Problema: l’ospedalizzazione è percepita dal bambino come un evento stressante, che incide negativamente sulla sua qualità della vita, soprattutto in ambito emato-oncologico, poiché aumenta i rischi di sviluppare complicanze che portano ad un aumento della durata del ricovero, rischi sulla salute stessa del paziente, aumento dei costi e dell’utilizzo di risorse da parte del Sistema Sanitario. Grazie ai successi terapeutici degli ultimi decenni, si sta affermando il principio della domicializzazione delle cure per il bambino oncologico. Per garantire la Best Practice nelle cure anche a domicilio, nello specifico nella gestione del Catetere Venoso Centrale, bisogna avere strumenti aggiornati. Scopo dello studio: contribuire a garantire la Best Practice nella Gestione del Catetere Venoso Centrale andando a confrontare gli strumenti utilizzati attualmente nell’Azienda ULSS 9 di Treviso con le Evidenze a livello internazionale, facendone un confronto tra adulto e bambino, ai fini di favorire la predisposizione della parte dedicata alla gestione pediatrica del presidio in vista della creazione di un futuro protocollo dedicato. Materiali e Metodi: sono state individuate, attraverso la metodologia Pico, 7 domande guida su vari aspetti della gestione del CVC. Queste hanno portato all’individuazione di parole chiave che hanno permesso l’indagine attraverso la banca dati PubMed, dalla quale sono stati selezionati una serie di articoli di interesse. La raccolta del materiale è stata completata con la consultazione dei siti dell’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica, della Società Italiana di Pediatria, della National Guideline Clearinghouse, di Pediatrics, dell’Association for Vascular Access. Risultati dello Studio: dagli studi è emerso che, a differenza dell’adulto, per il bambino non c’è un approccio definito e manca la disponibilità di evidenze che riguardano la gestione dei vari aspetti del CVC quali la medicazione, il lavaggio, l’eparinizzazione e l’esecuzione di prelievi. Conclusioni: si rende evidente la necessità di implementare la ricerca a livello pediatrico, data la scarsità di evidenze ad oggi disponibili sull’argomento. Per la costruzione di strumenti destinati all’assistenza in ambito pediatrico, attualmente il riferimento deve essere a studi condotti sugli adulti, con i limiti che ciò può comportare rispetto alla specificità delle esigenze assistenziali nel bambino.

Gestione del catetere venoso centrale pediatrico: Revisione bibliografica

Ganassin, Valentina
2015/2016

Abstract

Problema: l’ospedalizzazione è percepita dal bambino come un evento stressante, che incide negativamente sulla sua qualità della vita, soprattutto in ambito emato-oncologico, poiché aumenta i rischi di sviluppare complicanze che portano ad un aumento della durata del ricovero, rischi sulla salute stessa del paziente, aumento dei costi e dell’utilizzo di risorse da parte del Sistema Sanitario. Grazie ai successi terapeutici degli ultimi decenni, si sta affermando il principio della domicializzazione delle cure per il bambino oncologico. Per garantire la Best Practice nelle cure anche a domicilio, nello specifico nella gestione del Catetere Venoso Centrale, bisogna avere strumenti aggiornati. Scopo dello studio: contribuire a garantire la Best Practice nella Gestione del Catetere Venoso Centrale andando a confrontare gli strumenti utilizzati attualmente nell’Azienda ULSS 9 di Treviso con le Evidenze a livello internazionale, facendone un confronto tra adulto e bambino, ai fini di favorire la predisposizione della parte dedicata alla gestione pediatrica del presidio in vista della creazione di un futuro protocollo dedicato. Materiali e Metodi: sono state individuate, attraverso la metodologia Pico, 7 domande guida su vari aspetti della gestione del CVC. Queste hanno portato all’individuazione di parole chiave che hanno permesso l’indagine attraverso la banca dati PubMed, dalla quale sono stati selezionati una serie di articoli di interesse. La raccolta del materiale è stata completata con la consultazione dei siti dell’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica, della Società Italiana di Pediatria, della National Guideline Clearinghouse, di Pediatrics, dell’Association for Vascular Access. Risultati dello Studio: dagli studi è emerso che, a differenza dell’adulto, per il bambino non c’è un approccio definito e manca la disponibilità di evidenze che riguardano la gestione dei vari aspetti del CVC quali la medicazione, il lavaggio, l’eparinizzazione e l’esecuzione di prelievi. Conclusioni: si rende evidente la necessità di implementare la ricerca a livello pediatrico, data la scarsità di evidenze ad oggi disponibili sull’argomento. Per la costruzione di strumenti destinati all’assistenza in ambito pediatrico, attualmente il riferimento deve essere a studi condotti sugli adulti, con i limiti che ciò può comportare rispetto alla specificità delle esigenze assistenziali nel bambino.
2015-12-14
central venous catheter, central venous catheterization, nursing, child, pediatric nursing, infection, guidelines as topic, complications, heparin, dressing, flushing.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20784