Problema: La venipuntura è una delle procedure più comuni eseguite tra la popolazione pediatrica e più del 50% dei bambini sperimenta livelli significativi di dolore e distress comportamentale durante tale prestazione, soprattutto i bambini più piccoli. Allo stato attuale, il dolore secondario a venipuntura risulta scarsamente controllato sia nella realtà italiana che estera. Diversi autori sottolineano che i prolungati tempi di applicazione richiesti dai farmaci anestetici locali causano spesso un loro sottoutilizzo. Ridurre il dolore e l’ansia ad essa correlata potrebbe essere importante per la prevenzione di ricordi negativi e conseguente aumento di ansia e reazioni di distress in occasione di ulteriori procedure. Obiettivi: La revisione di letteratura condotta ha lo scopo di identificare ed analizzare studi che hanno implementato l’utilizzo di interventi non farmacologici applicati nei pazienti pediatrici sottoposti a venipuntura, valutando l’impatto di tali interventi sul dolore riferito e osservato e sui sentimenti e atteggiamenti negativi ad esso correlato; in particolare verificando l’efficacia di questi metodi rispetto ad una condizione di nessun trattamento o rispetto all’applicazione di una tecnica farmacologica, nella riduzione del dolore e/o di sentimenti negativi ad esso correlato. Materiali e Metodi: La ricerca della letteratura è stata effettuata consultando le banche dati PubMed, combinando termini MeSH e parole a testo libero, Cochrane Library, CINAHL, motori di ricerca Google Scholar e Google e consultazione della rivista Journal for Specialists in Pediatric Nursing. Sono stati reperiti, complessivamente, 43 articoli ottenuti dalla combinazione di diverse stringe di ricerca. Risultati della ricerca: Dai risultati ottenuti è emerso che gli interventi non farmacologici possono essere classificati in supporti didattici utilizzati durante la spiegazione procedurale, tecniche fisiche e tecniche di distrazione. La maggior parte di questi interventi si è dimostrata efficace rispetto ad una condizione di nessun trattamento, mentre per quanto riguarda il confronto tra analgesia farmacologica e non farmacologica, i risultati hanno dato esiti discordanti. Conclusioni: Le tecniche non farmacologiche risultano semplici, economiche, di facile implementazione e non richiedono di una formazione complessa e tempi eccessivi. L’infermiere può usufruire di questi interventi in maniera individuale, promuovendo la riduzione del dolore e favorendo una maggior comfort e cooperazione dell’assistito.

La gestione del dolore da venipuntura nel bambino: quali interventi non farmacologici utili?

Zen, Alessia
2015/2016

Abstract

Problema: La venipuntura è una delle procedure più comuni eseguite tra la popolazione pediatrica e più del 50% dei bambini sperimenta livelli significativi di dolore e distress comportamentale durante tale prestazione, soprattutto i bambini più piccoli. Allo stato attuale, il dolore secondario a venipuntura risulta scarsamente controllato sia nella realtà italiana che estera. Diversi autori sottolineano che i prolungati tempi di applicazione richiesti dai farmaci anestetici locali causano spesso un loro sottoutilizzo. Ridurre il dolore e l’ansia ad essa correlata potrebbe essere importante per la prevenzione di ricordi negativi e conseguente aumento di ansia e reazioni di distress in occasione di ulteriori procedure. Obiettivi: La revisione di letteratura condotta ha lo scopo di identificare ed analizzare studi che hanno implementato l’utilizzo di interventi non farmacologici applicati nei pazienti pediatrici sottoposti a venipuntura, valutando l’impatto di tali interventi sul dolore riferito e osservato e sui sentimenti e atteggiamenti negativi ad esso correlato; in particolare verificando l’efficacia di questi metodi rispetto ad una condizione di nessun trattamento o rispetto all’applicazione di una tecnica farmacologica, nella riduzione del dolore e/o di sentimenti negativi ad esso correlato. Materiali e Metodi: La ricerca della letteratura è stata effettuata consultando le banche dati PubMed, combinando termini MeSH e parole a testo libero, Cochrane Library, CINAHL, motori di ricerca Google Scholar e Google e consultazione della rivista Journal for Specialists in Pediatric Nursing. Sono stati reperiti, complessivamente, 43 articoli ottenuti dalla combinazione di diverse stringe di ricerca. Risultati della ricerca: Dai risultati ottenuti è emerso che gli interventi non farmacologici possono essere classificati in supporti didattici utilizzati durante la spiegazione procedurale, tecniche fisiche e tecniche di distrazione. La maggior parte di questi interventi si è dimostrata efficace rispetto ad una condizione di nessun trattamento, mentre per quanto riguarda il confronto tra analgesia farmacologica e non farmacologica, i risultati hanno dato esiti discordanti. Conclusioni: Le tecniche non farmacologiche risultano semplici, economiche, di facile implementazione e non richiedono di una formazione complessa e tempi eccessivi. L’infermiere può usufruire di questi interventi in maniera individuale, promuovendo la riduzione del dolore e favorendo una maggior comfort e cooperazione dell’assistito.
2015-11-13
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20420