Background: Gli “anziani fragili”, persone di età avanzata con polipatologie croniche ed elevato rischio di rapido deterioramento dello stato di salute, ampio consumo di farmaci, frequenti accessi alle strutture ospedaliere e bassa qualità di vita, sono in aumento. La Regione Veneto, per contrastare il fenomeno, con il Progetto ACG ha avviato la sperimentazione di un modello di gestione integrata dei pazienti complessi con scompenso cardiaco che affianca ai Medici di Medicina Generale infermieri Care- Manager. I professionisti collaborano con paziente e caregiver nella gestione della patologia e utilizzano l'empowerment per migliorarne le capacità di autocura. Obiettivo: Applicare strumenti per la valutazione dell’efficacia degli interventi infermieristici mediante la misura delle capacità di Self-Care e dell’aderenza ai trattamenti farmacologici. Materiali e Metodi: Lo studio prevede la somministrazione di due questionari validati in lingua italiana: la Self-Care Heart Failure Index (SCHFI) Scale 6.2-ita che misura le capacità di autocura e la Morisky Medication Adherence Scale a quattro item (MMAS- 4) che valuta l'aderenza alla terapia farmacologica. I questionari sono stati somministrati di persona presso il domicilio dei 13 pazienti padovani seguiti dai Care-Manager del Progetto ACG in media da tre mesi e mezzo. Risultati: Su una scala 0-100, la SCHFI ha dato i seguenti risultati per le tre dimensioni del Self-Care: Maintenance (mantenimento dello stato di salute) 61,8 ± 12,7, Management (gestione dei sintomi) 26,4 ± 15,5, Confidence (fiducia nelle proprie capacità) 57,7 ± 28,2. L'analisi di sottoinsiemi di item evidenzia una migliore attitudine a seguire le indicazioni terapeutiche rispetto alla scelta autonoma di comportamenti virtuosi. Per la MMAS la media dei risultati è di 3,2 ± 0,9 su una scala da 0 a 4, due pazienti sono risultati non complianti (punteggio minore o uguale a 2). Conclusioni: Lo studio ha evidenziato che l'utilizzo di uno strumento di misura obiettivo e capace di distinguere le componenti che concorrono alle capacità di autocura dei pazienti può essere di supporto all’attività infermieristica, sia per individuare le criticità, sia come indicatore di esito dell'intervento infermieristico.

Il care-management e l'autocura nei pazienti con scompenso cardiaco: studio osservazionale su pazienti aderenti al progetto acg nel territorio padovano

Schiavon, Simone
2015/2016

Abstract

Background: Gli “anziani fragili”, persone di età avanzata con polipatologie croniche ed elevato rischio di rapido deterioramento dello stato di salute, ampio consumo di farmaci, frequenti accessi alle strutture ospedaliere e bassa qualità di vita, sono in aumento. La Regione Veneto, per contrastare il fenomeno, con il Progetto ACG ha avviato la sperimentazione di un modello di gestione integrata dei pazienti complessi con scompenso cardiaco che affianca ai Medici di Medicina Generale infermieri Care- Manager. I professionisti collaborano con paziente e caregiver nella gestione della patologia e utilizzano l'empowerment per migliorarne le capacità di autocura. Obiettivo: Applicare strumenti per la valutazione dell’efficacia degli interventi infermieristici mediante la misura delle capacità di Self-Care e dell’aderenza ai trattamenti farmacologici. Materiali e Metodi: Lo studio prevede la somministrazione di due questionari validati in lingua italiana: la Self-Care Heart Failure Index (SCHFI) Scale 6.2-ita che misura le capacità di autocura e la Morisky Medication Adherence Scale a quattro item (MMAS- 4) che valuta l'aderenza alla terapia farmacologica. I questionari sono stati somministrati di persona presso il domicilio dei 13 pazienti padovani seguiti dai Care-Manager del Progetto ACG in media da tre mesi e mezzo. Risultati: Su una scala 0-100, la SCHFI ha dato i seguenti risultati per le tre dimensioni del Self-Care: Maintenance (mantenimento dello stato di salute) 61,8 ± 12,7, Management (gestione dei sintomi) 26,4 ± 15,5, Confidence (fiducia nelle proprie capacità) 57,7 ± 28,2. L'analisi di sottoinsiemi di item evidenzia una migliore attitudine a seguire le indicazioni terapeutiche rispetto alla scelta autonoma di comportamenti virtuosi. Per la MMAS la media dei risultati è di 3,2 ± 0,9 su una scala da 0 a 4, due pazienti sono risultati non complianti (punteggio minore o uguale a 2). Conclusioni: Lo studio ha evidenziato che l'utilizzo di uno strumento di misura obiettivo e capace di distinguere le componenti che concorrono alle capacità di autocura dei pazienti può essere di supporto all’attività infermieristica, sia per individuare le criticità, sia come indicatore di esito dell'intervento infermieristico.
2015-11-17
care-management, scompenso cardiaco,acg, autocura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20370