Nell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’A.U.L.S.S. 9 di Treviso, si è evidenziato un gap nel percorso educativo dei pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA), in quanto manca un intervento educativo sistematico e standardizzato a livello intraospedaliero, che guidi gli infermieri ad erogare le informazioni necessarie ai pazienti prima della dimissione. Una proposta di soluzione, in fase sperimentale, presentata dall’equipe infermieristica di Cardiologia e Unità Coronarica di Treviso, è quella di implementare, nella pratica clinica, un piano educativo mirato e strutturato per cercare di snellire, facilitare e rendere la dimissione un momento più rapido e vantaggioso per il paziente e l’operatore. L’intervento educativo sarà messo in atto da infermieri adeguatamente preparati, che avranno partecipato ad un percorso di formazione, condotto dal clinical nurse educator, per renderli autonomi e sicuri ad integrare il nuovo metodo educativo nella pratica. Particolare importanza viene data alla modalità di comunicazione degli operatori, nel trasmettere le informazioni ai pazienti, che sarà incentrata sulla tecnica comunicativa del teach-back, per valutare ciò che il paziente ha appreso dopo l’insegnamento. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di descrivere i risultati ottenuti, attraverso un’indagine qualitativa, condotta sugli infermieri dell’U.O.C. di Cardiologia di Treviso, dopo il percorso formativo sul campo, che ha permesso loro di acquisire e rafforzare le competenze in ambito di prevenzione secondaria cardiovascolare e tecniche comunicative. Attraverso l’analisi di un questionario, somministrato agli infermieri che hanno partecipato agli incontri formativi, è stato possibile ricavare i dati sull’applicabilità/fattibilità e sulla percezione/soddisfazione degli operatori al nuovo approccio educativo. I risultati ottenuti, hanno evidenziato che gli infermieri dell’U.O.C. di Cardiologia di Treviso, ritengono molto utile impiegare, nella pratica clinica, strumenti a supporto dell’educazione, come il piano educativo, opuscoli informativi, coinvolgimento del caregiver e tecniche comunicative (teach-back), per preparare il paziente alla dimissione. Tuttavia, si osserva, ancora, che non tutti gli operatori si sentono completamente sicuri ad applicare i nuovi strumenti educativi in autonomia e alcuni sottolineano, inoltre, il bisogno di più tempo e spazi dedicati all’educazione del paziente con SCA, in fase intraospedaliera.

La progettazione di un piano educativo intraospedaliero per i pazienti con sindrome coronarica acuta: l’esperienza dell’unità operativa complessa di cardiologia di Treviso

Apuzzo, Anna
2015/2016

Abstract

Nell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’A.U.L.S.S. 9 di Treviso, si è evidenziato un gap nel percorso educativo dei pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA), in quanto manca un intervento educativo sistematico e standardizzato a livello intraospedaliero, che guidi gli infermieri ad erogare le informazioni necessarie ai pazienti prima della dimissione. Una proposta di soluzione, in fase sperimentale, presentata dall’equipe infermieristica di Cardiologia e Unità Coronarica di Treviso, è quella di implementare, nella pratica clinica, un piano educativo mirato e strutturato per cercare di snellire, facilitare e rendere la dimissione un momento più rapido e vantaggioso per il paziente e l’operatore. L’intervento educativo sarà messo in atto da infermieri adeguatamente preparati, che avranno partecipato ad un percorso di formazione, condotto dal clinical nurse educator, per renderli autonomi e sicuri ad integrare il nuovo metodo educativo nella pratica. Particolare importanza viene data alla modalità di comunicazione degli operatori, nel trasmettere le informazioni ai pazienti, che sarà incentrata sulla tecnica comunicativa del teach-back, per valutare ciò che il paziente ha appreso dopo l’insegnamento. Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di descrivere i risultati ottenuti, attraverso un’indagine qualitativa, condotta sugli infermieri dell’U.O.C. di Cardiologia di Treviso, dopo il percorso formativo sul campo, che ha permesso loro di acquisire e rafforzare le competenze in ambito di prevenzione secondaria cardiovascolare e tecniche comunicative. Attraverso l’analisi di un questionario, somministrato agli infermieri che hanno partecipato agli incontri formativi, è stato possibile ricavare i dati sull’applicabilità/fattibilità e sulla percezione/soddisfazione degli operatori al nuovo approccio educativo. I risultati ottenuti, hanno evidenziato che gli infermieri dell’U.O.C. di Cardiologia di Treviso, ritengono molto utile impiegare, nella pratica clinica, strumenti a supporto dell’educazione, come il piano educativo, opuscoli informativi, coinvolgimento del caregiver e tecniche comunicative (teach-back), per preparare il paziente alla dimissione. Tuttavia, si osserva, ancora, che non tutti gli operatori si sentono completamente sicuri ad applicare i nuovi strumenti educativi in autonomia e alcuni sottolineano, inoltre, il bisogno di più tempo e spazi dedicati all’educazione del paziente con SCA, in fase intraospedaliera.
2015-11-04
Prevenzione secondaria cardiovascolare
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