PROBLEMA: sempre più pazienti utilizzano come accesso il catetere venoso centrale (CVC) per il trattamento emodialitico, così da essere l’unica soluzione a causa di diversi fattori che portano a depauperamento del patrimonio venoso. Nella popolazione in dialisi, le infezioni costituiscono una grave causa di compromissione dell’accesso vascolare, peggiorando la qualità di vita e aumentando la mortalità. Al fine di tutelare i pazienti dal serio rischio infettivo, l’infermiere è il professionista in prima linea; determinante nella prevenzione delle infezioni e della corretta gestione dell’accesso vascolare. Il personale infermieristico è responsabile della applicazione delle corrette misure preventive e dell’educazione propria e del paziente. MATERIALI E METODI: nella stesura dell’elaborato, dopo un’iniziale descrizione dell’accesso vascolare e della complicanza infettiva ad esso correlata, si è focalizzata l’attenzione sulle componenti della prevenzione infermieristica. Le principali linee guida seguita per le raccomandazioni sono quelle considerate prudenziali dai menbri dell’ Hospital Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC) del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) del 2011 e del Kidney Disease Outcomes Quality Initiative (KDOQI) sugli accessi vascolari del 2006. La ricerca bibliografica è avvenuta principalmente tramite la banca dati PubMed alla quale è seguito il confronto e l’analisi degli articoli selezionati. RISULTATI RICERCA: dalla ricerca effettuata emerge che l’infermiere è il professionista maggiormente coinvolto nella prevenzione del rischio di infezione. I programmi di prevenzione hanno diverse componenti evicence based che per essere efficaci devono essere attuate insieme. Gli infermieri non sempre attuano correttamente le misure preventive per ridurre il rischio infettivo per mancanza di conoscenze, mancanza di adeguata sensibilità al problema, mancanza di tempo.È necesssario che sia implementata la cultura della prevenzione e che l’infermiere di emodialisi venga educato , sappia educare e periodicamente valutato sulle conoscenze apprese per poter prevenire un rischio che in emodialisi può diventare un problema fatale.

Il rischio di infezione nel catetere venoso centrale nel soggetto sottoposto a emodialisi. la gestione infermieristica del problema

Petterle, Arianna
2015/2016

Abstract

PROBLEMA: sempre più pazienti utilizzano come accesso il catetere venoso centrale (CVC) per il trattamento emodialitico, così da essere l’unica soluzione a causa di diversi fattori che portano a depauperamento del patrimonio venoso. Nella popolazione in dialisi, le infezioni costituiscono una grave causa di compromissione dell’accesso vascolare, peggiorando la qualità di vita e aumentando la mortalità. Al fine di tutelare i pazienti dal serio rischio infettivo, l’infermiere è il professionista in prima linea; determinante nella prevenzione delle infezioni e della corretta gestione dell’accesso vascolare. Il personale infermieristico è responsabile della applicazione delle corrette misure preventive e dell’educazione propria e del paziente. MATERIALI E METODI: nella stesura dell’elaborato, dopo un’iniziale descrizione dell’accesso vascolare e della complicanza infettiva ad esso correlata, si è focalizzata l’attenzione sulle componenti della prevenzione infermieristica. Le principali linee guida seguita per le raccomandazioni sono quelle considerate prudenziali dai menbri dell’ Hospital Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC) del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) del 2011 e del Kidney Disease Outcomes Quality Initiative (KDOQI) sugli accessi vascolari del 2006. La ricerca bibliografica è avvenuta principalmente tramite la banca dati PubMed alla quale è seguito il confronto e l’analisi degli articoli selezionati. RISULTATI RICERCA: dalla ricerca effettuata emerge che l’infermiere è il professionista maggiormente coinvolto nella prevenzione del rischio di infezione. I programmi di prevenzione hanno diverse componenti evicence based che per essere efficaci devono essere attuate insieme. Gli infermieri non sempre attuano correttamente le misure preventive per ridurre il rischio infettivo per mancanza di conoscenze, mancanza di adeguata sensibilità al problema, mancanza di tempo.È necesssario che sia implementata la cultura della prevenzione e che l’infermiere di emodialisi venga educato , sappia educare e periodicamente valutato sulle conoscenze apprese per poter prevenire un rischio che in emodialisi può diventare un problema fatale.
2015-12-14
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20904