Background: Le emocolture sono un’indagine diagnostica consistente in un prelievo di sangue atto a valutare la presenza di microorganismi nel torrente circolatorio. Esse sono un prelievo comune e sono eseguite in tutti gli ospedali d’Italia in quanto rappresentano l’esame d’eccellenza per far diagnosi di infezione, di spesi, di spesi severa o shock settico. L’elaborato si propone di analizzare i vari dati rilevati dai questionari, distribuiti agli infermieri, per cercare di capire i comportamenti e il livello di conoscenza dei professionisti sanitari in merito all’argomento. Materiali e metodi: L’indagine conoscitiva è stata creata da prima analizzando le varie banche dati, i testi di infermieristica e le linee guida inerenti all’argomento; successivamente è stato elaborato un questionario di 14 domande indirizzato agli infermieri della Medicina, Geriatria, Rianimazione, Chirurgia e Ortopedia rispettivamente dell’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa (VI) e l’Ospedale Unico di Santorso (VI). Risultati: Attraverso i risultati ottenuti si è potuto rilevare che di 124 questionari raccolti (60.7%) esistono ancora dei professionisti che manifestano dei comportamenti non coerenti con le linee guida che la letteratura raccomanda. In particolare a richiamare l’attenzione è stato l’opinione degli infermieri riguardo il non utilizzo di materiale sterile (60%), la non disinfezione del tappo di gomma dal flacone per le emocolture (41%) e l’uso della cultura Aerobia primariamente indipendentemente dal tipo di presidio utilizzato per il prelievo (69%). Conclusione: Una errata indagine diagnostica favorisce la comparsa dei “falsi-positivi” provocando aumentati costi, maggior disagio per il paziente, ritardo nell’inizio della terapia a volte essenziale e tempi di degenza aumentati. Secondo la letteratura, sarebbe auspicabile, redigere dei protocolli specifici per emocolture al fine di definire una linea guida comune per gli infermieri rendendo così la prestazione più omogenea, efficace ed efficiente.
L'infermiere e le emocolture: modalità di esecuzione del prelievo dalla teoria alla pratica
Sgarbossa, Shari
2015/2016
Abstract
Background: Le emocolture sono un’indagine diagnostica consistente in un prelievo di sangue atto a valutare la presenza di microorganismi nel torrente circolatorio. Esse sono un prelievo comune e sono eseguite in tutti gli ospedali d’Italia in quanto rappresentano l’esame d’eccellenza per far diagnosi di infezione, di spesi, di spesi severa o shock settico. L’elaborato si propone di analizzare i vari dati rilevati dai questionari, distribuiti agli infermieri, per cercare di capire i comportamenti e il livello di conoscenza dei professionisti sanitari in merito all’argomento. Materiali e metodi: L’indagine conoscitiva è stata creata da prima analizzando le varie banche dati, i testi di infermieristica e le linee guida inerenti all’argomento; successivamente è stato elaborato un questionario di 14 domande indirizzato agli infermieri della Medicina, Geriatria, Rianimazione, Chirurgia e Ortopedia rispettivamente dell’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa (VI) e l’Ospedale Unico di Santorso (VI). Risultati: Attraverso i risultati ottenuti si è potuto rilevare che di 124 questionari raccolti (60.7%) esistono ancora dei professionisti che manifestano dei comportamenti non coerenti con le linee guida che la letteratura raccomanda. In particolare a richiamare l’attenzione è stato l’opinione degli infermieri riguardo il non utilizzo di materiale sterile (60%), la non disinfezione del tappo di gomma dal flacone per le emocolture (41%) e l’uso della cultura Aerobia primariamente indipendentemente dal tipo di presidio utilizzato per il prelievo (69%). Conclusione: Una errata indagine diagnostica favorisce la comparsa dei “falsi-positivi” provocando aumentati costi, maggior disagio per il paziente, ritardo nell’inizio della terapia a volte essenziale e tempi di degenza aumentati. Secondo la letteratura, sarebbe auspicabile, redigere dei protocolli specifici per emocolture al fine di definire una linea guida comune per gli infermieri rendendo così la prestazione più omogenea, efficace ed efficiente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/20375