Le terapie somatiche: il corpo come anello mancante nel trattamento dei disturbi alimentari

L’ipotesi alla base di questa tesi bibliografica è quella di verificare se le esperienze traumatiche – specialmente quelle interpersonali e infantili – abbiano un ruolo di rilievo nell’insorgenza dei disturbi alimentari. Nello specifico, vengono considerati gli esiti degli stili di attaccamento, mantenendo il focus sulla tipologia insicuro. Quest’ultimo tipo di attaccamento emerge spesso in nuclei familiari instabili all’interno dei quali possono aver luogo abusi infantili di tipo fisico, sessuale ed emotivo, oltre che trascuratezza emotiva e fisica. Un ulteriore obiettivo di questo elaborato è quello di esaminare come il trauma, e il relativo disturbo da stress post-traumatico (PTSD), sia, nella maggior parte dei casi, un fenomeno correlato a sintomi dissociativi, alessitimia, disregolazione emotiva e a un’elaborazione interocettiva disfunzionale. Il presente lavoro esamina inoltre il collegamento tra i sintomi dissociativi conseguenti l’esperienza traumatica e il bisogno di regolarsi emotivamente attraverso la messa in atto di comportamenti della condotta alimentare patologici (come l’astinenza dal cibo oppure l’assunzione incontrollata e le successive condotte compensatorie). Vengono dunque analizzate le diverse ripercussioni, a livello del corpo e della psiche, dei sopravvissuti che presentano disturbi della condotta alimentare.   L’obiettivo finale consiste nella valutazione delle metodologie terapeutiche di tipo somatico, interventi di cura che permettono al corpo di fare esperienze che contrastano – in modo profondo e viscerale – l’impotenza, la rabbia e il collasso derivanti dal trauma, favorendo la costruzione di nuove esperienze interocettive che vadano a sostituire quelle passate disfunzionali. Le terapie presentate ed analizzate sono le seguenti: il Somatic Experiencing, l’EMDR e la Yoga Terapia.