Il seguente elaborato si propone di approfondire l’imagery come tecnica di allenamento mentale nel contesto sportivo. Da ormai alcuni decenni, va via via rafforzandosi l’idea che essere uno sportivo di successo non dipenda solamente dalle capacità fisico-tecniche dell'atleta, ma anche da quanto questo sia in grado di integrare nei suoi allenamenti una routine di preparazione mentale, che lo aiuti a gestire la componente emotiva e psicologica implicata nello sport. L’intento di questo lavoro è di mettere in risalto quelli che sono gli effetti e, in particolare, i vantaggi derivanti dall’uso dell’imagery come tecnica di mental training a livello sia fisico sia psicologico. Tramite un breve excursus, vengono presentate le diverse teorie a sostegno delle immagini come fattore determinante nel miglioramento delle prestazioni sportive e, riportando una metanalisi condotta con il metodo ALE e descrivendo alcuni studi sperimentali, saranno messe in risalto anche le basi neurali dell’imagery. Rispetto a ciò, il focus è indirizzato principalmente sulla distinzione tra immagini visive e immagini cinestetiche, indagando quali sono le aree di attivazione comune e quali, invece, quelle maggiormente specifiche per ognuna delle due forme di visualizzazione. Inoltre, viene introdotta, anche attraverso la descrizione dei principali questionari di valutazione, la modalità di assessment del costrutto. Esso è misurato per mezzo di questionari self-report e tecniche di risonanza magnetica funzionale (fMRI), facendo riferimento alle due caratteristiche principali di cui gode: la capacità immaginativa e la frequenza con cui la visualizzazione è messa in atto. La letteratura ha dimostrato l’equivalenza funzionale tra l’attivazione delle aree neurali coinvolte nel movimento e l’attivazione di quelle coinvolte nell’immaginazione, sottolineando come ciò potrebbe essere implicato nell’acquisizione di nuove competenze motorie. Particolarmente importanti per dar prova all’utilità pratica dell’imagery, sono le ricerche relative alla riabilitazione degli atleti da infortuni più o meno gravi. Si è indagato come le immagini influiscano sui percorsi riabilitativi, prendendo in esame le tre diverse fasi temporali dell’infortunio e evidenziandone i benefici psico-fisici sia in ottica di un generale recupero sia in ottica di un possibile rientro all’attività sportiva. Verrà inoltre illustrata la relazione tra l’imagery e la componente emotiva e motivazionale dello sport, analizzando il suo impatto sugli aspetti personali dell’atleta, come l’autoefficacia, la motivazione intrinseca, la fiducia in sé stessi e la gestione delle emozioni. Infine, sarà riportato l’esempio di un’atleta di successo che ha integrato ai suoi allenamenti fisici un allenamento mentale basato, tra le altre cose, sulla tecnica dell’imagery.

Il potere dell’immaginazione: la tecnica dell’Imagery applicata allo sport

SCAPOCCHIN, SABINA
2022/2023

Abstract

Il seguente elaborato si propone di approfondire l’imagery come tecnica di allenamento mentale nel contesto sportivo. Da ormai alcuni decenni, va via via rafforzandosi l’idea che essere uno sportivo di successo non dipenda solamente dalle capacità fisico-tecniche dell'atleta, ma anche da quanto questo sia in grado di integrare nei suoi allenamenti una routine di preparazione mentale, che lo aiuti a gestire la componente emotiva e psicologica implicata nello sport. L’intento di questo lavoro è di mettere in risalto quelli che sono gli effetti e, in particolare, i vantaggi derivanti dall’uso dell’imagery come tecnica di mental training a livello sia fisico sia psicologico. Tramite un breve excursus, vengono presentate le diverse teorie a sostegno delle immagini come fattore determinante nel miglioramento delle prestazioni sportive e, riportando una metanalisi condotta con il metodo ALE e descrivendo alcuni studi sperimentali, saranno messe in risalto anche le basi neurali dell’imagery. Rispetto a ciò, il focus è indirizzato principalmente sulla distinzione tra immagini visive e immagini cinestetiche, indagando quali sono le aree di attivazione comune e quali, invece, quelle maggiormente specifiche per ognuna delle due forme di visualizzazione. Inoltre, viene introdotta, anche attraverso la descrizione dei principali questionari di valutazione, la modalità di assessment del costrutto. Esso è misurato per mezzo di questionari self-report e tecniche di risonanza magnetica funzionale (fMRI), facendo riferimento alle due caratteristiche principali di cui gode: la capacità immaginativa e la frequenza con cui la visualizzazione è messa in atto. La letteratura ha dimostrato l’equivalenza funzionale tra l’attivazione delle aree neurali coinvolte nel movimento e l’attivazione di quelle coinvolte nell’immaginazione, sottolineando come ciò potrebbe essere implicato nell’acquisizione di nuove competenze motorie. Particolarmente importanti per dar prova all’utilità pratica dell’imagery, sono le ricerche relative alla riabilitazione degli atleti da infortuni più o meno gravi. Si è indagato come le immagini influiscano sui percorsi riabilitativi, prendendo in esame le tre diverse fasi temporali dell’infortunio e evidenziandone i benefici psico-fisici sia in ottica di un generale recupero sia in ottica di un possibile rientro all’attività sportiva. Verrà inoltre illustrata la relazione tra l’imagery e la componente emotiva e motivazionale dello sport, analizzando il suo impatto sugli aspetti personali dell’atleta, come l’autoefficacia, la motivazione intrinseca, la fiducia in sé stessi e la gestione delle emozioni. Infine, sarà riportato l’esempio di un’atleta di successo che ha integrato ai suoi allenamenti fisici un allenamento mentale basato, tra le altre cose, sulla tecnica dell’imagery.
2022
The power of imagination: the Imagery technique applied to sport
Imagery
Sport
Mental Training
Sport Psychology
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/51564