Background: i dispositivi per la somministrazione enterale rappresentano spesso un necessario accesso al tratto gastrointestinale, pertanto vengono utilizzati anche per la somministrazione di farmaci. Tuttavia questa pratica non è esente da problemi, sia in termini di efficacia terapeutica, che di eventi avversi per i pazienti. Obiettivi: l’obiettivo della ricerca è stato inizialmente di valutare, consultando la letteratura internazionale e nazionale disponibile, il metodo della somministrazione di farmaci per via enterale da parte degli infermieri, al fine di rilevare le problematiche derivanti da tale prassi e, in secondo luogo, di dedurre misure preventive e correttive atte a garantire la sicurezza della somministrazione dei farmaci in tutte le sue fasi. Strategie di ricerca: per questa revisione sono stati presi in considerazione articoli presenti all’interno della banca dati internazionale pubmed, trovati utilizzando varie combinazioni di parole chiave. Inoltre da banche dati di Linee Guida quali l’American Society for Parenteral and Enteral Nutrition (ASPEN) e Società Italiana Nutrizione Parenterale e Enterale (SINPE) sono state selezionate 2 Linee Guida inerenti il quesito di ricerca. Risultati: l’infermiere ha la responsabilità primaria della somministrazione dei farmaci e gestione dei dispositivi per la nutrizione enterale, pertanto la conoscenza da parte di questi professionisti in materia di tecniche utilizzate influenza direttamente i risultati della terapia. La somministrazione di preparati farmaceutici previsti per via orale incontra difficoltà e modalità di attuazione diversificate e spesso non conformi se non addirittura non previste dalle indicazioni delle Case Farmaceutiche nel caso l’accesso alla via digestiva sia realizzato con sistemi artificiali. Cosi la prassi adottata di triturare o decapsulare i farmaci per somministrarli tramite sonde può non assicurare la biodisponibilità dei farmaci stessi e quindi gli effetti terapeutici. Per di più tali modalità di somministrazione potrebbero generare effetti collaterali avversi. Dalla ricerca di letteratura effettuata diverse sono le soluzioni su cui gli autori si trovano concordi come potenzialmente efficaci. I problemi e le soluzioni proposte dai vari autori, sono stati confrontati con la prassi attuale adottata dal personale infermieristico di area critica, area medica e farmacia del presidio ospedaliero dell’azienda Ulss 17. Gli operatori sanitari intervistati ritengono innanzitutto reali le problematiche sollevate e concordano con le principali soluzioni proposte dagli autori in letteratura, anche nella loro realtà quotidiana. Conclusioni: si ritiene che con la diffusione delle informazioni sulle corrette pratiche di somministrazione enterale tramite corsi di formazione, con la modifica dei sistemi informatizzati adibiti alla gestione della terapia e con una più stretta collaborazione tra medici, farmacisti e personale infermieristico, sia possibile ridurre sempre più le procedure di somministrazione non appropriate, per una maggiore sicurezza del paziente ed un migliore effetto terapeutico del farmaco.

Somministrazione enterale di farmaci: influenza del metodo utilizzato sull’assorbimento

Zagarrio, Francesco
2015/2016

Abstract

Background: i dispositivi per la somministrazione enterale rappresentano spesso un necessario accesso al tratto gastrointestinale, pertanto vengono utilizzati anche per la somministrazione di farmaci. Tuttavia questa pratica non è esente da problemi, sia in termini di efficacia terapeutica, che di eventi avversi per i pazienti. Obiettivi: l’obiettivo della ricerca è stato inizialmente di valutare, consultando la letteratura internazionale e nazionale disponibile, il metodo della somministrazione di farmaci per via enterale da parte degli infermieri, al fine di rilevare le problematiche derivanti da tale prassi e, in secondo luogo, di dedurre misure preventive e correttive atte a garantire la sicurezza della somministrazione dei farmaci in tutte le sue fasi. Strategie di ricerca: per questa revisione sono stati presi in considerazione articoli presenti all’interno della banca dati internazionale pubmed, trovati utilizzando varie combinazioni di parole chiave. Inoltre da banche dati di Linee Guida quali l’American Society for Parenteral and Enteral Nutrition (ASPEN) e Società Italiana Nutrizione Parenterale e Enterale (SINPE) sono state selezionate 2 Linee Guida inerenti il quesito di ricerca. Risultati: l’infermiere ha la responsabilità primaria della somministrazione dei farmaci e gestione dei dispositivi per la nutrizione enterale, pertanto la conoscenza da parte di questi professionisti in materia di tecniche utilizzate influenza direttamente i risultati della terapia. La somministrazione di preparati farmaceutici previsti per via orale incontra difficoltà e modalità di attuazione diversificate e spesso non conformi se non addirittura non previste dalle indicazioni delle Case Farmaceutiche nel caso l’accesso alla via digestiva sia realizzato con sistemi artificiali. Cosi la prassi adottata di triturare o decapsulare i farmaci per somministrarli tramite sonde può non assicurare la biodisponibilità dei farmaci stessi e quindi gli effetti terapeutici. Per di più tali modalità di somministrazione potrebbero generare effetti collaterali avversi. Dalla ricerca di letteratura effettuata diverse sono le soluzioni su cui gli autori si trovano concordi come potenzialmente efficaci. I problemi e le soluzioni proposte dai vari autori, sono stati confrontati con la prassi attuale adottata dal personale infermieristico di area critica, area medica e farmacia del presidio ospedaliero dell’azienda Ulss 17. Gli operatori sanitari intervistati ritengono innanzitutto reali le problematiche sollevate e concordano con le principali soluzioni proposte dagli autori in letteratura, anche nella loro realtà quotidiana. Conclusioni: si ritiene che con la diffusione delle informazioni sulle corrette pratiche di somministrazione enterale tramite corsi di formazione, con la modifica dei sistemi informatizzati adibiti alla gestione della terapia e con una più stretta collaborazione tra medici, farmacisti e personale infermieristico, sia possibile ridurre sempre più le procedure di somministrazione non appropriate, per una maggiore sicurezza del paziente ed un migliore effetto terapeutico del farmaco.
2015-11-16
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20773