Il primo capitolo interpreta l'ascesa del populismo di destra come una conseguenza diretta della crisi del modello neoliberale e dell'iper-globalizzazione, che hanno generato insicurezza e crisi d'identità. Il populismo è analizzato come una pratica discorsiva caratterizzata da una struttura narrativa manichea che divide la società in "il popolo" e un "Altro" (il nemico), spesso rappresentato dagli immigrati, rafforzando il nazionalismo escludente. Successivamente, il testo indaga l'alleanza strategica tra il populismo di destra e gli attori anti-gender. Questi movimenti convergono opponendosi all'“ideologia gender”, un concetto polemico emerso da elaborazioni dottrinali vaticane e inteso come una minaccia all'ordine naturale e alla famiglia tradizionale. Si sottolinea che l'anti-genderismo rappresenta uno slittamento dell'anti-femminismo, favorendo una convergenza con forze populiste anti-egualitarie e talvolta l'uso del femonazionalismo (strumentalizzazione del femminismo in chiave xenofoba). Infine, il terzo capitolo si concentra sull'Europa orientale, analizzando la retorica anti-gender come una "colonizzazione ideologica" legata all'integrazione nell'UE. Il focus specifico sulla Polonia descrive la diffusione e l'istituzionalizzazione di questa ideologia, il conseguente deterioramento democratico e il ruolo di reti come Ordo Iuris.
LA RETORICA ANTI-GENDER DEI PARTITI POPULISTI DI DESTRA E IL CASO POLACCO
BUONOMANO, AURORA SOFIA
2024/2025
Abstract
Il primo capitolo interpreta l'ascesa del populismo di destra come una conseguenza diretta della crisi del modello neoliberale e dell'iper-globalizzazione, che hanno generato insicurezza e crisi d'identità. Il populismo è analizzato come una pratica discorsiva caratterizzata da una struttura narrativa manichea che divide la società in "il popolo" e un "Altro" (il nemico), spesso rappresentato dagli immigrati, rafforzando il nazionalismo escludente. Successivamente, il testo indaga l'alleanza strategica tra il populismo di destra e gli attori anti-gender. Questi movimenti convergono opponendosi all'“ideologia gender”, un concetto polemico emerso da elaborazioni dottrinali vaticane e inteso come una minaccia all'ordine naturale e alla famiglia tradizionale. Si sottolinea che l'anti-genderismo rappresenta uno slittamento dell'anti-femminismo, favorendo una convergenza con forze populiste anti-egualitarie e talvolta l'uso del femonazionalismo (strumentalizzazione del femminismo in chiave xenofoba). Infine, il terzo capitolo si concentra sull'Europa orientale, analizzando la retorica anti-gender come una "colonizzazione ideologica" legata all'integrazione nell'UE. Il focus specifico sulla Polonia descrive la diffusione e l'istituzionalizzazione di questa ideologia, il conseguente deterioramento democratico e il ruolo di reti come Ordo Iuris.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/98587