Uno dei diritti fondamentali dei bambini è l’educazione, che rappresenta il percorso di formazione complessiva dell’essere umano, possibile attraverso la relazione con l’adulto educatore, che aiuta nel raggiungimento del benessere e della crescita. Un buon processo educativo può avvenire solamente in un ambiente idoneo e la famiglia risulta essere il luogo più adatto per la crescita del minore, che dovrebbe ricevere sostegno da parte di entrambi i genitori. A differenza del passato, nel mondo contemporaneo sono promossi il riconoscimento, il sostegno e la valorizzazione dell’infanzia, attraverso i documenti sui diritti, che rappresentano un’assunzione di responsabilità da parte della società. Negli articoli 9 e 18 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989, infatti, riscontriamo il tema dell’importanza della famiglia, l’ambiente più appropriato al processo di crescita e al raggiungimento del benessere del fanciullo. Ciò può essere possibile grazie ai genitori, che hanno il dovere ed il diritto di istruire, mantenere, educare ed assistere il figlio, con l’obiettivo di sviluppare la sua autonomia e la personalità. Il controllo sulla responsabilità genitoriale è esercitato dal tribunale del minori che, nel caso in cui si presentino delle difficoltà, può predisporre interventi di sostegno e aiuto, messi in atto dai servizi. Se ciò non è sufficiente, è previsto l’allontanamento del minore dalla famiglia, non ritenuta idonea al suo sviluppo e alla sua crescita. Nel caso in cui non sia possibile l’affidamento ad un’altra famiglia o ad un singolo, è consentito l’inserimento del minore in una comunità di tipo familiare. Le comunità rappresentano interventi residenziali di stampo assistenziale, educativo e terapeutico, finalizzate a restituire il diritto alla famiglia a soggetti deprivati dei legami significativi precoci e spesso vittime di abusi. Attraverso la costruzione di una relazione significativa con gli educatori, è possibile avviare una progettazione educativa specifica ed individualizzata, in un ambiente riparativo che accoglie, sostiene e aiuta i minori in difficoltà e, in alcuni casi, può consentire loro il recupero e la ricostruzione delle relazioni con la famiglia d’origine.
Restituire il diritto alla famiglia nelle comunità per minori provenienti da famiglie disfunzionali
BORTIGNON, ALESSIA
2022/2023
Abstract
Uno dei diritti fondamentali dei bambini è l’educazione, che rappresenta il percorso di formazione complessiva dell’essere umano, possibile attraverso la relazione con l’adulto educatore, che aiuta nel raggiungimento del benessere e della crescita. Un buon processo educativo può avvenire solamente in un ambiente idoneo e la famiglia risulta essere il luogo più adatto per la crescita del minore, che dovrebbe ricevere sostegno da parte di entrambi i genitori. A differenza del passato, nel mondo contemporaneo sono promossi il riconoscimento, il sostegno e la valorizzazione dell’infanzia, attraverso i documenti sui diritti, che rappresentano un’assunzione di responsabilità da parte della società. Negli articoli 9 e 18 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989, infatti, riscontriamo il tema dell’importanza della famiglia, l’ambiente più appropriato al processo di crescita e al raggiungimento del benessere del fanciullo. Ciò può essere possibile grazie ai genitori, che hanno il dovere ed il diritto di istruire, mantenere, educare ed assistere il figlio, con l’obiettivo di sviluppare la sua autonomia e la personalità. Il controllo sulla responsabilità genitoriale è esercitato dal tribunale del minori che, nel caso in cui si presentino delle difficoltà, può predisporre interventi di sostegno e aiuto, messi in atto dai servizi. Se ciò non è sufficiente, è previsto l’allontanamento del minore dalla famiglia, non ritenuta idonea al suo sviluppo e alla sua crescita. Nel caso in cui non sia possibile l’affidamento ad un’altra famiglia o ad un singolo, è consentito l’inserimento del minore in una comunità di tipo familiare. Le comunità rappresentano interventi residenziali di stampo assistenziale, educativo e terapeutico, finalizzate a restituire il diritto alla famiglia a soggetti deprivati dei legami significativi precoci e spesso vittime di abusi. Attraverso la costruzione di una relazione significativa con gli educatori, è possibile avviare una progettazione educativa specifica ed individualizzata, in un ambiente riparativo che accoglie, sostiene e aiuta i minori in difficoltà e, in alcuni casi, può consentire loro il recupero e la ricostruzione delle relazioni con la famiglia d’origine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/49557