INTRODUZIONE La fatigue( "astenia" in italiano) è considerata uno dei sintomi più diffusi e devastanti che accompagnano la malattia oncologica ed i suoi trattamenti; il sintomo incide significativamente e in senso negativo sulla persona considerata in senso olistico e sulla sua qualità di vita. La qualità di vita del paziente è diventata uno degli aspetti di maggiore rilevanza in ambito oncologico e la fatigue oncologica ha preso il significato di vera e propria patologia. Tuttavia la fatigue oncologica è, ancora oggi, poco riconosciuta, considerata e trattata dal personale sanitario, soprattutto a causa della complessità della sua natura multifattoriale. E' importante dunque comprendere le cause della fatigue e utilizzare una varietà di interventi per prevenirla e gestirla,al fine di migliorare la qualità di vita del paziente. MATERIALI E METODI Lo studio realizzato è di tipo epidemiologico osservazionale, ed è stato svolto presso il Dipartimento di Oncologia dell'Ospedale S. Maria della Misericordia dell'Azienda Ulss 18 di Rovigo, in un periodo complessivo di 4 settimane tra luglio e agosto 2015. Esso indaga la presenza e l'impatto della fatigue oncologica, in un campione selezionato di pazienti, sottoposti a trattamenti chemioterapici e radioterapici, afferenti alle U.O. di Oncologia. Onco-ematologia e Day Hospital Oncologico. A questo campione selezionato di pazienti è stato somministrato il seguente strumento: la REVISED PIPER FATIGUE SCALE( PFS-R); la quale valuta la fatigue oncologica se provata dalla persona nel momento della compilazione del questionario. Sono state valutate inoltre le conoscenze e gli interventi messi in atto dal personale infermieristico delle U.O. relativamente al fenomeno e alla sua gestione, attraverso un questionario creato appositamente per indagare questo aspetto. RISULTATI Dai risultati dell'indagine svolta é emerso che: la fatigue è presente nei pazienti oncologici sottoposti a trattamenti antitumorali,con un livello d'incidenza moderato(ovvero su una scala da 1 a 10 è presente con valore che va da 4 a 6) a livello sia olistico che nelle quattro dimensioni principali della persona: le dimensioni comportamentale,affettiva,fisica-sensoriale e cognitiva-dell'umore, e sulla sua qualità di vita. Inoltre dai risultati dell'indagine svolta presso gli infermieri delle U.O, è emerso che: nonostante vi sia la conoscenza della definizione,cause e fattori di rischio,effetti negativi della fatigue sul paziente e vengano messi in atto interventi adatti alla gestione della fatigue in assenza di protocolli validati da seguire per il personale sanitario; non viene effettuato un' accertamento specifico della fatigue attraverso strumenti di valutazione e non vengono divulgate informazioni e nozioni specifiche al paziente per la gestione dei sintomi della fatigue. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI L'indagine svolta ha dimostrato che la fatigue è un fenomeno di natura multifattoriale e poli-sintomatica,diffuso e presente ad impatto moderato sulla persona e sulla qualità di vita. In conclusione le raccomandazioni per la pratica infermieristica che ne derivano sono di: fornire un'adeguata sensibilizzazione e formazione al personale sanitario sul tema della fatigue oncologica attraverso corsi di aggiornamento e di approfondimento; fornire un'adeguata divulgazione delle informazioni relative alla fatigue cancro correlata tra i pazienti oncologici attraverso la creazione di appositi opuscoli,libretti a disposizione degli utenti ed opportuna educazione verbale degli stessi sul tema da parte dell'equipe sanitaria e infine favorire un accertamento,una diagnosi ed una gestione maggiore ed approfondita della fatigue oncologica,da parte del personale sanitario per i pazienti, attraverso l'utilizzo di scale/strumenti di valutazione idonei e strutturati e l'implementazione di protocolli validati per la gestione e la presa in carico del paziente oncologico in presenza di fatigue.

L'accertamento e la gestione infermieristica della fatigue nel paziente oncologico. Indagine osservazionale presso il dipartimento di oncologia dell'azienda ulss 18 di Rovigo.

