The widespread diffusion of emerging contaminants (ECs)—including PFAS, pesticides, microplastics, and industrial compounds—represents a growing challenge for public health. These substances, due to their environmental persistence and bioaccumulative potential, may exert long-term effects on human health even at relatively low doses. During pregnancy, exposure is of particular concern since many contaminants can cross the placental barrier and reach the fetus, with potential consequences for neurological, immune, and metabolic development. To explore associations between maternal dietary habits, exposure to emerging contaminants, and maternal-fetal health indicators. A cohort of 73 pregnant women was recruited at the University Hospital of Padua between July 2022 and October 2024. Sociodemographic and clinical data were collected, together with a qualitative and quantitative food frequency questionnaire specifically designed to investigate major dietary sources of exposure to emerging contaminants. Maternal and cord blood samples were analyzed using an untargeted HPLC-MS approach to detect a broad range of environmental contaminants and metabolites. Multivariate statistical models were applied to assess associations between exposure, diet, and health indicators. Associations were observed between specific contaminants and dietary patterns, including consumption of potatoes, processed foods, fish/shellfish, as well as nutritional variables such as caloric and protein intake, and micronutrients (vitamin B1, vitamin B12, zinc, sodium). Environmental factors, such as the type of drinking water, also emerged as relevant sources. Preliminary findings suggest that maternal contaminant burden may reflect specific dietary and environmental patterns. Targeted nutritional interventions during pregnancy could represent a valuable preventive strategy to safeguard maternal and fetal health.

La crescente diffusione di contaminanti emergenti (CE), tra cui PFAS, pesticidi, microplastiche e numerose sostanze industriali, rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica. Questi composti, per la loro persistenza ambientale e la capacità di bioaccumularsi negli organismi, possono avere effetti a lungo termine sulla salute umana, anche a dosi relativamente basse. In gravidanza l’esposizione assume un’importanza particolare poiché molti contaminanti possono attraversare la barriera placentare ed esporre il feto, con potenziali effetti sullo sviluppo neurologico, immunitario e metabolico. Evidenze recenti confermano il ruolo cruciale dell’alimentazione e delle abitudini individuali sia come fonte di esposizione sia come strumento di prevenzione. In un contesto di oltre 350.000 sostanze chimiche circolanti, diventa necessario un approccio precauzionale per tutelare la salute materno-fetale e le generazioni future. Lo studio è stato condotto su un campione di 73 donne in gravidanza reclutate presso l’Azienda Ospedaliera di Padova tra luglio 2022 e ottobre 2024. Per ciascuna partecipante sono stati raccolti dati sociodemografici e anamnestici, e compilato un questionario qualitativo e quantitativo per l’indagine delle abitudini alimentari appositamente strutturato per valutare le principali fonti dietetiche di esposizione a contaminanti emergenti. Campioni biologici di sangue materno e funicolare sono stati analizzati con un approccio untargeted HPLC-MS, al fine di rilevare in maniera non selettiva un ampio range di contaminanti ambientali e metaboliti. Le analisi statistiche sono state effettuate utilizzando modelli multivariati al fine di esplorare l’associazione tra esposizione, abitudini alimentari e indicatori di salute materno-fetale. L’analisi preliminare dei dati ha messo in luce associazioni tra alcuni contaminanti ambientali e specifiche abitudini alimentari. In particolare, l’esposizione risulta collegata al consumo di patate, alimenti trasformati, pesce/molluschi e con variabili nutrizionali come apporto calorico, proteico e livelli di micronutrienti come vitamine B1, B12, zinco e sodio. Nel complesso, i risultati suggeriscono che la presenza di contaminanti possa riflettere particolari pattern dietetici e fonti ambientali, come ad esempio, il tipo di acqua utilizzata. Da questa prima elaborazione statistica dei dati, le informazioni dietetiche raccolte evidenziano potenziali legami tra alimentazione materna e carico di contaminanti, sottolineando la necessità di interventi nutrizionali mirati in gravidanza.

