Nell’ambito della psicofisica le interazioni facilitatorie e inibitorie tra stimoli Gabor collineari (variazioni sinusoidali di luminanza smussati da una curva gaussiana), hanno da sempre interessato il settore della ricerca nell’ambito della visione. Nello specifico, a livello neurale, si è dimostrato i neuroni che appartengono a diverse iper-colonne e che elaborano questi stimoli comunichino tra loro tramite specifiche connessioni, denominate interazioni laterali. Queste connessioni possono inibire o innalzare la risposta di un terzo neurone, modulando la sua attività. Quindi a livello psicofisico stimoli presentati in determinate porzioni del campo visivo possono facilitare o inibire la detezione di uno stimolo bersaglio. In letteratura questo paradigma è spesso indagato tramite mascheramento laterale, ovvero l’affiancamento di due Gabor collineari, “fianchi”, ad uno stimolo Gabor centrale “bersaglio”. Molto spesso le Gabor laterali presentano un contrasto maggiore rispetto al bersaglio (>0.6 contrasto di Michelson). Questa specifica condizione comporta effetti facilitatori e inibitori a seconda della distanza λ (lunghezza d’onda) tra bersaglio e fianchi. A piccole distanze (≤ 2λ) si evidenziano effetti inibitori, che necessitano di un contrasto maggiore per rilevare la Gabor bersaglio rispetto ad una condizione senza fianchi. A distanze più ampie (≥3λ) si trovano invece effetti facilitatori, con rilevazione della Gabor bersaglio con contrasto minore rispetto ad una condizione senza fianchi. In questo elaborato si è indagato in maniera approfondita il ruolo dei vari livelli di contrasto dei fianchi, soprattutto quando presentati con valori bassi, seguendo il paradigma del mascheramento laterale. I dati ottenuti da due esperimenti distinti evidenziano e confermano come la probabilità di rilevare la Gabor bersaglio sia modulata dal valore di contrasto dei fianchi. Nello specifico, si evidenziano risultati coerenti con la letteratura quando i fianchi hanno contrasto elevato (≤2λ inibizione, ≥3λ facilitazione). Di particolare importanza i risultati per le condizioni a basso contrasto, dove è possibile osservare un effetto facilitatorio a distanze ≤2λ. Questi dati sono in linea con le predizioni di Zenger e Sagi (1996), evidenziando l’importanza delle condizioni a basso contrasto nel paradigma del mascheramento laterale. Nello specifico questa condizione potrebbe rivelarsi utile nello studio di popolazioni cliniche, soprattutto in casi di degenerazione maculare e ambliopia. Letteratura di riferimento ha già indagato questo aspetto, evidenziando diversa organizzazione della corteccia visiva primaria e delle interazioni laterali in questi soggetti.
Il ruolo del contrasto dei fianchi nelle interazioni spaziali inibitorie e facilitatorie nel paradigma di mascheramento laterale
SIMONELLI, NICCOLÒ
2022/2023
Abstract
Nell’ambito della psicofisica le interazioni facilitatorie e inibitorie tra stimoli Gabor collineari (variazioni sinusoidali di luminanza smussati da una curva gaussiana), hanno da sempre interessato il settore della ricerca nell’ambito della visione. Nello specifico, a livello neurale, si è dimostrato i neuroni che appartengono a diverse iper-colonne e che elaborano questi stimoli comunichino tra loro tramite specifiche connessioni, denominate interazioni laterali. Queste connessioni possono inibire o innalzare la risposta di un terzo neurone, modulando la sua attività. Quindi a livello psicofisico stimoli presentati in determinate porzioni del campo visivo possono facilitare o inibire la detezione di uno stimolo bersaglio. In letteratura questo paradigma è spesso indagato tramite mascheramento laterale, ovvero l’affiancamento di due Gabor collineari, “fianchi”, ad uno stimolo Gabor centrale “bersaglio”. Molto spesso le Gabor laterali presentano un contrasto maggiore rispetto al bersaglio (>0.6 contrasto di Michelson). Questa specifica condizione comporta effetti facilitatori e inibitori a seconda della distanza λ (lunghezza d’onda) tra bersaglio e fianchi. A piccole distanze (≤ 2λ) si evidenziano effetti inibitori, che necessitano di un contrasto maggiore per rilevare la Gabor bersaglio rispetto ad una condizione senza fianchi. A distanze più ampie (≥3λ) si trovano invece effetti facilitatori, con rilevazione della Gabor bersaglio con contrasto minore rispetto ad una condizione senza fianchi. In questo elaborato si è indagato in maniera approfondita il ruolo dei vari livelli di contrasto dei fianchi, soprattutto quando presentati con valori bassi, seguendo il paradigma del mascheramento laterale. I dati ottenuti da due esperimenti distinti evidenziano e confermano come la probabilità di rilevare la Gabor bersaglio sia modulata dal valore di contrasto dei fianchi. Nello specifico, si evidenziano risultati coerenti con la letteratura quando i fianchi hanno contrasto elevato (≤2λ inibizione, ≥3λ facilitazione). Di particolare importanza i risultati per le condizioni a basso contrasto, dove è possibile osservare un effetto facilitatorio a distanze ≤2λ. Questi dati sono in linea con le predizioni di Zenger e Sagi (1996), evidenziando l’importanza delle condizioni a basso contrasto nel paradigma del mascheramento laterale. Nello specifico questa condizione potrebbe rivelarsi utile nello studio di popolazioni cliniche, soprattutto in casi di degenerazione maculare e ambliopia. Letteratura di riferimento ha già indagato questo aspetto, evidenziando diversa organizzazione della corteccia visiva primaria e delle interazioni laterali in questi soggetti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/51528