods: The study consisted of a newly developed structured questionnaire, which was shared and sent by email through the Physiotherapists’ Order. The collected data were collected anonymously, and statistical analysis was conducted. Results: 113 physiotherapists participated in the survey. The percentage of professionals who integrate ultrasound-guided physiotherapy in clinical practice is significant, approximately one-fifth of the candidates. There is a minority of physiotherapists who attended specific courses during their undergraduate and postgraduate studies. The data suggest an almost complete absence of master’s degrees and university specialization courses. In this study, five areas of advantage have been identified (physiotherapeutic assessment and diagnosis; monitoring of the patient’s clinical evolution; treatment personalization and optimization; autonomy and multiprofessional collaboration; specific fields of application) and six discussion areas (operator dependence and learning curve; technical and operational limitations; costs; legal limitations; professional training; multiprofessional relationships). Conclusion: The results provide an encouraging signal of potential growth for the physiotherapist’s professional role. It is hoped that professional training for future physiotherapists can be extended and that certification issuing as a guarantee of specialization by training courses will be possible.

Introduzione: Negli ultimi vent’anni l’ecografo si è contraddistinto rispetto ad altre tecniche di imaging per la sua sicurezza d’uso, dovuto all’assenza di radiazioni ionizzanti e alla natura non invasiva. Nato come strumento medico, ad oggi potrebbe diventare un valido strumento di supporto per la figura sanitaria del fisioterapista. Le basi scientifiche dell’ultrasuono affondano le radici negli studi Spallanzani del 1794 e nel fenomeno piezoelettrico scoperto da P. e J. Curie nel 1880. Inizialmente utilizzate per scopi militari tramite il SONAR, furono applicate in medicina nel 1941 da K.T. Dussik, e negli anni Sessanta da Donald e Brown con il primo “diasonografo”. Nel 1968 l’ecografia venne utilizzata per analisi strutturali muscolari da colleghi fisioterapisti. Solo nel 2006 la fisioterapia ecoguidata si definì con l’acronimo “RUSI” (Rehabilitative Ultrasound Imaging) nell’università di San Antonio (Texas), consolidando il ruolo dello studio ecografico in riabilitazione. In Italia, grazie alla sentenza del Tribunale penale di Udine 294/2024 del 7/03/2024, è stata confermata l’assoluta liceità nell’utilizzo dell'ecografo da parte del fisioterapista. Obiettivi: Il presente elaborato si propone di indagare l’utilizzo dell’ecografo da parte dei fisioterapisti iscritti all’Ordine Venezia, Padova, Rovigo e all’Ordine interprovinciale Belluno, Treviso, Vicenza e Verona. Materiali e metodi: Lo studio è composto da un questionario strutturato elaborato ex novo, condiviso per via telematica attraverso un link e inviato tramite mail dall’Ordine Fisioterapisti a cui è iscritto il candidato. I dati raccolti sono stati raccolti in forma anonima, successivamente sottoposti a un’analisi statistica appropriata. Risultati: 113 fisioterapisti hanno partecipato all’indagine. Pur rappresentando una componente minoritaria, la percentuale di professionisti che integra la Fisioterapia Ecoguidata nella pratica clinica è significativa, si tratta circa di ⅕ dei candidati. Si evidenzia una minima presenza di fisioterapisti che hanno frequentato corsi specifici durante la laurea triennale e nella specialistica. I dati suggeriscono la quasi assenza di Master e corsi di perfezionamento universitario. L’analisi qualitativa dei dati ha permesso di identificare cinque aree di vantaggio (valutazione e diagnosi funzionale fisioterapica; monitoraggio dell’evoluzione clinica del paziente; personalizzazione del trattamento ed ottimizzazione; autonomia e collaborazione multiprofessionale; ambiti di applicazione specifici) e sei aree di discussione della metodica (dipendenza dall’operatore e curva di apprendimento; limiti tecnici e operativi; costi; limiti normativi e legali; formazione; relazione multiprofessionale). Conclusione: I risultati ottenuti offrono un segnale incoraggiante di apertura e di potenziale crescita per la figura del fisioterapista. Si auspica la possibilità di estendere la formazione del futuro fisioterapista ed il rilascio di certificazioni come garanzia di specializzazione da parte dei corsi formativi.