Secondo un recente filone di ricerca, il controllo cognitivo adattivo (Braem et al. 2019) è un processo emergente influenzato dalle caratteristiche di regolarità del mondo esterno, tra cui la predicibilità degli eventi in base alle regolarità spazio-temporali con cui si presentano le caratteristiche ambientali (Braem & Egner, 2018). Alcuni studi (Barkley, 1997; Sonuga-Barke, 2002) suggeriscono scarse capacità inibitorie nel disturbo da deficit dell’attenzione e dell’iperattività, che a loro volta, potrebbero compromettere la capacità di adattare il proprio controllo cognitivo alle richieste ambientali. Per questo motivo, il presente elaborato di ricerca si propone di indagare come la capacità di controllo inibitorio di risposte automatiche è influenzata da aspettative temporali implicite nel Disturbo da deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività (ADHD). Al fine di indagare il controllo cognitivo adattivo è stato somministrato il Dynamic Temporal Prediction Task Go-Nogo (DTP_GNG) (Mento et al., in prep) ad un gruppo di bambini di età compresa tra 7 e 12 anni con Disturbo da deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività ed ad un gruppo di controllo con sviluppo tipico di pari età e sesso. Il DTP_GNG permette di valutare la rapidità e l’accuratezza dell’individuo di adattare la propria prestazione comportamentale al variare di regole temporali locali (trial per trial) e globali (blocco per blocco) implicite nel compito. I risultati ottenuti dimostrano una globale difficoltà di inibizione nel gruppo ADHD, presentando un maggior numero di errori rispetto al gruppo di controllo. In aggiunta, i risultati suggeriscono una difficoltà specifica nell’adattare il controllo inibitorio in funzione delle variazioni implicite del contesto predittivo. Queste evidenze suggeriscono un possibile deficit nella capacità di adattamento a contesti predittivi globali, comportando un deficit nel generare ed usare modelli predittivi interni. Le potenziali implicazioni cliniche e pratiche dei risultati vengono ulteriormente discusse.
Il controllo cognitivo adattivo nel Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD): come l'aspettativa temporale implicita influenza il controllo inibitorio
TRALLI, LISA
2021/2022
Abstract
Secondo un recente filone di ricerca, il controllo cognitivo adattivo (Braem et al. 2019) è un processo emergente influenzato dalle caratteristiche di regolarità del mondo esterno, tra cui la predicibilità degli eventi in base alle regolarità spazio-temporali con cui si presentano le caratteristiche ambientali (Braem & Egner, 2018). Alcuni studi (Barkley, 1997; Sonuga-Barke, 2002) suggeriscono scarse capacità inibitorie nel disturbo da deficit dell’attenzione e dell’iperattività, che a loro volta, potrebbero compromettere la capacità di adattare il proprio controllo cognitivo alle richieste ambientali. Per questo motivo, il presente elaborato di ricerca si propone di indagare come la capacità di controllo inibitorio di risposte automatiche è influenzata da aspettative temporali implicite nel Disturbo da deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività (ADHD). Al fine di indagare il controllo cognitivo adattivo è stato somministrato il Dynamic Temporal Prediction Task Go-Nogo (DTP_GNG) (Mento et al., in prep) ad un gruppo di bambini di età compresa tra 7 e 12 anni con Disturbo da deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività ed ad un gruppo di controllo con sviluppo tipico di pari età e sesso. Il DTP_GNG permette di valutare la rapidità e l’accuratezza dell’individuo di adattare la propria prestazione comportamentale al variare di regole temporali locali (trial per trial) e globali (blocco per blocco) implicite nel compito. I risultati ottenuti dimostrano una globale difficoltà di inibizione nel gruppo ADHD, presentando un maggior numero di errori rispetto al gruppo di controllo. In aggiunta, i risultati suggeriscono una difficoltà specifica nell’adattare il controllo inibitorio in funzione delle variazioni implicite del contesto predittivo. Queste evidenze suggeriscono un possibile deficit nella capacità di adattamento a contesti predittivi globali, comportando un deficit nel generare ed usare modelli predittivi interni. Le potenziali implicazioni cliniche e pratiche dei risultati vengono ulteriormente discusse.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/37666