Il ruolo degli antiossidanti nella nutrizione della bovina da latte in transizione: effetti positivi nella prevenzione di alcune patologie.

The advent of new technologies in the management and nutrition of livestock animals and the modern technology of genetic improvement has throughout time increased productivity, and therefore the national income in the industry of dairy cows farming. Nevertheless, the factors that determine a quantitative increment of production are usually negatively correlated to aspects connected to longevity and rusticity of cattle, resulting in a bigger uprising of pathologies that can cover different scopes, starting from a malfunctioning of metabolic activities within the organism. These types of situations can lead the breeder and the company technicians to carry out strategies more and more focused on the prevention of some pathologies: these methods can refer to structural and management aspects, however, they are particularly connected to the nutrition of animals. Throughout their employment cattle are extremely prone to certain metabolic disorders during a particular physiological phase that starts at three weeks before birth and at two-three weeks postpartum; this phase is known as transition period or transition cow. Therefore, specific food programmes that are mindful of the nutritional needs of cows during this period of change and at the same time accurate and focused on the macronutrients and nutraceuticals (probiotics, prebiotics and phytobiotics) are essential. Countless and diverse are the benefits that the correct integration of the abovementioned elements make to the organism of cattle in this crucial productive phase. The micronutrients, which include vitamins and oligoelements, perform an antioxidant action, capable of reducing free radicals and preventing oxidative stress, a task also performed by phytobiotics. Vitamins A, E and zinc, for example, participate in the regulation of the immune system and in the well-being of the reproductive system. Phytobiotics, by containing bioactive principles with multidirectional activities, are able to enhance the food intake, enabling the restraint of the negative energetic balance and of the emerging of metabolic pathologies. Moreover, they allow the enhancement of employment of different nutrients in nutritional therapy, increasing the productive efficiency. Polyphenols, tannins, saponins and flavonoids, held within the nutraceutical compounds, improve the production from an immune point of view by reinforcing the cells and their defence activities, preventing reproductive disorders and carrying out an antioxidant function. A specific in-depth analysis in this thesis is reserved to green tea, oregano, Moringa Oleifera and Capsicum, which contain different active substances with numerous benefical abilities and therapeutic capacities for the dairy cattle.

L’avvento di nuove tecnologie nella gestione e nell’alimentazione degli animali in allevamento e le moderne tecniche di miglioramento genetico hanno aumentato nel tempo la produttività, e quindi il reddito aziendale, nel settore della bovinicoltura da latte. I fattori che determinano un incremento quantitativo delle produzioni sono però generalmente correlati negativamente con gli aspetti legati alla longevità e rusticità delle bovine, con conseguente maggior insorgenza di patologie che possono ricoprire vari ambiti, partendo da un mal funzionamento delle attività metaboliche dell’intero organismo. Queste situazioni portano l’allevatore e i tecnici aziendali a dover mettere in atto strategie sempre più mirate alla prevenzione di alcune patologie: queste strategie possono riguardare gli aspetti strutturali e gestionali, ma sono in particolar modo legate all’alimentazione degli animali. Durante la loro carriera, infatti, le bovine sono particolarmente suscettibili ad alcune dismetabolie in una particolare fase fisiologica che parte dalle tre settimane prima del parto a due-tre settimane del post-parto; questa fase viene definita come periodo di transizione o “transition cow”. Sono pertanto necessari piani alimentari sempre più attenti alle esigenze nutrizionali delle bovine durante questo periodo di cambiamento ma, allo stesso tempo, precisi e mirati considerando in particolare i micronutrienti e le sostanze nutraceutiche (probiotici, prebiotici e fitobiotici). Numerosi e diversificati sono i benefici che corrette integrazioni di tali elementi apportano all’organismo della bovina in questa critica fase produttiva. I micronutrienti, di cui fan parte vitamine e oligoelementi, possiedono in particolar modo capacità antiossidanti, in grado di ridurre i radicali liberi e prevenire lo stress ossidativo, funzione svolta anche dai fitobiotici. Le vitamine A, E e lo zinco, ad esempio, partecipano alla regolazione del sistema immunitario e alla salute dell’apparato riproduttore. I fitobiotici, contenendo principi bioattivi con attività multidirezionale, hanno la capacità di migliorare l’assunzione di alimento, permettendo di contenere il bilancio energetico negativo e l’instaurarsi di patologie metaboliche. Inoltre consentono di migliorare l’utilizzazione dei diversi nutrienti della dieta, aumentando l’efficienza produttiva. Polifenoli, tannini, saponine e flavonoidi, contenuti nei composti nutraceutici, migliorano la protezione dal punto di vista immunitario, potenziandone le cellule e la loro attività di difesa, prevenendo malattie legate alla sfera riproduttiva ed esercitando una funzione antiossidante. Un particolare approfondimento in questa tesi è riservato al the verde, all’origano, alla Moringa oleifera e al Capsico, che contengono diversi principi attivi con molteplici capacità benefiche e terapeutiche per le bovine.