L’affettività è una dimensione centrale per lo sviluppo di ogni persona. La modalità con cui un bambino la esperisce fin dai primissimi giorni di vita determinerà il suo modo di relazionarsi con se stesso, con gli altri, con il mondo. La prima risposta a questo bisogno proviene dalla famiglia, che tuttavia oggi attraversa acque tormentate. Quando la vulnerabilità diventa tale da impedire lo sviluppo sereno di un bambino, l’Ordinamento prevede alcuni strumenti, tra cui quello dell’accoglienza presso una comunità educativa residenziale per minori. Ma quando un bambino viene allontanato dalla propria famiglia, come si può sopperire al suo bisogno di vivere una dimensione affettiva calda, rassicurante e funzionale ad un sano percorso di crescita? Questo elaborato tenta di rispondere a tale quesito, partendo da un quadro teorico che raccoglie da un lato i contributi della psicologia dello sviluppo rispetto alla formazione dei legami affettivi, dall’altro le intuizioni pedagogiche di H. Pestalozzi e J. Dewey. Da queste premesse, l’itinerario di analisi prosegue verso l’approfondimento della relazione educativa. Dal codice paterno e materno è possibile ricavare i tratti dello stile educativo autorevole-empatico in cui si collocano le cinque qualità processuali con cui l’educatore può rispondere al bisogno del bambino di sentirsi a casa. Ascoltare, contenere, accompagnare, stimolare, attendere sono gli atteggiamenti riscontrati proprio durante il tirocinio presso la comunità educativa “Primavera Nuova” di Calvene (VI), esperienza che viene quindi narrata nell’ultima parte dell’elaborato.
L'educatore alla prova dell'affettività
FRANZON, ERIKA
2022/2023
Abstract
L’affettività è una dimensione centrale per lo sviluppo di ogni persona. La modalità con cui un bambino la esperisce fin dai primissimi giorni di vita determinerà il suo modo di relazionarsi con se stesso, con gli altri, con il mondo. La prima risposta a questo bisogno proviene dalla famiglia, che tuttavia oggi attraversa acque tormentate. Quando la vulnerabilità diventa tale da impedire lo sviluppo sereno di un bambino, l’Ordinamento prevede alcuni strumenti, tra cui quello dell’accoglienza presso una comunità educativa residenziale per minori. Ma quando un bambino viene allontanato dalla propria famiglia, come si può sopperire al suo bisogno di vivere una dimensione affettiva calda, rassicurante e funzionale ad un sano percorso di crescita? Questo elaborato tenta di rispondere a tale quesito, partendo da un quadro teorico che raccoglie da un lato i contributi della psicologia dello sviluppo rispetto alla formazione dei legami affettivi, dall’altro le intuizioni pedagogiche di H. Pestalozzi e J. Dewey. Da queste premesse, l’itinerario di analisi prosegue verso l’approfondimento della relazione educativa. Dal codice paterno e materno è possibile ricavare i tratti dello stile educativo autorevole-empatico in cui si collocano le cinque qualità processuali con cui l’educatore può rispondere al bisogno del bambino di sentirsi a casa. Ascoltare, contenere, accompagnare, stimolare, attendere sono gli atteggiamenti riscontrati proprio durante il tirocinio presso la comunità educativa “Primavera Nuova” di Calvene (VI), esperienza che viene quindi narrata nell’ultima parte dell’elaborato.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Franzon_Erika.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.44 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.44 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/44593