Questa tesi prende in esame la condizione delle donne Kayan, conosciute come “donne giraffa”, rifugiate in Thailandia e rese note dall’usanza di portare anelli metallici al collo. L’obiettivo è indagare come si intreccino tradizione culturale, dinamiche del turismo etnico e diritti fondamentali, con uno sguardo che combina prospettive sui diritti umani, analisi femministe e approcci postcoloniali. Il lavoro si sviluppa in tre capitoli. Nel primo viene presentata la cornice teorica, con particolare attenzione al dibattito tra universalismo e relativismo culturale. Nel secondo si ricostruiscono le origini storiche e simboliche della pratica degli anelli, insieme al contesto della migrazione forzata dal Myanmar e allo status giuridico delle rifugiate in Thailandia. Il terzo capitolo si concentra invece sui diritti violati o a rischio (come libertà di movimento, istruzione e riconoscimento legale) e sulle azioni intraprese da ONG e organizzazioni internazionali per migliorare la condizione delle donne Kayan. La tesi mostra come la loro esperienza rappresenti un terreno di riflessione per ripensare il rapporto tra cultura e diritti, invitando a superare letture semplificate e a valorizzare le voci delle donne stesse, in un’ottica di inclusione e rispetto delle differenze.
Diritti soffocati da anelli d’oro: il caso delle donne Kayan tra tradizione e oppressione
PIERASCO, VIRGINIA TOSCA
2024/2025
Abstract
Questa tesi prende in esame la condizione delle donne Kayan, conosciute come “donne giraffa”, rifugiate in Thailandia e rese note dall’usanza di portare anelli metallici al collo. L’obiettivo è indagare come si intreccino tradizione culturale, dinamiche del turismo etnico e diritti fondamentali, con uno sguardo che combina prospettive sui diritti umani, analisi femministe e approcci postcoloniali. Il lavoro si sviluppa in tre capitoli. Nel primo viene presentata la cornice teorica, con particolare attenzione al dibattito tra universalismo e relativismo culturale. Nel secondo si ricostruiscono le origini storiche e simboliche della pratica degli anelli, insieme al contesto della migrazione forzata dal Myanmar e allo status giuridico delle rifugiate in Thailandia. Il terzo capitolo si concentra invece sui diritti violati o a rischio (come libertà di movimento, istruzione e riconoscimento legale) e sulle azioni intraprese da ONG e organizzazioni internazionali per migliorare la condizione delle donne Kayan. La tesi mostra come la loro esperienza rappresenti un terreno di riflessione per ripensare il rapporto tra cultura e diritti, invitando a superare letture semplificate e a valorizzare le voci delle donne stesse, in un’ottica di inclusione e rispetto delle differenze.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/98866