Burnout e Covid-19 Effetti psicologici della pandemia sulle professioni sanitarie

Nel dicembre del 2019 cominciò a manifestarsi in Cina una nuova forma di Coronavirus denominata SARS-Cov2. Questo virus si manifestò con una grave sindrome respiratoria ad ingravescenza rapida che prese il nome di Covid-19. Ben presto il virus si diffuse in tutto il mondo tanto da causare una pandemia (OMS marzo 2020). In Italia si manifestò prima in Lombardia e poi in Veneto che furono le regioni più colpite. Il repentino aggravamento della sintomatologia manifestata dai soggetti colpiti richiese il ricovero di un numero altissimo di persone e ben presto i posti letto negli ospedali si saturarono. Il personale sanitario si trovò a fronteggiare una emergenza fino ad allora impensabile. Lavorare in reparti blindati, coperti da dispositivi di protezione individuale costrittivi, turni di lavoro sfiancanti e dover mantenere altissimi livelli di attenzione oltre al contatto continuo con la sofferenza e la morte, ha innalzato notevolmente i livelli di stress già presenti in questa professione. Stress da superlavoro, stanchezza e frustrazione sono i sintomi tipici della sindrome del burnout.