In questa tesi si parla dello studio sul trattamento del dolore con la musicoterapia nei pazienti oncologici. Inizialmente si parlerà della musicoterapia: significato, la storia, le metodologie e gli obiettivi di questa terapia. Esiste un sottocapitolo in cui si illustrano i vari studi esistenti in questo campo fino ad ora, e poi si passa alla parte pratica in cui ho sperimentato questa tecnica nell’Ospedale “San Martino” di Belluno nell’unità operativa di Medicina-Oncologia-Dermatologia e nella struttura dell’Hospice “Casa Tua 2” dello stesso distretto. Gli obiettivi di questo esperimento sono: se veramente questa tecnica può essere utilizzata con i pazienti oncologici e in fase terminale di vita e se veramente riduce il dolore. Il tempo trascorso in “Casa Tua 2” è stato di 3 mesi, invece in Medicina-Oncologia-Dermatologia di un mese, in cui sono state scelte delle caratteristiche molto precise per la determinazione dei soggetti da studiare. Gli strumenti scelti sono stati l’ascolto della musica, sia proposta da me che dalla persona, la scala NRS, che veniva utilizzata prima e dopo la terapia, e il Questionario Italiano del Dolore, il QUID, il quale veniva sottoposto una volta al giorno al paziente. Il campione è stato di 5 soggetti tra le due unità operative, in cui solo a due persone ho potuto sperimentare la musicoterapia, perché gli altri 3 si sono aggravati e quindi non era più possibile fare questo esperimento. Entrambi i pazienti hanno provato questa tecnica e non c’è stato nessun gruppo di controllo perché il campione è stato troppo esiguo a causa del numero molto limitato di persone con le caratteriste preselezionate. In entrambi i soggetti la musicoterapia è risultata una tecnica utile per il controllo del dolore oncologico: nel paziente numero 1 il disagio è completamente sparito, invece nel numero 2 si è attenuato. A riguardo si potrebbe dire che questa terapia funziona, ma visto il campione irrisorio non vorrei azzardare con questa conclusione, quindi se si potesse negli anni a seguire inserire questo esperimento anche negli ospedali della provincia di Belluno e fuori si potrebbe raggiungere un numero di soggetti idoneo e poter introdurre questa tecnica complementare all’interno degli ospedali.
Il trattamento del dolore con la musicoterapia nei pazienti oncologici.
Porcu, Elisabetta
2015/2016
Abstract
In questa tesi si parla dello studio sul trattamento del dolore con la musicoterapia nei pazienti oncologici. Inizialmente si parlerà della musicoterapia: significato, la storia, le metodologie e gli obiettivi di questa terapia. Esiste un sottocapitolo in cui si illustrano i vari studi esistenti in questo campo fino ad ora, e poi si passa alla parte pratica in cui ho sperimentato questa tecnica nell’Ospedale “San Martino” di Belluno nell’unità operativa di Medicina-Oncologia-Dermatologia e nella struttura dell’Hospice “Casa Tua 2” dello stesso distretto. Gli obiettivi di questo esperimento sono: se veramente questa tecnica può essere utilizzata con i pazienti oncologici e in fase terminale di vita e se veramente riduce il dolore. Il tempo trascorso in “Casa Tua 2” è stato di 3 mesi, invece in Medicina-Oncologia-Dermatologia di un mese, in cui sono state scelte delle caratteristiche molto precise per la determinazione dei soggetti da studiare. Gli strumenti scelti sono stati l’ascolto della musica, sia proposta da me che dalla persona, la scala NRS, che veniva utilizzata prima e dopo la terapia, e il Questionario Italiano del Dolore, il QUID, il quale veniva sottoposto una volta al giorno al paziente. Il campione è stato di 5 soggetti tra le due unità operative, in cui solo a due persone ho potuto sperimentare la musicoterapia, perché gli altri 3 si sono aggravati e quindi non era più possibile fare questo esperimento. Entrambi i pazienti hanno provato questa tecnica e non c’è stato nessun gruppo di controllo perché il campione è stato troppo esiguo a causa del numero molto limitato di persone con le caratteriste preselezionate. In entrambi i soggetti la musicoterapia è risultata una tecnica utile per il controllo del dolore oncologico: nel paziente numero 1 il disagio è completamente sparito, invece nel numero 2 si è attenuato. A riguardo si potrebbe dire che questa terapia funziona, ma visto il campione irrisorio non vorrei azzardare con questa conclusione, quindi se si potesse negli anni a seguire inserire questo esperimento anche negli ospedali della provincia di Belluno e fuori si potrebbe raggiungere un numero di soggetti idoneo e poter introdurre questa tecnica complementare all’interno degli ospedali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/20914