La percezione del tempo è una funzione cognitiva complessa e multi-componenziale, che emerge dall'integrazione di aspetti motori, percettivi, cognitivi ed emozionali. Nei bambini con disturbi del neurosviluppo, alterazioni in questi domini possono riflettersi significativamente anche sulla dimensione temporale. Sebbene numerosi studi di laboratorio abbiano documentato deficit nella percezione temporale in popolazioni cliniche, rimane incerta la loro validità ecologica e la manifestazione concreta di tali difficoltà nella vita quotidiana. Questo studio si propone di indagare la percezione del tempo in bambini di 7-14 anni con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione (DCD) e Disturbo dell'Apprendimento Non Verbale (DANV), attraverso una metodologia ecologica basata su questionari rivolti a genitori e insegnanti. L'ipotesi sostiene che le compromissioni temporali siano trasversali ai tre disturbi, ma con modalità specifiche legate alle caratteristiche distintive di ciascuna condizione clinica. Il campione comprende 51 bambini (25 ADHD, 20 DCD, 6 DANV). Sono stati somministrati il Questionario sul Senso del Tempo per Genitori e per Insegnanti e questionari specifici per caratterizzare ciascun disturbo (Conners-R, DCDQ, VSQ). Tutti i gruppi clinici hanno mostrato punteggi superiori ai valori normativi (50° percentile), confermando difficoltà temporali trasversali. Il gruppo ADHD ha evidenziato le compromissioni più severe, con correlazioni significative tra difficoltà temporali e sintomi nucleari. Il DCD ha mostrato difficoltà moderate senza correlazioni significative, suggerendo una natura qualitativa diversa del deficit. Il DANV ha presentato correlazioni molto elevate tra difficoltà visuo-spaziali e temporali. Le difficoltà nella percezione del tempo rappresentano una caratteristica trasversale ma differenziata nei disturbi del neurosviluppo, manifestandosi concretamente nella vita quotidiana. I risultati sottolineano l'importanza di includere la valutazione della percezione temporale nei protocolli diagnostici e di sviluppare interventi neuropsicomotori personalizzati che tengano conto dei profili specifici di ciascun disturbo, valorizzando l'approccio della cognizione incarnata e l'integrazione tra dimensioni motorie, spaziali e temporali.
Il filo del tempo: intrecci tra percezione temporale, spazio e motricità nei disturbi del neurosviluppo. Valutazione ecologica e strategie terapeutiche indirette per la percezione del tempo in età evolutiva.
MORANDO, LUCIA
2024/2025
Abstract
La percezione del tempo è una funzione cognitiva complessa e multi-componenziale, che emerge dall'integrazione di aspetti motori, percettivi, cognitivi ed emozionali. Nei bambini con disturbi del neurosviluppo, alterazioni in questi domini possono riflettersi significativamente anche sulla dimensione temporale. Sebbene numerosi studi di laboratorio abbiano documentato deficit nella percezione temporale in popolazioni cliniche, rimane incerta la loro validità ecologica e la manifestazione concreta di tali difficoltà nella vita quotidiana. Questo studio si propone di indagare la percezione del tempo in bambini di 7-14 anni con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione (DCD) e Disturbo dell'Apprendimento Non Verbale (DANV), attraverso una metodologia ecologica basata su questionari rivolti a genitori e insegnanti. L'ipotesi sostiene che le compromissioni temporali siano trasversali ai tre disturbi, ma con modalità specifiche legate alle caratteristiche distintive di ciascuna condizione clinica. Il campione comprende 51 bambini (25 ADHD, 20 DCD, 6 DANV). Sono stati somministrati il Questionario sul Senso del Tempo per Genitori e per Insegnanti e questionari specifici per caratterizzare ciascun disturbo (Conners-R, DCDQ, VSQ). Tutti i gruppi clinici hanno mostrato punteggi superiori ai valori normativi (50° percentile), confermando difficoltà temporali trasversali. Il gruppo ADHD ha evidenziato le compromissioni più severe, con correlazioni significative tra difficoltà temporali e sintomi nucleari. Il DCD ha mostrato difficoltà moderate senza correlazioni significative, suggerendo una natura qualitativa diversa del deficit. Il DANV ha presentato correlazioni molto elevate tra difficoltà visuo-spaziali e temporali. Le difficoltà nella percezione del tempo rappresentano una caratteristica trasversale ma differenziata nei disturbi del neurosviluppo, manifestandosi concretamente nella vita quotidiana. I risultati sottolineano l'importanza di includere la valutazione della percezione temporale nei protocolli diagnostici e di sviluppare interventi neuropsicomotori personalizzati che tengano conto dei profili specifici di ciascun disturbo, valorizzando l'approccio della cognizione incarnata e l'integrazione tra dimensioni motorie, spaziali e temporali.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/97514