Background: Il mantenimento di un precarico adeguato è di primaria importanza nel paziente sottoposto a chirurgia maggiore e nel paziente critico. Lo scopo principale è rappresentato dal mantenimento della perfusione d’organo attraverso riequilibri volemici e terapia con farmaci vasoattivi per ottimizzare la gittata cardiaca e la disponibilità di ossigeno. Negli ultimi 10 anni la tecnica di termodiluizione transpolmonare con indicatore ha dimostrato essere un accurato metodo di monitoraggio emodinamico-volumetrico; questa tecnica può essere effettuata con diversi strumenti: il gold standard è sempre stato rappresentato dal catetere polmonare (PAC), ma oggi visto l’alta invasività e i rischi correlati a questo catetere, viene sempre più utilizzato il sistema PICCO, meno invasivo, di più facile gestione, e comunque un buon strumento di misurazione. Questa tecnica, richiede conoscenza e competenza, al fine di fornire parametri emodinamici reali, deve essere eseguita con razionalità e criticità. Obiettivi:Identificazione del grado di competenza e conoscenza richiesto agli infermieri in una procedura complessa e specifica, verificare quanto e quando è necessario un infermiere esperto, definire con criticità le variabili incidenti la corretta esecuzione della procedura in questione. Materiali e metodi: Indagine attraverso questionario della percezione che gli infermieri possiedono nei confronti delle variabili incidenti la corretta misurazione dei parametri emodinamici con PICCO system. Definizione delle conoscenze e competenze necessarie al fine di gestire con padronanza la tecnica. Risultati: l’indagine è stata condotta attraverso questionario su un campione totale di 28 infermieri presso la terapia Intensiva dell’ospedale Riuniti Padova sud a Schiavonia (Monselice). Dodici infermieri hanno risposto alla richiesta di compilazione del questionario. L’esperienza sul campo risulta essere una variabile determinante, esistono infermieri esperti che fanno da riferimento per gli altri, favorendo l’apprendimento peer to peer. Le variabili principali riportate dalla letteratura (temperatura e posizione del paziente) alteranti i risultati delle misurazioni con termodiluizioni sono conosciute. Conclusioni: Gli infermieri conoscono la tecnica, sanno considerare alcune variabili, ma sono ancora poco preparati sul riconoscimento degli errori, poiché sembrerebbero possedere una ridotta padronanza e preparazione sulla dinamica fisica / fisiologica che sfrutta la tecnica. L’indagine ha portato alla luce la ridotta consapevolezza degli effetti che misurazioni non idonee hanno sulla salute del paziente. In conclusione si possono aprire nuovi scenari di sensibilizzazione sull’importanza di possedere una preparazione completa poiché si tratta di ambiti specifici e delicati per la clinica e la salute del paziente.

Gestione infermieristica del picco system e della procedura di misurazione con tecnica di termodiluizione: Indagine conoscitiva delle competenze infermieristiche necessarie in campo specifico

Fasolato, Lucrezia
2015/2016

Abstract

Background: Il mantenimento di un precarico adeguato è di primaria importanza nel paziente sottoposto a chirurgia maggiore e nel paziente critico. Lo scopo principale è rappresentato dal mantenimento della perfusione d’organo attraverso riequilibri volemici e terapia con farmaci vasoattivi per ottimizzare la gittata cardiaca e la disponibilità di ossigeno. Negli ultimi 10 anni la tecnica di termodiluizione transpolmonare con indicatore ha dimostrato essere un accurato metodo di monitoraggio emodinamico-volumetrico; questa tecnica può essere effettuata con diversi strumenti: il gold standard è sempre stato rappresentato dal catetere polmonare (PAC), ma oggi visto l’alta invasività e i rischi correlati a questo catetere, viene sempre più utilizzato il sistema PICCO, meno invasivo, di più facile gestione, e comunque un buon strumento di misurazione. Questa tecnica, richiede conoscenza e competenza, al fine di fornire parametri emodinamici reali, deve essere eseguita con razionalità e criticità. Obiettivi:Identificazione del grado di competenza e conoscenza richiesto agli infermieri in una procedura complessa e specifica, verificare quanto e quando è necessario un infermiere esperto, definire con criticità le variabili incidenti la corretta esecuzione della procedura in questione. Materiali e metodi: Indagine attraverso questionario della percezione che gli infermieri possiedono nei confronti delle variabili incidenti la corretta misurazione dei parametri emodinamici con PICCO system. Definizione delle conoscenze e competenze necessarie al fine di gestire con padronanza la tecnica. Risultati: l’indagine è stata condotta attraverso questionario su un campione totale di 28 infermieri presso la terapia Intensiva dell’ospedale Riuniti Padova sud a Schiavonia (Monselice). Dodici infermieri hanno risposto alla richiesta di compilazione del questionario. L’esperienza sul campo risulta essere una variabile determinante, esistono infermieri esperti che fanno da riferimento per gli altri, favorendo l’apprendimento peer to peer. Le variabili principali riportate dalla letteratura (temperatura e posizione del paziente) alteranti i risultati delle misurazioni con termodiluizioni sono conosciute. Conclusioni: Gli infermieri conoscono la tecnica, sanno considerare alcune variabili, ma sono ancora poco preparati sul riconoscimento degli errori, poiché sembrerebbero possedere una ridotta padronanza e preparazione sulla dinamica fisica / fisiologica che sfrutta la tecnica. L’indagine ha portato alla luce la ridotta consapevolezza degli effetti che misurazioni non idonee hanno sulla salute del paziente. In conclusione si possono aprire nuovi scenari di sensibilizzazione sull’importanza di possedere una preparazione completa poiché si tratta di ambiti specifici e delicati per la clinica e la salute del paziente.
2015-11-03
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20760