ABSTRACT Introduzione La lesione da pressione (LdP), è una complicanza frequente specie nei contesti di cure intensive. Nel paziente adulto risulta efficacemente gestita grazie ai numerosi studi presenti in letteratura, che indirizzano all’utilizzo della scala Braden, mentre è meno diffusa una valutazione sistematica del rischio nel neonato: emerge dunque la necessità di uno strumento specifico, valido e condiviso, ossia di una scala di valutazione adeguata. Obiettivi Questa tesi si propone, quindi, di ricercare uno strumento specifico e corrispondente alle esigenze dell’U.O. Patologia Neonatale, al fine di sviluppare una modalità sistematica nella gestione di LdP. Gli obiettivi più specifici sono principalmente i seguenti: individuare la scala di valutazione migliore secondo la letteratura e testarne l’applicabilità nel contesto. Metodo Si è condotta una revisione della letteratura, al fine di individuare i fattori di rischio predi-sponenti e una scala di valutazione specificamente rivolta al paziente neonatale in terapia intensiva. Si sono poi condivisi i risultati della ricerca col gruppo di lavoro e si è scelta la scala migliore secondo la letteratura. Infine si è avviata la sperimentazione della scala pre-scelta nella Terapia Intensiva dell’U.O., per valutarne efficacia ed applicabilità. Risultati Sono stati raccolti i dati di 32 bambini che sono stati classificati in base all’età gestazio-nale. Per ogni bambino è stata verificata la presenza o meno di ciascun fattore di rischio al-meno una volta e se necessario anche in un’ulteriore valutazione successiva, se le condi-zioni fossero variate. È stata calcolata la prevalenza di ogni fattore di rischio e sono stati individuati i principali device presenti. Dalla sperimentazione condotta si può dedurre che i fattori di rischio maggiormente presenti sono correlati all’immobilità e ai device. Conclusioni Secondo quanto riportato dall’equipe che ha preso parte alla sperimentazione, la scala Gla-morgan risulta efficace per una corretta e affidabile valutazione del rischio; è tuttavia sug-gerita la revisione degli item riferiti alla mobilità. La scala potrebbe rappresentare un va-lido strumento da applicare alla realtà dell’U.O. Patologia Neonatale tra le valutazioni di routine all’accesso in U.O. e potrebbe essere formalizzata ed inserita in un protocollo ad hoc per il neonato, in quanto apporta l’attuazione di una modalità sistematica ed efficace.

Valutazione e prevenzione delle lesioni da pressione e da device. Nel neonato in terapia intensiva

Baron, Denise
2015/2016

Abstract

ABSTRACT Introduzione La lesione da pressione (LdP), è una complicanza frequente specie nei contesti di cure intensive. Nel paziente adulto risulta efficacemente gestita grazie ai numerosi studi presenti in letteratura, che indirizzano all’utilizzo della scala Braden, mentre è meno diffusa una valutazione sistematica del rischio nel neonato: emerge dunque la necessità di uno strumento specifico, valido e condiviso, ossia di una scala di valutazione adeguata. Obiettivi Questa tesi si propone, quindi, di ricercare uno strumento specifico e corrispondente alle esigenze dell’U.O. Patologia Neonatale, al fine di sviluppare una modalità sistematica nella gestione di LdP. Gli obiettivi più specifici sono principalmente i seguenti: individuare la scala di valutazione migliore secondo la letteratura e testarne l’applicabilità nel contesto. Metodo Si è condotta una revisione della letteratura, al fine di individuare i fattori di rischio predi-sponenti e una scala di valutazione specificamente rivolta al paziente neonatale in terapia intensiva. Si sono poi condivisi i risultati della ricerca col gruppo di lavoro e si è scelta la scala migliore secondo la letteratura. Infine si è avviata la sperimentazione della scala pre-scelta nella Terapia Intensiva dell’U.O., per valutarne efficacia ed applicabilità. Risultati Sono stati raccolti i dati di 32 bambini che sono stati classificati in base all’età gestazio-nale. Per ogni bambino è stata verificata la presenza o meno di ciascun fattore di rischio al-meno una volta e se necessario anche in un’ulteriore valutazione successiva, se le condi-zioni fossero variate. È stata calcolata la prevalenza di ogni fattore di rischio e sono stati individuati i principali device presenti. Dalla sperimentazione condotta si può dedurre che i fattori di rischio maggiormente presenti sono correlati all’immobilità e ai device. Conclusioni Secondo quanto riportato dall’equipe che ha preso parte alla sperimentazione, la scala Gla-morgan risulta efficace per una corretta e affidabile valutazione del rischio; è tuttavia sug-gerita la revisione degli item riferiti alla mobilità. La scala potrebbe rappresentare un va-lido strumento da applicare alla realtà dell’U.O. Patologia Neonatale tra le valutazioni di routine all’accesso in U.O. e potrebbe essere formalizzata ed inserita in un protocollo ad hoc per il neonato, in quanto apporta l’attuazione di una modalità sistematica ed efficace.
2015-11-03
neonato,terapia intensiva,lesioni da pressione,lesioni da device,scale di valutazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20668