Valutazione della relazione tra abitudini alimentari e presenza di prodotti fitosanitari e contaminanti emergenti (EC) in gruppo di gestanti seguito presso l'Azienda Ospedaliera di Padova

BROLLO, SILVIA
2024/2025

Abstract

The widespread diffusion of emerging contaminants (ECs)—including PFAS, pesticides, microplastics, and industrial compounds—represents a growing challenge for public health. These substances, due to their environmental persistence and bioaccumulative potential, may exert long-term effects on human health even at relatively low doses. During pregnancy, exposure is of particular concern since many contaminants can cross the placental barrier and reach the fetus, with potential consequences for neurological, immune, and metabolic development. To explore associations between maternal dietary habits, exposure to emerging contaminants, and maternal-fetal health indicators. A cohort of 73 pregnant women was recruited at the University Hospital of Padua between July 2022 and October 2024. Sociodemographic and clinical data were collected, together with a qualitative and quantitative food frequency questionnaire specifically designed to investigate major dietary sources of exposure to emerging contaminants. Maternal and cord blood samples were analyzed using an untargeted HPLC-MS approach to detect a broad range of environmental contaminants and metabolites. Multivariate statistical models were applied to assess associations between exposure, diet, and health indicators. Associations were observed between specific contaminants and dietary patterns, including consumption of potatoes, processed foods, fish/shellfish, as well as nutritional variables such as caloric and protein intake, and micronutrients (vitamin B1, vitamin B12, zinc, sodium). Environmental factors, such as the type of drinking water, also emerged as relevant sources. Preliminary findings suggest that maternal contaminant burden may reflect specific dietary and environmental patterns. Targeted nutritional interventions during pregnancy could represent a valuable preventive strategy to safeguard maternal and fetal health.
2024
Assessment of the relationship between dietary habits and the presence of pesticides and Emerging Contaminants (ECs) in a cohort of pregnant women followed at the University Hospital of Padua
La crescente diffusione di contaminanti emergenti (CE), tra cui PFAS, pesticidi, microplastiche e numerose sostanze industriali, rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica. Questi composti, per la loro persistenza ambientale e la capacità di bioaccumularsi negli organismi, possono avere effetti a lungo termine sulla salute umana, anche a dosi relativamente basse. In gravidanza l’esposizione assume un’importanza particolare poiché molti contaminanti possono attraversare la barriera placentare ed esporre il feto, con potenziali effetti sullo sviluppo neurologico, immunitario e metabolico. Evidenze recenti confermano il ruolo cruciale dell’alimentazione e delle abitudini individuali sia come fonte di esposizione sia come strumento di prevenzione. In un contesto di oltre 350.000 sostanze chimiche circolanti, diventa necessario un approccio precauzionale per tutelare la salute materno-fetale e le generazioni future. Lo studio è stato condotto su un campione di 73 donne in gravidanza reclutate presso l’Azienda Ospedaliera di Padova tra luglio 2022 e ottobre 2024. Per ciascuna partecipante sono stati raccolti dati sociodemografici e anamnestici, e compilato un questionario qualitativo e quantitativo per l’indagine delle abitudini alimentari appositamente strutturato per valutare le principali fonti dietetiche di esposizione a contaminanti emergenti. Campioni biologici di sangue materno e funicolare sono stati analizzati con un approccio untargeted HPLC-MS, al fine di rilevare in maniera non selettiva un ampio range di contaminanti ambientali e metaboliti. Le analisi statistiche sono state effettuate utilizzando modelli multivariati al fine di esplorare l’associazione tra esposizione, abitudini alimentari e indicatori di salute materno-fetale. L’analisi preliminare dei dati ha messo in luce associazioni tra alcuni contaminanti ambientali e specifiche abitudini alimentari. In particolare, l’esposizione risulta collegata al consumo di patate, alimenti trasformati, pesce/molluschi e con variabili nutrizionali come apporto calorico, proteico e livelli di micronutrienti come vitamine B1, B12, zinco e sodio. Nel complesso, i risultati suggeriscono che la presenza di contaminanti possa riflettere particolari pattern dietetici e fonti ambientali, come ad esempio, il tipo di acqua utilizzata. Da questa prima elaborazione statistica dei dati, le informazioni dietetiche raccolte evidenziano potenziali legami tra alimentazione materna e carico di contaminanti, sottolineando la necessità di interventi nutrizionali mirati in gravidanza.
Contaminanti (EC)
Esposizione materna
Sicurezza alimentare
Gravidanza
Dietetica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/99023