Le moderne aziende suinicole sono tra le più tecnologicamente avanzate per fronteggiare le richieste di un mercato sempre più attento alla qualità e alla garanzia di rispetto del benessere degli animali. La cosiddetta Precision Livestock Farming (PLF) cerca di fornire le soluzioni a questo, guidando l’allevatore in processo produttivo efficiente ma anche etico e sostenibile. I dati derivanti da tecnologie, automazione e sensori possono essere raccolti da una serie di software gestionali per poi essere messi a disposizione degli operatori per intervenire con scelte oculate di gestione. Nel seguente lavoro di tesi, grazie all’ausilio di sensori termici e di sensori ambientali, sono stati messi a confronto quattro tipi di materiali di arricchimento in un allevamento suinicolo della Pianura Padana. In particolare, la prova è avvenuta all’interno di uno svezzamento di recente costruzione. Attraverso l’integrazione dei sensori e degli arricchimenti, i risultati ottenuti si sono rivelati interessanti, ma soprattutto utili anche per l’allevatore. A seguito di tale esperienza sperimentale, è difficile affermare con certezza quale tra i quattro arricchimenti sia il migliore perché ognuno di essi ha i propri vantaggi e svantaggi. Si può però affermare che la paglia gioca un ruolo importante per poter aumentare il benessere dei suini, anche se richiede particolari attenzioni e strategie gestionali dedicate. Relativamente all’esigenza di garantire un monitoraggio continuativo degli animali e delle strutture produttive è da segnalare l’insorgenza di alcuni problemi che si sono verificati durante il periodo di prova e che hanno causato il malfunzionamento di alcune centraline. Altre difficoltà si sono riscontrate anche a causa di condizioni ambientali ovvero a seguito della presenza di mosche e per il lungo tempo di permanenza in stalla delle centraline. Tutto ciò ha causato un imbrattamento dei sensori con conseguente difficoltà nelle rilevazioni. Concludendo, l’elenco dei concetti tecnologici e dei nuovi dispositivi con cui il settore dovrà acquisire familiarità è ampio. Una delle prima sfide sarà valorizzare i benefici generati da questi strumenti durante il processo per l’intera filiera. Le opzioni di analisi dei dati sono vaste, ma utili solo se tutti quei dati verranno tradotti in informazioni e report accurati che permettano di prendere decisioni concrete, mirate e tempestive per poter contrastare il problema.
Utilizzo di sensori per il monitoraggio ambientale e animale in ambito suinicolo
ACCINI, PAOLO
2021/2022
Abstract
Le moderne aziende suinicole sono tra le più tecnologicamente avanzate per fronteggiare le richieste di un mercato sempre più attento alla qualità e alla garanzia di rispetto del benessere degli animali. La cosiddetta Precision Livestock Farming (PLF) cerca di fornire le soluzioni a questo, guidando l’allevatore in processo produttivo efficiente ma anche etico e sostenibile. I dati derivanti da tecnologie, automazione e sensori possono essere raccolti da una serie di software gestionali per poi essere messi a disposizione degli operatori per intervenire con scelte oculate di gestione. Nel seguente lavoro di tesi, grazie all’ausilio di sensori termici e di sensori ambientali, sono stati messi a confronto quattro tipi di materiali di arricchimento in un allevamento suinicolo della Pianura Padana. In particolare, la prova è avvenuta all’interno di uno svezzamento di recente costruzione. Attraverso l’integrazione dei sensori e degli arricchimenti, i risultati ottenuti si sono rivelati interessanti, ma soprattutto utili anche per l’allevatore. A seguito di tale esperienza sperimentale, è difficile affermare con certezza quale tra i quattro arricchimenti sia il migliore perché ognuno di essi ha i propri vantaggi e svantaggi. Si può però affermare che la paglia gioca un ruolo importante per poter aumentare il benessere dei suini, anche se richiede particolari attenzioni e strategie gestionali dedicate. Relativamente all’esigenza di garantire un monitoraggio continuativo degli animali e delle strutture produttive è da segnalare l’insorgenza di alcuni problemi che si sono verificati durante il periodo di prova e che hanno causato il malfunzionamento di alcune centraline. Altre difficoltà si sono riscontrate anche a causa di condizioni ambientali ovvero a seguito della presenza di mosche e per il lungo tempo di permanenza in stalla delle centraline. Tutto ciò ha causato un imbrattamento dei sensori con conseguente difficoltà nelle rilevazioni. Concludendo, l’elenco dei concetti tecnologici e dei nuovi dispositivi con cui il settore dovrà acquisire familiarità è ampio. Una delle prima sfide sarà valorizzare i benefici generati da questi strumenti durante il processo per l’intera filiera. Le opzioni di analisi dei dati sono vaste, ma utili solo se tutti quei dati verranno tradotti in informazioni e report accurati che permettano di prendere decisioni concrete, mirate e tempestive per poter contrastare il problema.File | Dimensione | Formato | |
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