Internet è ormai diventato parte integrante della vita moderna ed è quasi impossibile immaginare come sarebbe vivere senza. Il presente lavoro intende proporre una rassegna della letteratura relativa alla dipendenza da Internet. Nel primo capitolo vengono offerte delle definizioni di dipendenza, dipendenza comportamentale e dipendenza da Internet. Nel secondo capitolo si illustrano tre dei modelli maggiormente citati nella letteratura scientifica che si occupa di dipendenza da Internet: il lavoro di K.S. Young (1998), il modello cognitivo-comportamentale di R.A. Davis (2001) e il modello biopsicosociale delle sei componenti di M. Griffiths (2005). Nella letteratura scientifica sono emerse diverse teorie che hanno cercato di spiegare l’eziologia delle dipendenze e la relazione di queste con i costrutti di impulsività e compulsività. Il terzo capitolo si propone di approfondire le basi neurobiologiche della dipendenza e di presentare alcune delle teorie relative allo sviluppo delle dipendenze, per poi illustrare teorie ed evidenze neurobiologiche specifiche per la dipendenza da Internet. Il quarto capitolo, infine, propone una discussione sulla base dei più recenti modelli ed evidenze. La presente rassegna della letteratura restituisce un quadro complesso della dipendenza da Internet, caratterizzato dalla mancanza di consenso sulla sua definizione e classificazione, nonché dalla difficoltà nella definizione dell’eziologia del disturbo. Vale la pena evidenziare che l’etichetta “dipendenza da Internet” è stata utilizzata per definire una serie di comportamenti che potrebbero costituire sottocategorie più specifiche, ciascuna con caratteristiche peculiari (gaming, shopping, social networking, pornografia). Ciononostante, modelli recenti sono riusciti ad integrare considerazioni psicologiche e neurobiologiche e a proporre una cornice teorica relativa allo sviluppo e al mantenimento dei disturbi specifici legati all’utilizzo della Rete che potrà guidare ulteriori ricerche nell’ambito della dipendenza da Internet. Alcuni autori hanno suggerito che le dipendenze dovrebbero essere viste da una prospettiva di sindrome, anche alla luce del fatto che i trattamenti più efficaci sembrano essere gli approcci multimodali che includono sia trattamenti specifici per l'oggetto che trattamenti generali per la dipendenza. Negli ultimi decenni la pervasività della tecnologia nella vita quotidiana continua a crescere e l’accesso alla Rete è sempre più facile, anche attraverso lo smartphone. Questi dispositivi, le cui app impiegano elementi di design volti a prolungarne l’utilizzo, possono costituire un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di una dipendenza, specie in soggetti vulnerabili.
La dipendenza da internet: una rassegna della letteratura
CESCON, VALENTINA
2021/2022
Abstract
Internet è ormai diventato parte integrante della vita moderna ed è quasi impossibile immaginare come sarebbe vivere senza. Il presente lavoro intende proporre una rassegna della letteratura relativa alla dipendenza da Internet. Nel primo capitolo vengono offerte delle definizioni di dipendenza, dipendenza comportamentale e dipendenza da Internet. Nel secondo capitolo si illustrano tre dei modelli maggiormente citati nella letteratura scientifica che si occupa di dipendenza da Internet: il lavoro di K.S. Young (1998), il modello cognitivo-comportamentale di R.A. Davis (2001) e il modello biopsicosociale delle sei componenti di M. Griffiths (2005). Nella letteratura scientifica sono emerse diverse teorie che hanno cercato di spiegare l’eziologia delle dipendenze e la relazione di queste con i costrutti di impulsività e compulsività. Il terzo capitolo si propone di approfondire le basi neurobiologiche della dipendenza e di presentare alcune delle teorie relative allo sviluppo delle dipendenze, per poi illustrare teorie ed evidenze neurobiologiche specifiche per la dipendenza da Internet. Il quarto capitolo, infine, propone una discussione sulla base dei più recenti modelli ed evidenze. La presente rassegna della letteratura restituisce un quadro complesso della dipendenza da Internet, caratterizzato dalla mancanza di consenso sulla sua definizione e classificazione, nonché dalla difficoltà nella definizione dell’eziologia del disturbo. Vale la pena evidenziare che l’etichetta “dipendenza da Internet” è stata utilizzata per definire una serie di comportamenti che potrebbero costituire sottocategorie più specifiche, ciascuna con caratteristiche peculiari (gaming, shopping, social networking, pornografia). Ciononostante, modelli recenti sono riusciti ad integrare considerazioni psicologiche e neurobiologiche e a proporre una cornice teorica relativa allo sviluppo e al mantenimento dei disturbi specifici legati all’utilizzo della Rete che potrà guidare ulteriori ricerche nell’ambito della dipendenza da Internet. Alcuni autori hanno suggerito che le dipendenze dovrebbero essere viste da una prospettiva di sindrome, anche alla luce del fatto che i trattamenti più efficaci sembrano essere gli approcci multimodali che includono sia trattamenti specifici per l'oggetto che trattamenti generali per la dipendenza. Negli ultimi decenni la pervasività della tecnologia nella vita quotidiana continua a crescere e l’accesso alla Rete è sempre più facile, anche attraverso lo smartphone. Questi dispositivi, le cui app impiegano elementi di design volti a prolungarne l’utilizzo, possono costituire un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di una dipendenza, specie in soggetti vulnerabili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/41248