PROBLEMA: La “consegna infermieristica” consiste nel passaggio di informazioni e nel trasferimento delle responsabilità relative al paziente da un turno di lavoro all’altro, da un infermiere all’altro. Numerosi studi dimostrano che questo momento finalizzato a garantire la continuità assistenziale, è molto delicato ed a rischio di errore. Infatti, talvolta si possono verificare riospedalizzazioni, ripetizione di procedure diagnostiche o trattamenti inadeguati. Nonostante l’importanza di questa fase, non si è giunti a trovare un accordo comune su come poter svolgere tale attività, infatti esistono vari tipi di consegna (consegna verbale, consegna scritta, consegna informatizzata (electronic handover) e la bedside handover. SCOPO: Con l’elaborazione della tesi si intende identificare quale tra i vari tipi di consegna infermieristica riportati in letteratura sia il migliore per garantire la continuità assistenziale al paziente e ridurre il rischio di errore. CAMPIONE: infermieri, medici, ostetriche, pazienti e famigliari di UU.OO. ospedaliere di base. METODI E STRUMENTI: sono state consultate le banche dati Pubmed, Scopus, Cihnal e Google Scholar. Si è provveduto a ricercare articoli che trattassero esplicitamente delle varie modalità di consegna, con relative limitazioni e/o potenzialità. Ci si è focalizzati nell’analisi di studi il cui elemento centrale fosse il trasferimento delle informazioni presso UU.OO. ospedaliere di base, tralasciando quelli che trattavano l’argomento in ambito più specialistico, come nell’area critica o nella salute mentale, oltre che nell’ambito pediatrico. Non sono stati presi in considerazione quelli che analizzavano l’utilizzo per il trasferimento delle informazioni delle tecniche mnemoniche come ad esempio la SBAR. RISULTATI: per la revisione sono stati utilizzati n. 14 articoli. La maggior parte di questi tratta i sistemi per la trasmissione delle informazioni singolarmente, mentre alcuni ne analizzano le caratteristiche a due a due. DISCUSSIONE: la consegna scritta utilizzata singolarmente risulta a maggior rischio di errore in quanto è un sistema limitante, che non permette chiarificazioni e la electronic handover presenta le stesse controindicazioni in questo senso. Anche la consegna orale è rischiosa, in quanto spesso non vi sono condizioni che ne regolano l’andamento. Spesso, la consegna orale tradizionale viene preferita dagli infermieri, utilizzando quella scritta per dirigere la comunicazione. Due sistemi che permettono il risparmio di tempo sono la bedside handover e la consegna informatizzata, anche se spesso manca il tempo materiale per poter completare la electronic handover. Emerge un’importante apprezzamento per la bedside handover, sia per il risparmio di tempo che comporta, sia per la maggior sicurezza dei dati trasmessi, per la riduzione degli eventi avversi e per la possibilità di far intervenire il paziente nel trasferimento delle informazioni che lo riguardano. In questo modo si viene a creare un miglior rapporto di fiducia tra infermiere e assistito. Le controindicazioni che presenta riguardano la problematica relativa alla privacy e per questo la frammentazione del processo in due fasi, una nello studio degli infermieri e una a letto del paziente. Con questo sistema, inoltre, si ha un minor numero di interruzioni. CONCLUSIONI: la modalità maggiormente consigliata per i vantaggi posseduti, in base ai quesiti di ricerca proposti per la stesura della tesi, è la bedside handover. Questa, permette di ridurre i tempi di consegna, aumentare la trasparenza e la fiducia tra infermiere e assistito, riduce il rischio di errore limitando le interruzioni. Inoltre, il paziente, in questo modo diviene membro attivo del processo assistenziale. Nonostante ciò, la bedside handover non è un sistema perfetto, ma possiede un minor numero di controindicazioni in confronto agli altri metodi.
