La presbiacusia rappresenta una delle principali cause di ipoacusia nella popolazione anziana. Nonostante l’efficacia comprovata degli apparecchi acustici nella riabilitazione uditiva, la loro adozione è spesso ritardata o rifiutata. Il presente studio è stato condotto presso un centro acustico, dove sono stati coinvolti pazienti con diagnosi o evidenze cliniche compatibili con la presbiacusia. Oltre alla raccolta di dati audiometrici tramite test oggettivi (tonale e vocale), è stato somministrato un questionario appositamente elaborato per indagare le motivazioni alla base del rifiuto o dell’accettazione del percorso riabilitativo. L’indagine ha permesso di analizzare i tempi di adozione degli ausili uditivi, identificando i principali ostacoli percepiti dai pazienti, nonché le motivazioni e i benefici riconosciuti da coloro che hanno intrapreso con successo la riabilitazione. Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti ritenuti più rilevanti dai pazienti soddisfatti, al fine di individuare i fattori chiave su cui basare un intervento riabilitativo efficace e personalizzato. I risultati offrono spunti utili per ottimizzare le strategie di sensibilizzazione, promuovere l’adozione precoce degli apparecchi acustici e migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti da presbiacusia. L’approccio metodologico osservazionale ha consentito di cogliere la complessità del processo di accettazione, evidenziando come la scelta di protesizzarsi non dipenda unicamente dal grado della perdita uditiva, ma anche dal modo in cui la persona vive e interpreta la propria condizione. Dall’analisi delle testimonianze raccolte emerge chiaramente come l’adozione di un apparecchio acustico rappresenti un momento di cambiamento significativo, non solo da un punto di vista funzionale, ma anche emotivo e identitario. Il percorso di adattamento richiede tempo, supporto e una corretta informazione, ma può condurre a un miglioramento complessivo del benessere psicologico, delle relazioni interpersonali e della partecipazione sociale. La fiducia nei professionisti dell’udito, la motivazione intrinseca a migliorare la qualità della vita e il sostegno dei familiari si rivelano elementi determinanti per un esito positivo. L’elaborato mette dunque in evidenza l’importanza di un approccio globale e personalizzato alla riabilitazione uditiva, che integri competenze tecniche e sensibilità umana. Solo un intervento capace di valorizzare la dimensione soggettiva del paziente basato su ascolto, empatia e informazione, può rendere la protesizzazione non solo un atto clinico efficace, ma anche un’esperienza di reale crescita e recupero della qualità della vita.

Presbiacusia e percezione soggettiva dell‘ausilio acustico: valutazione osservazionale dell’esperienza dei pazienti

DORIGONI, SAMUEL
2024/2025

Abstract

La presbiacusia rappresenta una delle principali cause di ipoacusia nella popolazione anziana. Nonostante l’efficacia comprovata degli apparecchi acustici nella riabilitazione uditiva, la loro adozione è spesso ritardata o rifiutata. Il presente studio è stato condotto presso un centro acustico, dove sono stati coinvolti pazienti con diagnosi o evidenze cliniche compatibili con la presbiacusia. Oltre alla raccolta di dati audiometrici tramite test oggettivi (tonale e vocale), è stato somministrato un questionario appositamente elaborato per indagare le motivazioni alla base del rifiuto o dell’accettazione del percorso riabilitativo. L’indagine ha permesso di analizzare i tempi di adozione degli ausili uditivi, identificando i principali ostacoli percepiti dai pazienti, nonché le motivazioni e i benefici riconosciuti da coloro che hanno intrapreso con successo la riabilitazione. Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti ritenuti più rilevanti dai pazienti soddisfatti, al fine di individuare i fattori chiave su cui basare un intervento riabilitativo efficace e personalizzato. I risultati offrono spunti utili per ottimizzare le strategie di sensibilizzazione, promuovere l’adozione precoce degli apparecchi acustici e migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti da presbiacusia. L’approccio metodologico osservazionale ha consentito di cogliere la complessità del processo di accettazione, evidenziando come la scelta di protesizzarsi non dipenda unicamente dal grado della perdita uditiva, ma anche dal modo in cui la persona vive e interpreta la propria condizione. Dall’analisi delle testimonianze raccolte emerge chiaramente come l’adozione di un apparecchio acustico rappresenti un momento di cambiamento significativo, non solo da un punto di vista funzionale, ma anche emotivo e identitario. Il percorso di adattamento richiede tempo, supporto e una corretta informazione, ma può condurre a un miglioramento complessivo del benessere psicologico, delle relazioni interpersonali e della partecipazione sociale. La fiducia nei professionisti dell’udito, la motivazione intrinseca a migliorare la qualità della vita e il sostegno dei familiari si rivelano elementi determinanti per un esito positivo. L’elaborato mette dunque in evidenza l’importanza di un approccio globale e personalizzato alla riabilitazione uditiva, che integri competenze tecniche e sensibilità umana. Solo un intervento capace di valorizzare la dimensione soggettiva del paziente basato su ascolto, empatia e informazione, può rendere la protesizzazione non solo un atto clinico efficace, ma anche un’esperienza di reale crescita e recupero della qualità della vita.
2024
Presbycusis and subjective perception of hearing aid: observational assessment of patient experience
Ipoacusia senile
Benefici protesici
Apparecchi acustici
Ostacoli psicologici
Ostacoli sociali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/98320