Background. Nel 1991 nasce la Medicina di Genere: una dimensione che attraversa tutte le specialità e che studia l'influenza del sesso e del genere su fisiologia, fisiopatologia e patologia umana. Secondo l'ISTAT, istituto nazionale di statistica, una percentuale più elevata di donne, rispetto agli uomini, dichiara di aver problemi di salute. L’enfasi sulla salute delle donne nel rivolgersi alla prospettiva di genere non significa minimizzare l’impatto del genere sulla salute degli uomini, ma provare a superare quel principio che ha sempre posto gli uomini come la norma nel campo della formazione, della ricerca e dei servizi sanitari. E' il genere femminile quello più colpito dalle malattie cardiovascolari: nel mondo il 55% delle donne muore per infarto, ictus, embolia o trombosi, contro il 48% degli uomini, su un totale di 12 milioni di persone che ogni anno nel mondo muoiono di infarto e ictus. Scopo. Lo scopo della tesi è quello di verificare se l'adozione nella pratica infermieristica di una prospettiva di genere nella prevenzione delle patologie cardiovascolari può portare ad un miglioramento nella salute di donne e uomini, attraverso la ricerca e l'analisi di evidenze di letteratura e strategie riguardanti diagnosi, trattamento, cura, riabilitazione, educazione nell'ottica della salute di genere. Materiali e Metodi. Per raggiungere l’obiettivo è stata effettuata una revisione della letteratura utilizzando articoli contenenti studi osservazionali e sperimentali. La ricerca è stata condotta consultando le banche date on-line Pubmed, Cinahl e i motori di ricerca Google e Google Scholar. Conclusioni. Dai risultati è emersa la necessità di applicare la medicina di genere nell'approccio con la persona e l'importanza che assume la figura infermieristica in tale ambito. L'impiego di un'ottica di genere nella pratica assistenziale, nella formazione e nella ricerca, come metodo e strumento è fondamentale nel campo degli interventi di natura preventiva, relazionale e come elemento di riflessione per la professione infermieristica, al fine di migliorare la salute delle persone e portare ad una diminuzione del rischio cardiovascolare nelle donne. Nonostante questo, è risultato evidente la necessità di aumentare le conoscenze e quindi di continuare ad approfondire gli studi relativi alla medicina di genere, al fine di attivare le competenze e la professionalità degli operatori per costruire il cambiamento.

La prevenzione delle malattie cardiovascolari: l'approccio della Medicina di Genere. Revisione bibliografica.

Gottardo, Martina
2015/2016

Abstract

Background. Nel 1991 nasce la Medicina di Genere: una dimensione che attraversa tutte le specialità e che studia l'influenza del sesso e del genere su fisiologia, fisiopatologia e patologia umana. Secondo l'ISTAT, istituto nazionale di statistica, una percentuale più elevata di donne, rispetto agli uomini, dichiara di aver problemi di salute. L’enfasi sulla salute delle donne nel rivolgersi alla prospettiva di genere non significa minimizzare l’impatto del genere sulla salute degli uomini, ma provare a superare quel principio che ha sempre posto gli uomini come la norma nel campo della formazione, della ricerca e dei servizi sanitari. E' il genere femminile quello più colpito dalle malattie cardiovascolari: nel mondo il 55% delle donne muore per infarto, ictus, embolia o trombosi, contro il 48% degli uomini, su un totale di 12 milioni di persone che ogni anno nel mondo muoiono di infarto e ictus. Scopo. Lo scopo della tesi è quello di verificare se l'adozione nella pratica infermieristica di una prospettiva di genere nella prevenzione delle patologie cardiovascolari può portare ad un miglioramento nella salute di donne e uomini, attraverso la ricerca e l'analisi di evidenze di letteratura e strategie riguardanti diagnosi, trattamento, cura, riabilitazione, educazione nell'ottica della salute di genere. Materiali e Metodi. Per raggiungere l’obiettivo è stata effettuata una revisione della letteratura utilizzando articoli contenenti studi osservazionali e sperimentali. La ricerca è stata condotta consultando le banche date on-line Pubmed, Cinahl e i motori di ricerca Google e Google Scholar. Conclusioni. Dai risultati è emersa la necessità di applicare la medicina di genere nell'approccio con la persona e l'importanza che assume la figura infermieristica in tale ambito. L'impiego di un'ottica di genere nella pratica assistenziale, nella formazione e nella ricerca, come metodo e strumento è fondamentale nel campo degli interventi di natura preventiva, relazionale e come elemento di riflessione per la professione infermieristica, al fine di migliorare la salute delle persone e portare ad una diminuzione del rischio cardiovascolare nelle donne. Nonostante questo, è risultato evidente la necessità di aumentare le conoscenze e quindi di continuare ad approfondire gli studi relativi alla medicina di genere, al fine di attivare le competenze e la professionalità degli operatori per costruire il cambiamento.
2015-11-27
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20812