Analisi delle modalità più efficaci di passaggio delle informazioni durante la consegna infermieristica, al fine di garantire la continuità assistenziale
Cicuto, Sara
2015/2016
Abstract
PROBLEMA: La “consegna infermieristica” consiste nel passaggio di informazioni e nel trasferimento delle responsabilità relative al paziente da un turno di lavoro all’altro, da un infermiere all’altro. Numerosi studi dimostrano che questo momento finalizzato a garantire la continuità assistenziale, è molto delicato ed a rischio di errore. Infatti, talvolta si possono verificare riospedalizzazioni, ripetizione di procedure diagnostiche o trattamenti inadeguati. Nonostante l’importanza di questa fase, non si è giunti a trovare un accordo comune su come poter svolgere tale attività, infatti esistono vari tipi di consegna (consegna verbale, consegna scritta, consegna informatizzata (electronic handover) e la bedside handover. SCOPO: Con l’elaborazione della tesi si intende identificare quale tra i vari tipi di consegna infermieristica riportati in letteratura sia il migliore per garantire la continuità assistenziale al paziente e ridurre il rischio di errore. CAMPIONE: infermieri, medici, ostetriche, pazienti e famigliari di UU.OO. ospedaliere di base. METODI E STRUMENTI: sono state consultate le banche dati Pubmed, Scopus, Cihnal e Google Scholar. Si è provveduto a ricercare articoli che trattassero esplicitamente delle varie modalità di consegna, con relative limitazioni e/o potenzialità. Ci si è focalizzati nell’analisi di studi il cui elemento centrale fosse il trasferimento delle informazioni presso UU.OO. ospedaliere di base, tralasciando quelli che trattavano l’argomento in ambito più specialistico, come nell’area critica o nella salute mentale, oltre che nell’ambito pediatrico. Non sono stati presi in considerazione quelli che analizzavano l’utilizzo per il trasferimento delle informazioni delle tecniche mnemoniche come ad esempio la SBAR. RISULTATI: per la revisione sono stati utilizzati n. 14 articoli. La maggior parte di questi tratta i sistemi per la trasmissione delle informazioni singolarmente, mentre alcuni ne analizzano le caratteristiche a due a due. DISCUSSIONE: la consegna scritta utilizzata singolarmente risulta a maggior rischio di errore in quanto è un sistema limitante, che non permette chiarificazioni e la electronic handover presenta le stesse controindicazioni in questo senso. Anche la consegna orale è rischiosa, in quanto spesso non vi sono condizioni che ne regolano l’andamento. Spesso, la consegna orale tradizionale viene preferita dagli infermieri, utilizzando quella scritta per dirigere la comunicazione. Due sistemi che permettono il risparmio di tempo sono la bedside handover e la consegna informatizzata, anche se spesso manca il tempo materiale per poter completare la electronic handover. Emerge un’importante apprezzamento per la bedside handover, sia per il risparmio di tempo che comporta, sia per la maggior sicurezza dei dati trasmessi, per la riduzione degli eventi avversi e per la possibilità di far intervenire il paziente nel trasferimento delle informazioni che lo riguardano. In questo modo si viene a creare un miglior rapporto di fiducia tra infermiere e assistito. Le controindicazioni che presenta riguardano la problematica relativa alla privacy e per questo la frammentazione del processo in due fasi, una nello studio degli infermieri e una a letto del paziente. Con questo sistema, inoltre, si ha un minor numero di interruzioni. CONCLUSIONI: la modalità maggiormente consigliata per i vantaggi posseduti, in base ai quesiti di ricerca proposti per la stesura della tesi, è la bedside handover. Questa, permette di ridurre i tempi di consegna, aumentare la trasparenza e la fiducia tra infermiere e assistito, riduce il rischio di errore limitando le interruzioni. Inoltre, il paziente, in questo modo diviene membro attivo del processo assistenziale. Nonostante ciò, la bedside handover non è un sistema perfetto, ma possiede un minor numero di controindicazioni in confronto agli altri metodi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/20724