Il frazionamento dei materiali lignocellulosici (LCM) è una delle tecnologie di maggiore rilievo nello sviluppo dell'impiego delle risorse rinnovabili per la produzione di biocarburanti e lignina. Nell'ambito vitivinicolo e sulla base di valutazioni di letteratura sulle potenzialità del territorio veneto, i tralci di potatura costituiscono una delle matrici lignocellulosiche marginali più rappresentate ed il cui smaltimento presenta delle problematiche. Esistono da decenni diverse tecnologie di frazionamento degli LCM ma la ricerca è attivissima allo scopo di diminuire la spesa energetica (derivanti dalla necessità di lavorare ad alte temperature), aumentare la sicurezza e diminuire gli impatti sull'ambiente implicati da tale operazione. Tra le opportunità di miglioramento della tecnologia di frazionamento vi sono quelle che conseguono all'impiego di nuovi solventi non volatili e delle nuove modalità di impiego di tali solventi, potenzialmente favorevoli alla riduzione di tali impatti. La presente tesi mira a caratterizzare la possibilità di impiego nel campo del frazionamento dei materiali lignocellulosici di una nuova classe di solventi di recentissima introduzione, quella dei solventi "switchable", invertibili. In particolare, si prenderà in considerazione il comportamento "ad idrofilicità invertibile reversibile" sotto lo stimolo dato dall'aggiunta di uno stimolo chimico (trigger). La matrice costituita dai tralci essiccati, macinata finemente, verrà sottoposta ad estrazione con il solvente nel suo stato originario (idrofobo), dopodiché all'estratto verrà applicato lo stimolo chimico necessario a rendere idrofilo il solvente e verranno caratterizzate tutte le correnti (solide e liquide) separate. Nella presente tesi, la caratterizzazione si baserà su una metodologia semplificata basata sulla quantificazione dei carboidrati totali e dei gruppi fenolici totali.
BIOFRAZIONAMENTO DEI TRALCI MEDIANTE L’UTILIZZO DI SOLVENTI AD IDROFILICITÀ INVERTIBILE
BAROLLO, GIORGIO
2021/2022
Abstract
Il frazionamento dei materiali lignocellulosici (LCM) è una delle tecnologie di maggiore rilievo nello sviluppo dell'impiego delle risorse rinnovabili per la produzione di biocarburanti e lignina. Nell'ambito vitivinicolo e sulla base di valutazioni di letteratura sulle potenzialità del territorio veneto, i tralci di potatura costituiscono una delle matrici lignocellulosiche marginali più rappresentate ed il cui smaltimento presenta delle problematiche. Esistono da decenni diverse tecnologie di frazionamento degli LCM ma la ricerca è attivissima allo scopo di diminuire la spesa energetica (derivanti dalla necessità di lavorare ad alte temperature), aumentare la sicurezza e diminuire gli impatti sull'ambiente implicati da tale operazione. Tra le opportunità di miglioramento della tecnologia di frazionamento vi sono quelle che conseguono all'impiego di nuovi solventi non volatili e delle nuove modalità di impiego di tali solventi, potenzialmente favorevoli alla riduzione di tali impatti. La presente tesi mira a caratterizzare la possibilità di impiego nel campo del frazionamento dei materiali lignocellulosici di una nuova classe di solventi di recentissima introduzione, quella dei solventi "switchable", invertibili. In particolare, si prenderà in considerazione il comportamento "ad idrofilicità invertibile reversibile" sotto lo stimolo dato dall'aggiunta di uno stimolo chimico (trigger). La matrice costituita dai tralci essiccati, macinata finemente, verrà sottoposta ad estrazione con il solvente nel suo stato originario (idrofobo), dopodiché all'estratto verrà applicato lo stimolo chimico necessario a rendere idrofilo il solvente e verranno caratterizzate tutte le correnti (solide e liquide) separate. Nella presente tesi, la caratterizzazione si baserà su una metodologia semplificata basata sulla quantificazione dei carboidrati totali e dei gruppi fenolici totali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37242