Soncin, Eleonora
2015/2016

Abstract

INTRODUZIONE La fatigue( "astenia" in italiano) è considerata uno dei sintomi più diffusi e devastanti che accompagnano la malattia oncologica ed i suoi trattamenti; il sintomo incide significativamente e in senso negativo sulla persona considerata in senso olistico e sulla sua qualità di vita. La qualità di vita del paziente è diventata uno degli aspetti di maggiore rilevanza in ambito oncologico e la fatigue oncologica ha preso il significato di vera e propria patologia. Tuttavia la fatigue oncologica è, ancora oggi, poco riconosciuta, considerata e trattata dal personale sanitario, soprattutto a causa della complessità della sua natura multifattoriale. E' importante dunque comprendere le cause della fatigue e utilizzare una varietà di interventi per prevenirla e gestirla,al fine di migliorare la qualità di vita del paziente. MATERIALI E METODI Lo studio realizzato è di tipo epidemiologico osservazionale, ed è stato svolto presso il Dipartimento di Oncologia dell'Ospedale S. Maria della Misericordia dell'Azienda Ulss 18 di Rovigo, in un periodo complessivo di 4 settimane tra luglio e agosto 2015. Esso indaga la presenza e l'impatto della fatigue oncologica, in un campione selezionato di pazienti, sottoposti a trattamenti chemioterapici e radioterapici, afferenti alle U.O. di Oncologia. Onco-ematologia e Day Hospital Oncologico. A questo campione selezionato di pazienti è stato somministrato il seguente strumento: la REVISED PIPER FATIGUE SCALE( PFS-R); la quale valuta la fatigue oncologica se provata dalla persona nel momento della compilazione del questionario. Sono state valutate inoltre le conoscenze e gli interventi messi in atto dal personale infermieristico delle U.O. relativamente al fenomeno e alla sua gestione, attraverso un questionario creato appositamente per indagare questo aspetto. RISULTATI Dai risultati dell'indagine svolta é emerso che: la fatigue è presente nei pazienti oncologici sottoposti a trattamenti antitumorali,con un livello d'incidenza moderato(ovvero su una scala da 1 a 10 è presente con valore che va da 4 a 6) a livello sia olistico che nelle quattro dimensioni principali della persona: le dimensioni comportamentale,affettiva,fisica-sensoriale e cognitiva-dell'umore, e sulla sua qualità di vita. Inoltre dai risultati dell'indagine svolta presso gli infermieri delle U.O, è emerso che: nonostante vi sia la conoscenza della definizione,cause e fattori di rischio,effetti negativi della fatigue sul paziente e vengano messi in atto interventi adatti alla gestione della fatigue in assenza di protocolli validati da seguire per il personale sanitario; non viene effettuato un' accertamento specifico della fatigue attraverso strumenti di valutazione e non vengono divulgate informazioni e nozioni specifiche al paziente per la gestione dei sintomi della fatigue. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI L'indagine svolta ha dimostrato che la fatigue è un fenomeno di natura multifattoriale e poli-sintomatica,diffuso e presente ad impatto moderato sulla persona e sulla qualità di vita. In conclusione le raccomandazioni per la pratica infermieristica che ne derivano sono di: fornire un'adeguata sensibilizzazione e formazione al personale sanitario sul tema della fatigue oncologica attraverso corsi di aggiornamento e di approfondimento; fornire un'adeguata divulgazione delle informazioni relative alla fatigue cancro correlata tra i pazienti oncologici attraverso la creazione di appositi opuscoli,libretti a disposizione degli utenti ed opportuna educazione verbale degli stessi sul tema da parte dell'equipe sanitaria e infine favorire un accertamento,una diagnosi ed una gestione maggiore ed approfondita della fatigue oncologica,da parte del personale sanitario per i pazienti, attraverso l'utilizzo di scale/strumenti di valutazione idonei e strutturati e l'implementazione di protocolli validati per la gestione e la presa in carico del paziente oncologico in presenza di fatigue.
2015-11-18
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20379